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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

martedì 30 novembre 2010

# Art Atac

(aggiornato al 3 dicembre)



Caspita: giusto il tempo di scrivere su L'interessante circa i debiti dell'Atac nell'ambito di una rapida disamina sullo sviluppo dei trasporti e della mobilità a Roma e nel Lazio, che manco a farlo apposta si è subito scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora, così che da tre-quattro giorni rimbalzano sulle pagine delle cronache cittadine i dettagli dello scandalo delle oltre 800 assunzioni a chiamata diretta (ovvero senza regolare concorso) con cui l'azienda del trasporto capitolino ha assunto mogli, fidanzate, parenti e amici vicini a uomini della giunta Alemanno. Certo, niente di nuovo sotto il sole: sotto le giunte Rutelli e Veltroni l'antifona era la stessa, con la differenza però che stavolta le dimensioni della "parentopoli" sembrano essere ben maggiori. E soprattutto la vicenda fa storcere il naso proprio per le contemporanee notizie sul pesante indebitamento e sulle ingenti perdite che gravano sull'Atac, che ora soffrirà anche per il taglio dei fondi al trasporto pubblico locale imposto da Tremonti e che per l'Atac significheranno un taglio di 88 milioni di euro al nuovo contratto di servizio, così come previsto nella manovra di assestamento della Polverini, con buona pace degli utenti romani che per forza di cose usufruiranno di un servizio sempre più scadente.

La salute e i conti delle aziende del trasporto pubblico romano hanno visto un improvviso peggioramento da quando su decisione del Campidoglio si è proceduto all'accorpamento delle tre società di trasporto pubblico (Atac, Trambus e Met.Ro.) in un'unica grande azienda, l'Atac spa, formalmente operativa dal 1 gennaio 2010. L'obiettivo della fusione amministrativa, contabile e fiscale era proprio quello di dare una svolta al trasporto pubblico romano, limitando i costi, e aumentando contestualmente ricavi ed efficienza, tanto che a suo tempo Sergio Marchi, l'assessore comunale ai trasporti aveva commentato:"Il sistema precedente era pesante, indebitato e inefficace. Non reggeva più”.
Ma già il 30 aprile a fronte di una situazione debitoria sempre più pesante Standard & Poor's aveva modificato la valutazione sulle prospettive dell'azienda portandole da stabili a negative. E già a luglio, in occasione dell'approvazione del bilancio 2009 si lanciava l'allarma sulle perdite, stimate in 90 milioni di euro, e destinate ad aumentare significativamente nel 2010 (a metà settembre quantificate in 120 milioni).
Nel 2008, prima della fusione, le tre società prese singolarmente avevano bilanci migliori. Met.Ro spa e Trambus avevano chiuso l'esercizio entrambe con 400 mila euro di utili, mentre l'Atac accusava perdite per quasi 37 milioni di euro. Quindi rispetto a prima della fusione, le attuali perdite complessive di Atac spa sono perlomeno triplicate. E mentre i debiti ammontano a 360 milioni, ed il margine operativo lordo è in picchiata (passando in pochi mesi da più di 100 milioni a non più di qualche decina), si acuiscono i problemi operativi: mancano gli autisti , e di conseguenza le corse si sono ridotte, a tal punto che mancano i chilometri necessari ad Atac per rispettare un impegno contrattuale preso col comune di Roma in virtù del quale l'azienda si impegna, pena sanzioni economiche, a percorrere in un anno un totale di km prestabiliti. Con la conseguenza che l'Atac ha pensato bene di procedere al taglio delle ferie per i pochi autisti che ci sono. Ed è per questo che se in questi giorni passate a piazza Venezia potreste vedere da qualche parte un drappello di autisti intenti a manifestare.

