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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

sabato 24 luglio 2010

IMAGO La ziqqurat di Monte D'Accoddi non è degno di Italia.it


Senza dover scomodare esperti o siti "specializzati" (come questo , questo o questo), basta andare su wikipedia per trovare un paio di informazioni sullo straordinario sito archeologico scoperto nel 1954 tra Sassari e Porto Torres e immortalato dalla fotografia qui sopra: un imponente monumento megalitico sacro di età prenuragica (costruito, ristrutturato e utilizzato tra il 4000 e il 1800 a.c.) che rappresenta l'unico tempio a gradoni mai rinvenuto in Europa e nel bacino del Mediterraneo, e del tutto simile alle ziqqurat della cultura mesopotamica. Oggi si presenta come un altare a forma tronco-piramidale di 36 m x 29 m e di circa 10 m di altezza, preceduta da una rampa di circa 40 metri . Il tutto corredato da un menhir di circa 4 metri, un altare sacrificale di forma dolmenica, e due megaliti sferici, forse rappresentanti il sole e la luna.
Nei dintorni di questa area sacra inoltre sono stati rinvenuti i resti di un villaggio, e di necropoli rupestri del tipo "domus de janas". Insomma siamo di fronte a un sito archeologico di straordinario valore su cui storici e arecheologici ancora si interrogano, per l'unicità di questo tempio sacro in Sardegna e nel Mediterraneo, ma anche per altri aspetti, come per esempio la sua asimmetria , in cui qualcuno ha intravisto la possibilità che il complesso fosse allineato con qualche costellazione significativa per il popolo che l'aveva eretto.

Ebbene questo splendido e unico esemplare di architettura sacra pre-nuragica non è neanche menzionato sulla pagina del sito Italia.it dedicata al territorio della provincia di Sassari.
Per la cronaca il portale Italia.it (ora rilanciato anche dalla soave voce del Cavaliere) è quello scandaloso sperpero di denaro pubblico che attraverso tre governi è costato qualcosa come 66 milioni di euro (per un sito!!) : in una prima fase 58 milioni (esiste un blog apposito che ne ricostruisce fedelmente le vicende fino al 2007 ) e da ultimo ha necessitato per essere resuscitato di ulteriori 8,6 milioni di euro stanziati dal Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla. Il tutto per un risultato molto modesto: un sito che per utilità e fruizione è assolutamente inferiore agli standard dei portali turistici degli altri paesi, che raccoglie solo poche informazioni e si limita al massimo a fornire link di enti locali o compagnie di trasporto, non aiutando il candidato turista nella ricerca di località, trasporti, alloggi etc... Insomma un portale parecchio inadeguato, specie se si tiene in considerazione che oggigiorno esistono siti come expedia o tripadvisor .
Inoltre nonostante i faraonici investimenti alcune inesattezze rendono grottesca la lettura di molte delle sue pagine.
Per esempio restando alla pagina della provincia di Sassari, nella sezione "cosa vedere", oltre alla clamorosa assenza di un qualsiasi riferimento alla ziqqurat di Monte d'Accoddi si rilevano altre cosette simpatiche in merito al teoricamente ricchissimo patrimonio archeologico della zona. Per esempio manca anche un qualsiasi riferimento a Perfugas, paesino ricco di siti archeologici e che ospita un interessante museo archeologico e paleobotanico: Perfugas difatti sorge al centro di un'area in cui sono stati ritrovati numerosi reperti databili al paleolitico, e quindi di quella che presumibilmente fu l'area dell'isola più anticamente abitata dagli uomini.
In compenso il sito ci informa: "Nella zona intorno a Castelsardo sono da vedere, tra gli altri, le famose domus de janas, tombe preistoriche adibite per lungo tempo a prigione e poi, sino a non molti anni fa, ad abitazione"...il chè è vero..ma solo nell'isolato caso di Sedini: chi abbia visto qualcuna delle miriadi di domus de janas disperse sul territorio sardo, o abbia anche soltanto letto qualcosa a riguardo, sa che vista la loro dimensione è difficile che esse potessero venir adibite ad uso dei viventi....ma in fondo che sarà mai una piccola generalizzazione...sai..vista la scarsità di fondi non si poteva mica pretendere precisione e competenza..
Inoltre ad un certo punto Italia.it ci fa una bella segnalazione:


..peccato che i siti si chiamano rispettivamente Nuraghe Palmavera e Necropoli di Anghelu Ruju
Due semplici errori di battitura?? Manco per niente! Basta verificare la stessa pagina nelle altre lingue:


E questo è ciò che ha notato un semplice appassionato di archeologia sarda, tra l'altro alle prime armi, come chi scrive su questo blog...chissà cosa uscirebbe fuori se archeologi, storici e studiosi vari si mettessero a fare le pulci ad Italia.it...cosa che però sarebbe veramente il caso di fare, vista l'ennesima presa in giro costata cara alle tasche di noi contribuenti..

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