Il 3 marzo scorso questo blog con un post dal titolo “Ostentare sicurezza” dava conto della apparentemente incomprensibile tranquillità serafica con cui Roberto Formigoni in quelle ore rassicurava i suoi elettori a fronte delle irregolarità rilevate nella presentazione di alcune liste (in particolare “Per la Lombardia”) che ne appoggiavano la ri-candidatura a governatore della Lombardia, irregolarità che a norma di legge avrebbero potuto far cadere quella stessa candidatura.
Nello specifico si riportava la copertina del numero del primo marzo di FORnews (dove FOR sta per Formigoni), dove era riportata, sotto il titolo a carattere cubitali “Candidato regolare” una dichiarazione, di cui si riportano qui un paio di estratti:
Nello specifico si riportava la copertina del numero del primo marzo di FORnews (dove FOR sta per Formigoni), dove era riportata, sotto il titolo a carattere cubitali “Candidato regolare” una dichiarazione, di cui si riportano qui un paio di estratti:
"Vorrei rassicurare tutti: sulla validità delle nostre firme non esistono problemi di alcun tipo".
"Non ho alcun dubbio sul fatto che il nostro ricorso verrà accolto".
"Faccio una scommessa? Sarò io a vincere le elezioni".
(Roberto Formigoni, 1 marzo 2010)
"Non ho alcun dubbio sul fatto che il nostro ricorso verrà accolto".
"Faccio una scommessa? Sarò io a vincere le elezioni".
(Roberto Formigoni, 1 marzo 2010)
In realtà i problemi esistevano eccome ma la lista (e di conseguenza la stessa candidatura di Formigoni) fu riammessa dal Tar (peraltro senza che fossero ricusati i vizi di forma precedentemente eccepiti) solo pochi giorni dopo l'esclusione da parte della Corte d'Appello di Milano.
Ora, tra tutto ciò che sta emergendo in merito alla c.d P3, la presunta lobby del faccendiere birichino Flavio Carboni che potrebbe inguaiare ancor più il Pdl, arrivando a lambire finanche il nostro Cesare-Silvio, saltano fuori delle intercettazioni – sempre ste benedette intercettazioni..pare che in Italia non si riesca a delinquere senza telefono! - da cui si evince chiaramente come la combriccola segreta agì per conto di Formigoni facendo pressioni, specie sulla Corte d'Appello di Milano, per una soluzione indolore del caso della lista “Per la Lombardia”.
Ecco un estratto da "Il Post" ( che a sua volta ha ricostruito quanto finora emerso dalle indagini attingendo a Corriere della Sera e Repubblica):
"Nelle intercettazioni ricorre il nome di Formigoni. I pm documentano i contatti tra il governatore della Lombardia e gli uomini di Flavio Carboni, Arcangelo Martino e Pasquale Lombardi, arrestati nei giorni scorsi. Le telefonate rivelano i tentativi di far accogliere il ricorso della lista “Per la Lombardia” contro l’esclusione alle regionali. Pasquale Lombardi allerta diversi magistrati, tra cui Alfonso Marra e Caliendo.
Non appena Marra viene eletto alla presidenza della Corte d’appello, Martino, Carboni e Lombardi gli chiedono esplicitamente – “dietro mandato dello stesso Formigoni” – di intervenire sull’esclusione della sua lista.
Il primo marzo 2010 Formigoni parla con un altro componente della combriccola, l’imprenditore partenopeo Arcangelo Martino: «Ma l’amico Lombardo, Lombardi è in grado di agire?». Risponde Martino: «Sì, ha già fatto qualche passaggio». Lombardi, lo stesso giorno parla con il giudice Gaetano Santamaria: «Ho già chiamato Fofò (Marra)… gli ho detto io domani mattina alle undici stongo da te… domani arrivo io verso le undici e cercasse di chiamare questi quattro stronzi perché… presenta in mattinata il ricorso». Santamaria garantisce: «Adesso parliamo con Alfonso». Anche il sottosegretario Caliendo, parlando con Lombardi, dice di essere intervenuto con Marra per sollecitarlo ad accogliere il ricorso di Formigoni: «Non credo che lo farà», dice Caliendo. "
(e questo è solo un estratto...)
Insomma il primo marzo è stata sicuramente una giornata molto impegnativa per Formigoni..e forse ora è più chiaro perché ostentasse tanta sicurezza...
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