Nella riunione del 20 luglio scorso della Commissione Giustizia della Camera era all'ordine del giorno la discussione sul ddl intercettazioni. Il capogruppo Pd in commissione Donatella Ferranti aveva chiesto la pubblicità della seduta, ovvero che fosse trasmessa dal circuito interno della Camera. Ma il Pdl si è opposto, per mano del capogruppo Enrico Costa e così la seduta si è svolta a "porte chiuse". Ma come? La legge sulle intercettazioni, almeno a sentire quanto dice il Premier, non dovrebbe essere qualcosa che riguarda tutti i cittadini italiani, nel nome del loro intoccabile diritto a parlare liberamente al telefono??
Vabbè..comunque sia a fronte di questo diniego poco onorevole e molto pudico da parte del Pdl a rendere pubblica la seduta, la deputata radicale Rita Bernardini, anche lei membro della Commissione Giustizia, ha pensato bene di registrare l'audio di tutta la seduta grazie al suo Ipod, compiendo quindi una intercettazione ambientale, che poche ore dopo è stata trasmessa da RadioRadicale. Un vero e proprio atto di disobbedienza civile (ovvero una violazione consapevole di una precisa norma di legge, considerata particolarmente ingiusta), di quelli che solo i compagni radicali sono in grado di ideare e attuare. Tra l'altro nel caso specifico il valore dell'atto di disobbedienza civile non è solo nel metodo, ma anche nel merito. La Bernardini infatti ha commentato: “Siamo convinti che ai cittadini e ai giornalisti interesserà seguire il dibattito che in commissione si è svolto sulla pubblicità della seduta, sulla richiesta PD rivolta al Sottosegretario Giacomo Caliendo di fare un passo indietro esonerandosi dal seguire a nome del Governo il provvedimento e sull’emendamento presentato dal Governo stesso e firmato da Caliendo chiamato in causa sulla vicenda P3 proprio sulla base di intercettazioni telefoniche. Non so se da questa “disobbedienza civile” conseguiranno “deplorazioni” da parte della Camera, quello che so è che se fosse in vigore il DDL con l’emendamento di Caliendo il rischio sarebbe quello della galera fino a tre anni”.
Questo è un estratto della registrazione della seduta del 20 luglio della Commissione Giustizia della Camera.
Qui invece trovi la registrazione integrale
Vabbè..comunque sia a fronte di questo diniego poco onorevole e molto pudico da parte del Pdl a rendere pubblica la seduta, la deputata radicale Rita Bernardini, anche lei membro della Commissione Giustizia, ha pensato bene di registrare l'audio di tutta la seduta grazie al suo Ipod, compiendo quindi una intercettazione ambientale, che poche ore dopo è stata trasmessa da RadioRadicale. Un vero e proprio atto di disobbedienza civile (ovvero una violazione consapevole di una precisa norma di legge, considerata particolarmente ingiusta), di quelli che solo i compagni radicali sono in grado di ideare e attuare. Tra l'altro nel caso specifico il valore dell'atto di disobbedienza civile non è solo nel metodo, ma anche nel merito. La Bernardini infatti ha commentato: “Siamo convinti che ai cittadini e ai giornalisti interesserà seguire il dibattito che in commissione si è svolto sulla pubblicità della seduta, sulla richiesta PD rivolta al Sottosegretario Giacomo Caliendo di fare un passo indietro esonerandosi dal seguire a nome del Governo il provvedimento e sull’emendamento presentato dal Governo stesso e firmato da Caliendo chiamato in causa sulla vicenda P3 proprio sulla base di intercettazioni telefoniche. Non so se da questa “disobbedienza civile” conseguiranno “deplorazioni” da parte della Camera, quello che so è che se fosse in vigore il DDL con l’emendamento di Caliendo il rischio sarebbe quello della galera fino a tre anni”.
Questo è un estratto della registrazione della seduta del 20 luglio della Commissione Giustizia della Camera.
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