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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

venerdì 15 luglio 2011

MUSICLIBRARY Glastonbury, Werchter, e la non-cultura dei festival rock in Italia

(Glastonbury Festival)

Le autorità locali britanniche hanno stimato in 3,4 milioni il totale dei partecipanti, sudditi della regina e non, ai vari festival musicali che si svolgeranno nel Regno Unito durante la stagione estiva 2011, ricca di grandi manifestazioni di massa e di qualità dove si esibiscono le più grandi rockstar mondiali (come i festival Reading and Leeds, T in the Park, Glastonbury, Isle of Wight, V Festival), e ricca anche di una miriade di eventi minori ma comunque tutti votati alla buona musica e alla crezione di momenti di socializzazione e condivisione per giovani e meno giovani.
I festival estivi, con tutto il loro giro d'affari, frutteranno alle casse del Regno Unito un introito complessivo previsto di circa 550-600 milioni di sterline, un dato in continua crescita anno dopo anno in un settore che non sembra conoscere crisi (nel 2009 in Gran Bretagna gli introiti per le manifestazioni musicali estive furono di 499 milioni di sterline). Tanto elevato può essere l'indotto delle kermesse musicali: si tenga presente che il giro d'affari non riguarda solo l'acquisto dei biglietti, il merchandising o gli sponsor, ma anche le spese per mangiare e soprattutto per il bere durante i concerti, e la maggiore fruizione dei trasporti locali, delle strutture ricettive e di tutti gli esercizi commerciali delle zone circostanti gli eventi.

Per esempio il Mendip District Council, l'autorità locale responsabile del celeberrimo festival di Glastonbury che si è tenuto due settimane fa, ha calcolato che quest'ultimo da solo contribuirà al Pil nazionale con 73 milioni di sterline.

A Music Week Chris White, Presidente del LGA’s culture, tourism and sport Board ha affermato che nel Regno Unito le autorità locali giocano un ruolo chiave nel sostenere e far funzionare i festivals: esse rappresentano degli ingranaggi fondamentali nell'organizzazione dell'evento, per esempio per quel che riguarda il monitoraggio e la gestione del traffico automobilistico, la gestione della sicurezza e della salubrità, la lotta al merchandising contraffatto. White dice: "Anche in questi tempi di austerità le autorità locali hanno fatto tutto il possibile per continuare a rendere possibili e festival musicali, in certi casi anche arruolando sponsors commerciali".

E le ricadute positive di quest'orientamento non sono certo tutte quantificabili in sterline: non va infatti dimenticata o sottovalutata la valenza sociale e aggregante di tali eventi, che possono dare sfogo alla voglia di divertimento dei ragazzi in contesti sicuri, e che soprattutto possono contribuire a dare dell'intero paese l'immagine di una comunità ricca di stimoli culturali che sprizza energia e voglia di socialità e partecipazione da tutti i pori. In due parole l'immagine di una società sana.

Mentre in Inghilterra si teneva il festival di Glastonbury, nel continente, più o meno negli stessi giorni, poco lontano da Bruxelles come ogni anno aprivano per 4 giorni le porte del Festival Rock Werchter 2011, uno dei cinque festival rock più importanti del mondo, e uno dei più frequentemente premiati come miglior festival dell'anno sul pianeta (leggi qui la storia del Rock Werchter). Eh già, il piccolo Belgio, paese poco attrattivo e con un clima detestabile per buona parte dell'anno, ospita da anni questo evento musicale prestigioso come pochi altri. Werchter 2011 si è tenuto dal 30 giugno al 3 luglio, con una media di circa 83 mila presenze al giorno, frutto della vendita di 67 mila biglietti combi (per tutti e quattro i giorni) e di 63 mila tickets giornalieri. Il pubblico è stato ovviamente di prevalenza fiamminga ma come ogni anno sono stati avvistati fans giunti da tutta Europa e anche da più lontano (per esenmpio c'erano gruppi di georgiani, australiani, neozelandesi
Ma oltre ai dati di afflusso e ai conseguenti ottimi dati di introiti, il festival belga anche quest'anno è stato uno successo straordinario sotto tutti i punti di vista (io c'ero e posso confermare): line-up da brividi, (ce n'era per tutti i gusti: dagli Iron Maiden ai Coldpaly passando per i Chemical Brothers, i Portishead, i The National, Nick Cave e decine di altri nomi della scena rock-indie-pop-elektro - leggili tutti qui); un 'acustica perfetta che rendeva estremamente godibile qualsiasi esibizione quasi ovunque all'interno del festival; un organizzazione perfetta fuori (niente ingorghi, navette e treni gratuiti per tutti quanti) e "dentro" (nessun incidente e nessuna rissa pervenuti, un pronto soccorso affollato la metà dell'anno scorso, drenaggio del terreno efficace come al Camp Neu, disponibilità di servizi di ogni tipo, non solo bar e negozi ma anche free wifi zone e colonnine per ricaricare la batteria di qualsiasi marca di smartphone e telefonino).
E chiaramente la chiave del successo è anche qui la cooperazione tra organizzatori private e autorità pubbliche.