Adalberto Bertucci, ex a.d di Trambus e ex a.d (fino ad ottobre) della nuova grande Atac, si è difeso dal tracollo finanziario maturato sotto la sua gestione spiegando che se i bilanci sono in perdita è colpa degli ammortamenti eredati dalle passate gestioni (circa 120 milioni di euro), e che per legge devono essere calcolati nei bilanci. Il che è senz'altro vero.Tuttavia secondo molti una delle principali cause dell'attuale dissesto dell'azienda è proprio la dissennata gestione di Bertucci, principale responsabile delle assunzioni arbitrarie e quantomeno dubbie che è stato calcolato gravino sull'azienda per circa 50 milioni di euro l'anno.
I dati non lasciano scampo: I dirigenti sono cresciuti da 93 a 111, i quadri da 250 a 260, gli impiegati da 1948 a 2177, ben oltre il turn over e con una percentuale di personale non addetto alla produzione pari a circa il 12%. In totale le assunzioni sono state 824 contro 439 cessazioni dal servizio.(Da Il Messaggero)

Ed eccole alcune delle dubbie assunzioni effettuate per chiamata diretta e disposte negli ultimi due anni, fra Trambus e Atac, dall’ex amministratore delegato Adalberto Bertucci (dal reportage di Repubblica):

Patrizio Cristofari, genero di Bertucci, che con un diploma da perito tecnico e un passato da fioraio a Guidonia è assurto alla guida dell´area Mantenimento opere civili e impianti di Atac.

Pare che la cittadina alle porte di Roma sia un "feudo" di Bertucci, che proprio nel comune di Guidonia-Montecelio è stato consigliere comunale; così si spiegano anche la carica di responsabile Acquisti e monitoraggio contratti che è stata conferita all´ex vicesindaco di Guidonia, Mauro Lombardi, e il posto fisso che è stato accordato anche al vicesindaco in carica di Montelibretti, il 32enne Marco Bernardini.

Un contratto a tempo indeterminato non è stato negato neanche a Fabio Giangreco, nipote di Bertucci.

Francesca Romana Zadotti, ex segretaria di Bertucci, sta facendo ora una rapida carriera piena di successi: nota in azienda come "la zarina", è stata prima capo Conformità, rischio e certificazioni di Atac, mentre da luglio è consigliere delegato di Trambus Open.

E visto che la segretaria di strada ne ha fatta, la stessa Zadotti non ha avuto difficoltà nel trovare un posto al settore marketing per la nuora Carla Marchi.

Flavia Marino, fidanzata dell'assessore comunale alla mobilità Sergio Marchi, assunta in Met.ro nell'estate del 2008, è poi finita in Atac spa dal gennaio di quest'anno, con significativi scatti di carriera: e nel 2010 ha già avuto due proposte di aumento di stipendio, una accettata, una rifiutata.

Claudia Cavazzuti, capo del settore Normativa e disciplina, è moglie del senatore del Pdl Stefano De Lillo nonché cognata di Fabio, assessore capitolino all´Ambiente.

La pittrice Stefania Fois è a capo della Direzione Comunicazione dell'azienda, un ruolo importante e delicato, affidatole forse in virtù dei 12 anni di carriera professionale nel gruppo Ferrovie Nord Milano, o forse in virtù del legame affettivo che la lega al deputato pdl Marco Marsilio, già capogruppo capitolino di An, che ha anche una sorella, Laura, che attualmente nella giunta Alemanno ricopre la carica di Assessore alla Scuola, alla Famiglia e all'Infanzia, nonostante un curriculum ridicolo (vedilo sul suo sito, aggiornato per l'ultima volta due anni fa).

La direttrice delle Grandi officine Atac è la moglie del capo del personale Riccardo Di Luzio.

Il gran sostenitore di Alemanno Gioacchino Camponeschi, segretario regionale della FaisaCisal autoferrotranvieri, se va a farsi un giro nel palazzone dell'Atac di via Ostiense ci trova la moglie Flavia Rotondi e la figlia Sarah.

Dulcis in fundo, Giulia Pellegrino, ex-cubista e una delle "sisters" del tg sportivo di un'emittente locale, è una delle segretarie del direttore industriale Marco Coletti.

Alla luce dei nuovi sviluppi il presente elenco viene integrato con i seguenti nuovi nomi:

(da Repubblica)
Pietro Menicucci, ex capogruppo di An nel V municipio capitolino, trombato alle comunali del 2008 ma prontamente assunto prima in Trambus, poi con la fusione passa all'Atac dove firma un contratto da dirigente.

