Il 6 aprile dopo un incontro con la Regina Elisabetta il Primo Ministro inglese ha affermato che le elezioni politiche si sarebbero svolte il 6 maggio, dando formalmente il via alla campagna elettorale. Di un mese.
In prospettiva delle imminenti elezioni, ai primi di marzo erano state fissate regole chiare e certe per dei dibattiti in tv ad armi pari: sono stati così previsti 3 confronti televisivi tra i tre candidati Premier. Tutti d'accordo. Nessuno ha puntato i piedi. Men che meno chi ora sta al governo. Ci mancherebbe altro.
L'emittente preposta ha raccolto via internet le domande che i cittadini avrebbero voluto porre ai tre candidati, e poi si è dato il via alle tribune politiche: ora che due dei tre dibattiti previsti si sono già svolti, oltre Manica non si parla che dell'exploit, perlomeno televisivo, del "terzo incomodo", ovvero di Nick Clegg, il candidato dei liberaldemocratici. Dagli anni venti del secolo scorso, con la nascita e l'affermazione dei laburisti, nel Regno Unito si sono sempre alternati governi laburisti e conservatori; il partito liberale seppur abbia sempre svolto il ruolo di ago della bilancia per la formazione degli esecutivi, è comunque sempre rimasto terzo partito nazionale. Negli ultimi anni però i liberaldemocratici, come ora si presentano, sono tornati a crescere, e in alcune recenti tornate elettorali locali hanno insidiato i laburisti come seconda forza politica. Ora che il loro leader ha vinto i primi due confronti televisivi tra i liberaldemocratici tira aria di impresa possibile, forse non a vincere ma a affermarsi come secondo partito a livello nazionale.
Il laburista Gordon Brown, l'attuale Primo Ministro succeduto a Blair nel 2007, è il più vecchio dei tre sfidanti con i suoi 59 anni (in Italia sarebbe considerato un pischello). Dato per spacciato sin dalll'inizio, è ora in risalita nei sondaggi, che danno invece in calo il suo sfidante, inizialmente dato per vincente, ovvero David Cameron, 44 anni, da 5 leader del partito conservatore, di cui tenta di ringiovanire l'immagine e la proposta politica con posizioni assai stridenti con quanto ci si aspetterebbe dai conservatori in materia di politiche ambientali sostenibili, droghe leggere, minoranze sessuali. A pesare sulle sue chances di vittoria forse la poca fiducia che in tempi di crisi la gente ha verso la possibilità che un governo conservatore possa realmente fare ciò per cui verrebbe votato, ovvero abbassare le tasse.
A guadagnare dall'inatteso calo dei conservatori, e dalla "stanchezza" verso i laburisti che sono al governo dal 97, stando almeno ai primi due confronti televisivi – ma nella vecchia Albione, a differenza che da noi ben la metà dei cittadini si forma le proprie convinzioni politiche a schermo spento – sembra quindi essere Nick Clegg, 43 anni, ateo, europeista dichiarato (un neo non da poco in Uk),convinto promotore dei diritti civili, ambientalista, contrario al nucleare sia per la produzione di energia che di armamenti. Clegg rappresenta la novità, un'alternativa, senza certo essere un outsider della politica, è pur sempre un politico normale, di professione come gli altri. Non ha un passato né da comico né da pm.
Dov'è la notizia? L'età dei tre (43-44-59)? La sorpresa Clegg? Certi orientamenti "poco conservatori" di Cameron nel Regno Unito del 2010? No..Non c'è nessuna notizia...è tutto così normale..beati loro.
15 aprile: il primo dibattito
In prospettiva delle imminenti elezioni, ai primi di marzo erano state fissate regole chiare e certe per dei dibattiti in tv ad armi pari: sono stati così previsti 3 confronti televisivi tra i tre candidati Premier. Tutti d'accordo. Nessuno ha puntato i piedi. Men che meno chi ora sta al governo. Ci mancherebbe altro.
L'emittente preposta ha raccolto via internet le domande che i cittadini avrebbero voluto porre ai tre candidati, e poi si è dato il via alle tribune politiche: ora che due dei tre dibattiti previsti si sono già svolti, oltre Manica non si parla che dell'exploit, perlomeno televisivo, del "terzo incomodo", ovvero di Nick Clegg, il candidato dei liberaldemocratici. Dagli anni venti del secolo scorso, con la nascita e l'affermazione dei laburisti, nel Regno Unito si sono sempre alternati governi laburisti e conservatori; il partito liberale seppur abbia sempre svolto il ruolo di ago della bilancia per la formazione degli esecutivi, è comunque sempre rimasto terzo partito nazionale. Negli ultimi anni però i liberaldemocratici, come ora si presentano, sono tornati a crescere, e in alcune recenti tornate elettorali locali hanno insidiato i laburisti come seconda forza politica. Ora che il loro leader ha vinto i primi due confronti televisivi tra i liberaldemocratici tira aria di impresa possibile, forse non a vincere ma a affermarsi come secondo partito a livello nazionale.
Il laburista Gordon Brown, l'attuale Primo Ministro succeduto a Blair nel 2007, è il più vecchio dei tre sfidanti con i suoi 59 anni (in Italia sarebbe considerato un pischello). Dato per spacciato sin dalll'inizio, è ora in risalita nei sondaggi, che danno invece in calo il suo sfidante, inizialmente dato per vincente, ovvero David Cameron, 44 anni, da 5 leader del partito conservatore, di cui tenta di ringiovanire l'immagine e la proposta politica con posizioni assai stridenti con quanto ci si aspetterebbe dai conservatori in materia di politiche ambientali sostenibili, droghe leggere, minoranze sessuali. A pesare sulle sue chances di vittoria forse la poca fiducia che in tempi di crisi la gente ha verso la possibilità che un governo conservatore possa realmente fare ciò per cui verrebbe votato, ovvero abbassare le tasse.
A guadagnare dall'inatteso calo dei conservatori, e dalla "stanchezza" verso i laburisti che sono al governo dal 97, stando almeno ai primi due confronti televisivi – ma nella vecchia Albione, a differenza che da noi ben la metà dei cittadini si forma le proprie convinzioni politiche a schermo spento – sembra quindi essere Nick Clegg, 43 anni, ateo, europeista dichiarato (un neo non da poco in Uk),convinto promotore dei diritti civili, ambientalista, contrario al nucleare sia per la produzione di energia che di armamenti. Clegg rappresenta la novità, un'alternativa, senza certo essere un outsider della politica, è pur sempre un politico normale, di professione come gli altri. Non ha un passato né da comico né da pm.
Dov'è la notizia? L'età dei tre (43-44-59)? La sorpresa Clegg? Certi orientamenti "poco conservatori" di Cameron nel Regno Unito del 2010? No..Non c'è nessuna notizia...è tutto così normale..beati loro.
15 aprile: il primo dibattito
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