(Rock Werchter 2011)

Il Rock Werchter nacque nel 1974 con la doppia location Torhout-Werchter, ma dal 1999 si svolge in un'unica area nel territorio del comune di Rotselaar, non lontano dal paesino di Werchter da cui la kermesse prende il nome.
Ora pare che probabilmente dal 2013 il festival sarà trasferito in un area più grande nella regione del Limburgo, presso la località di Saint-Trond, dove è disponibile un'area di 120 ettari che permetterebbe il passaggio da due a quattro palchi. Perlomeno queste sembrano essere le intenzioni di Herman Schueremans il promotore (noi diremmo "patron") del festival, nonché politico locale, membro del parlamento fiamminga belga per il partito liberaldemocratico OpenVLD.
Il prendere corpo di questa eventualità ha creato una certa inquietudine presso i rappresentanti degli enti locali attualmente coinvolti dal festival: Dirk Claes, il borgomastro di Rotselaar, appartenente ai cristiano-democratici del CD&V (la nostra Udc diciamo..) ha espresso le sue preoccupazioni, facendosi anche interprete di tutta quella forza lavoro, di tutti quei collaboratori del festival che da anni lavorano all'organizzazione del festival. Tra le altre cose Claes dice:

Io stesso non vedo perché il festival dovrebbe traslocare. Esso va alla grande qui, la provincia e il comune sostengono il festival. Rivedremo pure il piano regolatore del territorio per poter accogliere più palchi e più gente. Perché ricominciare da zero da un'altra parte?

Il sindaco in sostanza implora di mantenere nel territorio del suo comune un megaraduno rock e techno dove circa centomila persone ogni giorno per quattro giorni all'anno consumano decine di migliaia di birre e, in virtù anche della vicinanza col confine olandese, anche una discreta quantità di droghe leggere e probabilmente pure altre sostanze più chimiche. E chissà che diavolo succede nei numerosi camping allestiti attorno al pratone centrale...Eppure il festival è il benvenuto e a parte qualche sparuta pattuglia di sicurezza privata non si sono mai visti controlli delle forze dell'ordine (qualcosina all'esterno, mai all'interno), mai dispiegamenti di forza della polizia, mai un cane andtidroga: eppure non è successo assolutamente nulla. La gente si è divertita ordinatamente, così come ordinatamente affluiva e defluiva dal festival, forse proprio in virtù dell'equazione "più polizia c'è, più tensione si crea, più è probabile che si surriscaldino gli animi e succeda qualcosa", o forse semplicemente per la diversa educazione civica della stragrande maggioranza delle persone che ogni anno accorrono al Rock Werchter.


Dal canto nostro in Italia la cultura dei festivals rock e simili non ha mai molto attecchito, complice anche una mentalità retrograda delle istituzioni e delle autorità locali secondo cui un megaraduno musicale non è che una rogna, un sicuro problema di ordine pubblico, un ricettacolo di ubriachi, drogati e spacciatori. Raramente in Italia un festival rock come si deve è stato visto come un'opportunità di sviluppo importante per il luogo che lo ospita, o come un evento culturale degno di nota, e tanto meno come un'opportunità preziosa di divertimento e socializzazione per i più giovani, che da noi sono una categoria che i politici spesso dimenticano di arruffianarsi: in nome quindi di un pregiudizio morale nei confronti di queste manifestazioni le istituzioni e i politici che le rappresentano la maggior parte delle volte fanno autolesionismo, lasciandosi sfuggire chances per dare respiro all'occupazione locale piuttosto che per rimpinguare le casse comunali, piuttosto che per guadagnare nuovi consensi personali.