Gli ex-consiglieri (sempre aennini e sempre del V municipio) Pierluigi Sapia e Pierluigi Damia entrano anch'essi in Atac, con posizioni e redditi di fascia medio-alta, seguendo il destino del loro superiore Menicucci (tale nel partito così come in azienda).

In Atac ha un posto da impiegato anche il figlio del generale Antonino Torre, eletto in Campidoglio con una lista civica a sostegno di Alemanno.

(Da Corriere.it)
Loredana Adiutori invece è un'altra delle tante persone fortunate che hanno ottenuto una spintarella in Atac dall'assessore alla mobilità Sergio Marchi, la cui moglie è all'inizio di questo elenco.

Francesco Bianco, ex Nar, ex Forza nuova, è stato in passato vicino ai fratelli Fioravanti, e negli anni è stato arrestato e processato più volte per rapine, aggressioni, omicidio e tentato omicidio, queste ultime accuse per aver partecipato a diversi raid e assalti di stampo squadrista. Assunto da Trambus, ora in Atac per uno scherzo del destino lavora alla sezione N.A.R ("Nucleo Amministrativo Rimessa").

Anche Gianluca Ponzio, l'attuale capo del Servizio Relazioni industriali, ha un passato da estremista di destra, avendo militato in Terza Posizione, e ha all'attivo un arresto nel 1989.

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Come detto da ottobre c'è un nuovo Ad, Maurizio Basile, che fino ad ora è stato il capo di gabinetto di Alemanno, un uomo quindi fidato, incaricato di prendere le redini dell'azienda in un momento particolarmente difficile. Intanto il sindaco tergiversa di fronte alle domande su un possibile rincaro dei biglietti per far fronte al dissesto finanziario di Atac, ribadendo che per lui al primo posto c'è "la qualità del servizio", e, invocando trasparenza e rigore (a chi? a se stesso?), ha avviato un'inchiesta interna che dovrà chiarire molti aspetti dei criteri di reclutamento applicati dall'Atac non negli ultimi due bensì negli ultimi 10 anni, col malcelato intento di trovare magari anche qualche magagna delle amministrazioni precedenti - che sicuramente troveranno - così da poter sminuire l'attuale scandalo e le proprie responsabilità.
Ma tanto per cominciare basterebbe riempire la pagina "Bilancio e Governance" del sito dell'Atac (fotografata qua sopra), praticamente mai aggiornata da quando il primo gennaio scorso è diventata operativa la nuova Atac Spa.
Intanto in queste ore anche la procura di Roma ha aperto un'inchiesta sulle assunzioni facili in Atac. Che forse ora tutti i nomi scritti in neretto qui sopra stiano cominciando a preoccuparsi?


Ma il caso dell'Atac a Roma non è certo l'unico, e il clientelismo e i malcostumi imperversano anche altrove, per esempio in Ama, di cui L'interessante si è già occupato, sia in merito a quell'oscuro personaggio che è Stefano Andrini, sia in merito a chi in Ama comanda, ovvero quel grande amico del sindaco che risponde al nome di Franco Panzironi, il quale tra le altre cose ha un figlio che a soli 25 anni sta facendo una rapida carriera.
Questa forse è un'altra storia, ma in realtà è sempre la stessa storia, specie dal punto di vista di chi per trovare un lavoro si attiene giustamente alla trafila ordinaria: per esempio affidandosi e iscrivendosi ai concorsi pubblici, come - sempre per esempio - i 300.000 iscritti ad un concorso indetto mesi fa dal Comune di Roma e di cui solo il prossimo 17 dicembre si saprà finalmente qualcosa (è a rischio blocco); quello che è certo è che, in virtù del versamento di 10 euro al momento dell'iscrizione, la sola indizione di un concorso che forse non avrà mai luogo ha fruttato 3 milioni di euro di introiti per le casse comunali. Capito come funziona?

(Adalberto Bertucci)

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