Roland Freisler fu teorico e membro del regime nazista; dall'estate del 1942 fu presidente del Volksgerichtshof, il Tribunale del popolo, organo competente per i reati politici. In tre anni sotto la sua giurisdizione furono 5200 le condanne a morte emanate. Nell'estate del 1944 processò i congiurati che presero parte al fallito attentato del 20 luglio contro Hitler, in quello che fu un vero e proprio processo-farsa, in quanto ovviamente la condanna di tutti gli imputati era scontata sin dall'inizio. Furono riconosciuti colpevoli del complotto circa 100 persone, soprattutto comandanti e ufficiali della Wehrmacht. Le esecuzioni vennero attuate con efferate modalità, come per esempio tramite impiccagioni comuni con fune a strappo continuo, ovvero con funi sottili appese ad un asse , dove in una sorta di altalena della morte un corpo che veniva fatto cadere nel vuoto causava uno strappo a quello sull'altro lato, con il risultato di una morte truculenta che arrivava dopo una lenta agonia. Oppure i condannati furono appesi a ganci da macello. Il sangue versato per la rappresaglia del Führer però non fu solo quello dei congiurati, ma anche quello di tutti coloro che furono riconosciuti come loro amici o parenti di qualsiasi grado, col risultato che alla fine furono giustiziati in 5000. Così aveva voluto Hitler, per punire adeguatamente chi aveva attentato alla sua vita e soprattutto per mostrare ai tedeschi cosa succedesse ai traditori.
In questo breve video (in originale con sottotitoli in inglese) ci si può fare una rapida idea della violenza verbale e della vera e propria malvagità di quest'uomo che così bene incarnò il bieco autoritarismo del nazismo.
Nella prima parte di quest'altro video, un breve documentario americano degli anni sessanta, si possono osservare immagini eloquenti dalle quali si possono evincere alcune tecniche di Freisler per mettere a disagio gli imputati sin dal loro ingresso in aula, come il farli presentare davanti alla corte senza la cintura dei pantaloni, senza dentiera, malvestiti. Quindi non solo un violento urlatore, ma anche un sottile psicologo dell'umiliazione.
Per un approfondimento sull'attentato del 20 luglio e su ciò che ne seguì segnalo dal sito della rai un bel documentario di Minoli a "La storia siamo noi" ,esaustivo e con altre dure immagini e testimonianze dei processi del giudice Freisler.
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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)
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