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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

mercoledì 24 novembre 2010

VERSUS Le due facce di Milano


Questi sono i due primi titoli che campeggiavano ieri sera sull'homepage de La Repubblica-Milano. Il primo si riferisce alla notizia della formalizzazione da parte dell'assemblea generale del Bureau des Expositions (Bie) della designazione di Milano come sede dell'Expo 2015. Evviva: coriandoli tricolori e esecuzione dell' inno di Mameli in Piazza della Scala. Anche se in realtà non si tratta di una grande vittoria, visto che per le note difficoltà e lentezze nell'avvio della macchina Expo' l'ufficializzazione di Milano 2015 è rimasta sempre in bilico nei 32 mesi che sono intercorsi da quando il capoluogo lombardo battè Smirne nella corsa all'assegnazione dell'esposizione universale 2015. Ma tant'è: Milano ce l'ha fatta e ora può guardare con discreto ottimismo al futuro di crescita e sviluppo garantito dalle enormi potenzialità che ospitare l'Expo' offre. Non solo in termini economici: con l'esposizione universale Milano si candida ad emergere ancor più come importante punto di riferimento culturale nel panorama internazionale.

L'altro titolo tuttavia è relativo ad una notizia che racconta di un'altra Milano: il comune ha deciso che in Via Padova, la via "più multietnica della città" e per questo già in passato al centro di tensioni e polemiche, le luminarie per gli auguri per le feste natalizie devono essere solo in italiano, arrivando a rimuovere le scritte montate una decina di giorni fa che riportavano gli auguri in cinque lingue straniere (inglese, francese, spagnolo, arabo e cinese), lasciando solo quelle in italiano. La decisione, che sta scatenando diverse polemiche, è stata presa dall'assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo (fratello del più noto Cesare, presentatore tv) perché, sue parole, “via Padova è una strada italiana e tale deve restare" (vedi qui il video con l'intervista). Senza entrare nel merito della questione, è comunque evidente che dover discutere di luminarie natalizie in un quartiere multietnico è sintomo di un provincialismo e di un'arretratezza culturale che ben poco si addice ad una città di ampio respiro internazionale. Lo si capisce bene se si pensa che a criticare l'atteggiamento del comune è stato addirittura il leghista poco moderato Matteo Salvini che ha dichiarato: “Ogni luce in più accesa in via Padova è la benvenuta: male dunque ha fatto l’assessore Cadeo a rimuovere le luci, perdendo denaro ed energie che invece dovrebbe impiegare per cose più importanti”.

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