In questo contesto ostile il poco che riesce a sopravvivere e che abbia un minimo di respiro internazionale sono pochi mini-festival, o comunque eventi che ben poco hanno a che vedere con l'impeccabile e mastodontica organizzazione di analoghe kermesse europee (specie del Nord Europa). A giugno ci sono i tre giorni dell' Heineken Jammin Festival, a luglio l'Italia Wave che quest'anno ha traslocato da Arezzo a Lecce (dove la provincia fino all'ultimo ha tergiversato su 80 mila euro di finanziamento promessi al festival); a settembre c'è l'I-day, che quest'anno si articolerà in due giornate (meglio dire due serate) a Bologna. Una volta poi a Roma c'era anche un importante festival dedicato alle musiche elettroniche e digitali, Dissonanze, ma che quest'anno per la prima volta dopo un decennio non avrà luogo. E non è affatto sicuro che torni nel 2012.
Di questi l'unico evento che si avvicina agli standard europei è senz'altro l'Heineken Jammin Festival , ma anche questo ha un futuro incerto: coi tagli agli enti locali non è affatto sicuro che anche l'anno prossimo il comune di Venezia sia ancora intenzionato a versare i 230.000 euro pattuiti nella convenzione tra i privati che lo organizzano e il comune: in tal caso sarebbe a rischio anche la volontà dei privati ad investire (di più).

Ma in realtà un festival come si deve, di grande richiamo internazionale, in grado di accogliere numerosi spettatori, articolato in diverse giornate e dotato di camping ce l'avevamo, solo che dall'anno scorso è fuggito all'estero. Si tratta del clamoroso caso (di cui questo blog si è già occupato) del Rototom Sunsplash Festival, assurto in pochi anni a più importante festival reagge europeo, che nel 2010 dopo sedici edizioni presso il Parco del Rivellino ad Osoppo, in Friuli, dove è nato, ha traslocato in Spagna, a Benicassim, dove l'anno scorso è stato un grande successo di 130.000 spettatori, accorsi negli 8 giorni del Festival da oltre 60 paesi di tutto il mondo. Anche per l'edizione 2011 che si terrà tra poco più di un mese ci sono ottime aspettative.
Quale è stato il motivo della fuga dall'Italia?
La risposta è semplice: la vera e propria persecuzione da parte delle autorità nei confronti di un festival sulla cultura reggae, la quale incoraggia il consumo di cannabis, e i cui organizzatori quindi, secondo la legge Giovanardi-Fini sulle droghe attualmente in vigore, rischiano la galera in quanto responsabili delle canne che circolano durante la manifestazione, che in realtà sarebbe ben più che un luogo di incontro tra spacciatori e consumatori di droghe leggere: il Rototom è un evento che promuove la cultura pacifista, ecologista, antirazzista e multietnica, attraverso la musica ma anche attraverso la contaminazione tra diverse culture, incontri, dibattiti, attività ricreative.
Effettivamente nell'autunno 2009 gli organizzatori del Rototom Sunsplash furono indagati dal procuratore della repubblica di Tolmezzo per circolazione di droghe leggere all'interno del festival, circolazione di sostanze che secondo le accuse non fu adeguatamente combattuta nelle edizioni 2008 e 2009 dal personale di sorveglianza, preoccupato solo di stanare lo spaccio e il consumo di droghe pesanti. L'indagine è stata avviata dopo i pesanti e asfissianti controlli della polizia effettuati soprattutto nell'edizione 2009.
Il presidente del Rototom Filippo Giunta l'anno scorso aveva parlato di incompatibilità culturale tra una manifestazione del genere con l'Italia dei nostri tempi, e di intolleranza della politica italiana verso qualsivoglia modello di società multietnica e multirazziale.
Lo stesso sindaco di Osoppo, del Pdl, a suo tempo aveva lamentato la grave perdita per l'economia e per il turismo locale rappresentata dalla fuga del Rototom.
Chi sorride invece è il sindaco di Benicassim Francesc Colomer, che, sensibile a certe tematiche o semplicemente scaltro, quando spiega la scelta da parte della sua città di accogliere il festival usa parole come cultura, solidarietà, accoglienza, identità e confronto.

L'anno scorso, durante la serata conclusiva della prima edizione del Rototom in terra spagnola Filippo Giunta si era dichiarato entusiasta per il successo della manifestazione, sia in termini di numeri sia dal punto di vista dell'accoglienza ricevuta da parte della cittadinanza di Benicassim, che ha colto immediatamente lo spirito pacifista e politically correct del festival. A margine della serata Giunta dichiarò anche: "Il Festival non tornerà più Italia, si svolgerà a Benicàssim anche nel 2011. Questa sera erano presenti i politici del comune valenciano quando ho annunciato al pubblico questa notizia. Ci hanno detto: 'E’ il più bel regalo che voi ci aveste potuto fare' ".

Agli italiani che non possono o non se la sentono di attraversare mezza Europa per assistere alla loro musica preferita suonata dal vivo non rimangono che i video.
(D'altronde da noi tutto passa attraverso lo schermo. E quindi che problema c'è?)

Eccone alcuni da Werchter 2011. Buon divertimento, sempre che vi sappiate accontentare.






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