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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

martedì 23 novembre 2010

VERSUS Pro-vita e pro-persona

(Da Agi - 22/11/2010)


Oh, quindi se ho capito bene chi "si batte per la vita" è in antitesi con chi affronta "il tema del fine vita". E pensare che ero convinto che fossero gli stessi, sempre che ci mettiamo d'accordo su cosa intendiamo per vita, e sempre che chiariamo una volta per tutte se è più importante essa in astratto o chi la vive, ognuno col proprio diverso destino, ognuno con le proprie convinzioni, le proprie paure, le proprie sensibilità. In merito a ciò Masi, Verro e De Laurentiis sembrano avere le idee molto chiare, d'altronde loro sono i pro-vita.

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