Oggi due illustri esponenti leghisti, intervenendo in merito a questioni legate al calcio, hanno avuto modo di esporre chiaramente il loro pensiero:
Renzo Bossi, il figlio ripetente del Senatur che ora ha finalmente e meritevolmente trovato occupazione come consigliere regionale della Lombardia (a 22 anni, un record), in un'intervista a Vanity Fair, dopo aver confessato di non essere mai andato nel meridione, ha dichiarato che ai prossimi mondiali non tiferà l'Italia, in quanto per lui il tricolore "identifica un sentimento di 50 anni fa".
Invece Matteo Salvini, capogruppo della Lega Nord al Comune di Milano, ha lanciato un appello via facebook indirizzato ai tifosi interisti che stasera si sono recati a San Siro per la semifinale di Champions contro il Barcellona. Salvini ha invitato a fischiare i venti bambini rom di un campo nomadi da poco sgombrato dal comune e che hanno sfilato sul campo prima della partita, su iniziativa di Massimo Moratti e della Casa della carità di don Virginio Colmegna di cui sono ora ospiti. Nelle loro intenzioni ciò sarebbe servito per far passare il messaggio che tutti i bambini sono uguali. Checché la si pensi in merito a questa piccola iniziativa, in fondo utile soprattutto a far contenti i 20 piccoli rom, ma che è stata criticata da chi difende le ragioni dei recenti sgomberi, non si può non convenire che invitare il pubblico di uno stadio a fischiare dei bambini è a prescindere qualcosa di barbaro, spiegabile solo con la ben nota attitudine razzista di Salvini.
Renzo Bossi, il figlio ripetente del Senatur che ora ha finalmente e meritevolmente trovato occupazione come consigliere regionale della Lombardia (a 22 anni, un record), in un'intervista a Vanity Fair, dopo aver confessato di non essere mai andato nel meridione, ha dichiarato che ai prossimi mondiali non tiferà l'Italia, in quanto per lui il tricolore "identifica un sentimento di 50 anni fa".
Invece Matteo Salvini, capogruppo della Lega Nord al Comune di Milano, ha lanciato un appello via facebook indirizzato ai tifosi interisti che stasera si sono recati a San Siro per la semifinale di Champions contro il Barcellona. Salvini ha invitato a fischiare i venti bambini rom di un campo nomadi da poco sgombrato dal comune e che hanno sfilato sul campo prima della partita, su iniziativa di Massimo Moratti e della Casa della carità di don Virginio Colmegna di cui sono ora ospiti. Nelle loro intenzioni ciò sarebbe servito per far passare il messaggio che tutti i bambini sono uguali. Checché la si pensi in merito a questa piccola iniziativa, in fondo utile soprattutto a far contenti i 20 piccoli rom, ma che è stata criticata da chi difende le ragioni dei recenti sgomberi, non si può non convenire che invitare il pubblico di uno stadio a fischiare dei bambini è a prescindere qualcosa di barbaro, spiegabile solo con la ben nota attitudine razzista di Salvini.
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