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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

mercoledì 14 luglio 2010

# Vizi e virtù nel Mondiale 2010 (parte 2)

Dopo i vizi, Le Virtù
(mutuate dalle 4 virtù cardinali e dalle 3 virtù teologali)

Giustizia
(virtù morale che consiste nella costante e ferma volontà di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto)
Una delle rare belle immagini della finale Spagna-Olanda è stata sicuramente la passerella concessa dai giocatori olandesi agli spagnoli: quando questi sono ridiscesi in campo medagliati e con la coppa hanno trovato i giocatori della squadra degli "oranje" disposti in due file pronti ad applaudire e stringere la mano ai vincitori. Un “terzo tempo” spontaneo e sportivo, che se di certo non cancellerà dalla memoria l'eccessiva durezza di alcuni falli commessi durante la partita proprio dagli olandesi, contribuendo a fare di questa una finale che non verrà certo ricordata per il bel gioco, ha avuto però il merito di ricordare al mondo che quanto succede durante la partita deve restare confinato al campo di gioco e all'agonismo sportivo.



(foto da Marca.com)

Fortezza
La fortezza (virtù morale che, nelle difficoltà, assicura la fermezza e la costanza nella ricerca del bene) in questo mondiale senza troppi sussulti, eroi, protagonisti e virtuosismi, non può che essere incarnata dal trentunenne attaccante uruguaiano Diego Forlan, eletto miglior giocatore del mondiale, nonostante con la sua squadra abbia perso semifinale e finalina: in quest'ultima occasione è stato anche il miglior giocatore della partita, segnando tra l'altro uno dei più bei goal del torneo.




Prudenza
La prudenza, intesa come virtù che dispone la ragione pratica a discernere in ogni circostanza il nostro vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per compierlo, è virtù che sarebbe ora baciasse i vertici delle istituzioni calcistiche. Il che forse, ma solo forse, sta per accadere.
Difatti dopo le enormi sviste arbitrali che hanno di fatto condizionato l'andamento del torneo (ne citiamo solo tre: il gol regolare di Lampard alla Germania non concesso all'Inghilterra anche se aveva passato di mezzo metro la linea di porta; il gol convalidato da Rosetti segnato dall'Argentina contro il Messico ma viziato da un fuorigioco chilometrico; il calcio d'angolo non dato all'Olanda da Web al 114° minuto della finale, sull'azione nata dalla rimessa di Casillas è nato poi il gol vittoria di Iniesta), per la prima volta l'irremovibile Blatter, convinto fautore della fallibilità umana legata al calcio, anche se forse dimentico degli ingenti interessi economici mossi dai risultati calcistici, a conclusione del mondiale ha timidamente aperto all'introduzione di qualche forma di tecnologia per coadiuvare il lavoro delle terne arbitrali, anche se limitatamente alla questione dei goal fantasma




Temperanza
La temperanza, virtù morale che modera l'attrattiva dei piaceri e rende capaci di equilibrio nell'uso dei beni creati, non può che essere rappresentata dal 4-2-3-1 con cui Mourinho ha fatto vincere tutto all'Inter stregando molti tecnici di questo mondiale: molte squadre difatti sono scese in campo con lo stesso modulo, che in avanti prevede un terminale offensivo dietro cui agiscono un trequartista e due esterni offensivi con importanti e impegnativi compiti difensivi in fase di non possesso palla.
I risultati sono stati pessimi per Francia e Italia - qua e la, tra i vari cambi di modulo a partita in corso, Lippi non sapendo che pesci pigliare visto i giocatori che aveva convocato, un paio di volte ha provato anche il 4-2-3-1 , con Marchisio (??) a fare lo Sneijder - , ma discreti per Argentina e Brasile, e ottimi per Olanda e Germania. A parte la vistosa eccezione di quest'ultima però, con il 4-2-3-1 le squadre hanno sì mostrato solidità ma anche scarsa propensione al goal.


Fede
Si potrebbe citare la proverbiale fede cattolica di moltissimi giocatori della selecao brasiliana, a cui in questa edizione del mondiale è stato categoricamente vietato indossare magliette con messaggi religiosi, ma preferiamo parlare della meno seria ma altrettanto sacra fede del popolo argentino nel loro Dio in terra, Maradona: tuttavia come ogni fede anche questa ha avuto ben poco di razionale, e gli argentini si sono dovuti svegliare abbastanza presto dal loro sogno iridato. Se El Pibe de Oro ha mostrato il giusto carisma del condottiero che fa gruppo e che sa motivare e coccolare ognuno dei suoi giocatori, ha però fallito come tecnico, inchinandosi alla Germania del meno capopopolo ma più stratega Loew.
Tuttavia nonostante la delusione di uscire ai quarti incassando 4 goal e non segnandone nessuno, l'amore nazionale per Diego non è stato minimamente scalfito, tanto che in queste ore la riconferma di Maradona come ct dell'Argentina sta diventando un affare di stato .

(foto da Gazzetta.it)

Speranza
La speranza per eccellenza è stata quella di tutto il popolo africano di vedere almeno una squadra del continente andare avanti e giocarsela fino in fondo....Ma la speranza si è infranta in Uruguay-Ghana: prima sul volontario fallo di mano di Suarez, poi sulla traversa del rigore tirato da Gyan, infine su quell'ultimo rigore maldestramente sbagliato da Mensah.
Ora finito il mondiale, finito il gioco, si torna alla “speranza” di sempre, in attesa che il mondo intero cambi modo di pensare e aiutare l'Africa.




Carità
Come non può non venirci in mente la carità di Fabio Quagliarella verso noi tifosi azzurri? Nel momento più brutto della nostra storia calcistica l'attaccante del Napoli, decisamente il più in forma del suo reparto, ma utilizzato da Lippi soltanto nel momento della disperazione, ci ha regalato un gol spettacolare, degnandoci di un minimo di speranza, un briciolo d'illusione, seppure subito svanita.
Eccolo qua, com'è cominciato e finito il nostro mondiale:

(Il video purtroppo è di qualità scadente..ma perlomeno si addice alla perfezione al ricordo che avremo della nazionale di questo mondiale)

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