Allora, i romani di questi tempi già avrebbero di che mangiarsi le mani: basta nominargli il prossimo aumento del biglietto di bus e metro, aumento improponibile a fronte di un servizio assolutamente inadeguato, oltre che a fronte dello scandalo delle assunzioni facili nelle municipalizzate romane che ha travolto in primis proprio l'Atac; oppure basta nominargli la vertenza infinita (vergognosamente infinita) tra comune e tassisti per nuovi aumenti delle tariffe, o il sempre possibile pedaggio sul raccordo anulare, o gli episodi di omofobia o comunque di violenza notturna, o ancora la criminalità organizzata che avanza in città conquistando numerosi e prestigiosi esercizi commerciali e regolando sempre più spesso i proprio conti a suon di sparatorie per le strade dei quartieri più centrali.
E poi le ordinanze, le famigerate ordinanze annunciate come panacee per tutti i mali ma poi mai fatte veramente rispettare: è qui che il sindaco-che-ama-coprirsi-di-ridicolo- fino-all'-inverosimile ha dato il meglio di sé. Le ordinanze sul decoro emanate da Alemanno nel febbraio 2010 e inizialmente in vigore per un anno, nonostante non sembrino aver mai funzionato, lo scorso febbraio sono state prorogate di un altro anno. Evidentemente qualche risultato si è cominciato a vedere. Per la cronaca tra le altre cose le ordinanze mirano ad allontanare gli ambulanti dai semafori, a vietare il volantinaggio sulle auto parcheggiate, a combattere il commercio abusivo in strada..........
A queste recentemente si è aggiunta quella che vieta di prendere il sole a torso nudo nei parchi, pena una multa di 200 euro.
Senza contare l'ordinanza (una delle prime dell'amministrazione Alemanno) per contrastare la prostituzione sulle strade della capitale, con l'unico effetto di aver ravvivato un bel po' il mercato del sesso sulle principali arterie che portano a Roma (Aurelia e Pontina su tutte), e senza aver minimamente scalfito chi gestisce lo sfruttamento della prostituzione. Tanto che qualche giorno fa il sindaco ha toccato l'apice facendo un giro in moto per le strade romane del sesso (riprendendo il tutto e postandolo immediatamente su youtube e sul suo sito), per constatare nient'altro che il fallimento delle sue stesse ordinanze, e in definitiva del suo stesso operato.
E poi il capolavoro delle ordinanze anti-alcool: dopo essere stata in vigore per tre mesi tra aprile e giugno, l'ordinanza che per contrastare il degrado e gli episodi violenti della movida romana vieta dalle 23:00 alle 06:00 il consumo di alcolici all'esterno dei locali del centro e di altri quartieri "vivi" della capitale è stata prorogata di altri tre mesi. Evidentemente dall'alto del Campidoglio Alemanno (e qualche altro invasato che lo consiglia) ha potuto constatare i benefici di tale provvedimento. Beato lui.
Insomma oltre a tutto questo ora ai romani tocca pure sorbirsi l'annullamento da parte del Tar della Giunta comunale, illegale per mancanza di numero legale minimo di donne (al momento ce n'è una sola) - che tristezza, sia per il fatto in sè, che per il modo con cui in questo paese si affronta il tema della parità di genere, vedi quote rosa nei cda delle aziende quotate-, il che ha significato la caduta della seconda giunta Alemanno nel giro di un anno (l'altro rimpasto avvenne in seguito alla parentopoli alemanniana).
Ma ora è arrivato lui: l'agnello sacrificale, colui che toglie i peccati dal Campidoglio, il sacro e nobile capro espiatorio di quest'ultima imbarazzante vicenda della saga pidiellina sui sette colli. Mauro Cutrufo, attualmente senatore della Repubblica, vicesindaco di Roma con la delega per Roma Capitale, ed anche assessore al Turismo (...al turismo...a Roma!! pensate quante decine di ore al giorno doveva lavorare questo pover'uomo!!), per il bene di Roma e di tutti noi si sacrificherà, si immolerà sull'altare dell'equilibrio di genere e lascerà l'incarico al Comune.
Con il grande sacrificio Cutrufo vedrà anche ridursi sensibilmente i suoi introiti (anche se vista la sua iperattività non credo proprio che se ne resterà con le mani in mano a fare solo il senatore), attualmente composti sia dall'indennità che percepisce come senatore sia dall'indennità che percepisce in qualità di membro della giunta comunale. Per essere precisi mezza indennità (quindi in tutto solo un'indennità e mezzo): il Cutrufo lo spiegò bene al giornalista di Report nel marzo 2010. Lui e gli altri due assessori/parlamentari della Giunta Alemanno si sono volontariamente decurtati del 50% l'indennità che percepiscono dal Comune. Che bravi. Peccato che per legge in caso di doppia carica pubblica le indennità non siano mai cumulabili. Al seguente link l'intero servizio di Report sui doppi incarichi, e al minuto 55:55 l'interessante punto di vista dello stesso Cutrufo.
D'altronde l'ancora per poco vicesindaco (staremo a vedere se veramente gli subentrerà Sveva Belviso, sicuramente una spanna sopra le molte altre valide concorrenti che animano il Pdl laziale e romano) non si vergogna mica di riconoscere che chi ricopre incarichi pubblici merita anche più del dovuto: di recente ce lo ha ricordato presentando di suo pugno un deprecabile emendamento all'ultimo decreto milleproroghe, emblematico dell'elevatezza morale e spirituale che anima l'attività politica del Cutrufo.
Ma bando alle ciance: oramai è il tempo del sacrificio. E della redenzione.
Il passo indietro di Cutrufo, la Belviso vicesindaco e l'ingresso in giunta di Rosella Sensi. Alemanno finalmente ha capito come fare a riconquistare il consenso dei romani.
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