(categorie mutuate dai 7 vizi capitali)
Ira
Tra le meste figure dei molti campioni che hanno deluso (Messi, Kaka, Eto', Torres..), rimarranno impressi, perlomeno nei video, gli sfoghi di rabbia di Rooney che se la prende coi suoi tifosi e di Cristiano Ronaldo che sputa contro la telecamera dopo la deludente prestazione contro la Spagna
Avarizia
Non è certo uno scoop: per la Fifa di Blatter (che in Sudafrica ha usufruito di leggi speciali e royalties, e operato esentasse, lei come tutte le sue società, compresa quella “Host” che ha gestito la vendita dei biglietti delle partite e dei pacchetti di viaggio per i tifosi, e che è del nipote di Blatter) il mondiale è stato prima di tutto una spietata macchina per fare soldi.
Da Repubblica:
"Comunque vada a finire, l' edizione sudafricana sarà, almeno finanziariamente parlando, un successo. La federazione mondiale del pallone ha incassato per l' organizzazione - tra diritti tv, merchandising e sponsor - 3,4 miliardi di dollari, il 47% in più di Germania 2006 e ne spenderà a consuntivo circa 1,5".
O anche:
"La Fifa ha avviato 2.500 cause contro aziende che cercavano in modo più o meno velato di farsi pubblicità sfruttando Sud Africa 2010. Ultima in ordine di tempo l' aerolinea sudafricana Kulula, bacchettata in tribunale per uno spot che diceva «La compagnia non ufficiale di "voi sapete cosa"».
Gola
Intesa com ingordigia, può essere ben incarnata da "Jabulani" il pallone di questi mondiali, che, secondo quanto affermato dal suo inventore prima dell'inizio del torneo, avrebbe reso le partite più divertenti: "per gli attaccanti sarà un indiscutibile vantaggio, perché permetterà loro una vasta gamma di soluzioni che porteranno a segnare di più e a divertire il pubblico, che potrà così vedere giocate decisamente più spettacolari".
Non è andata proprio così, anzi probabilmente è stato proprio lo Jabulani con le sue bizzarre traiettorie a condizionare troppo spesso in negativo le performances non solo dei portieri ma anche degli attaccanti. Insomma spettacolo rovinato dal tentativo di avere più spettacolo..se non è ingordigia questa..
Lussuria
L'euforia di cui in queste ore è preda la Spagna intera è simboleggiata dal portiere e capitano delle furie rosse che poco dopo aver alzato la coppa, intervistato dalla compagna, una giornalista di telecinco, tra le lacrime ed in diretta si è lasciato andare ad un bacio sfuggente e istintivo, che rompe le regole della diretta tv, in segno del grande godimento in corso..
Invidia
Come in tutti i mondiali di calcio che si rispettino anche in questo l'invidia, definita come "tristezza per il bene altrui, percepito come male proprio", ha avuto un ruolo da protagonista: dalla canzone anti-italia con cui alcuni comici tedeschi pensando di prenderci in giro ci hanno soltanto ricordato quanto hanno rosicato per non aver potuto giocarsi il titolo in casa loro per colpa nostra, alle ruvide parole di Platini che non ha perso occasione per rinnovare una vaga e storica invidia nei confronti di Maradona, minimizzando l'apporto del tecnico ai buoni risultati della selecion argentina; dall'invidia che abbiamo provato tutti noi italiani nel vedere i bellissimi, grandi, moderni e funzionali stadi sudafricani (anche per colpa di come sono i nostri ci siamo giocati la possibilità di ospitare gli europei prima nel 2012, ora nel 2016), alle frasi di Felipe Melo dopo la disastrosa prestazione contro l'Olanda (a suo carico i due gol subiti e un'espulsione per un fallaccio su Robben). Per esempio sulla sua espulsione : “ È diverso dall'essere espulso per aver sputato ad un avversario, o per avergli dato un pugno in faccia. Credo che nella partita contro il Portogallo Pepe si sia comportato molto peggio con me. Forse avrei dovuto buttarmi per terra e rotolarmi io, e a prendere il rosso sarebbe stato lui". Melo poi non ha mancato di rimarcare quanto sia basso Sneijder “.... è dura vedere un giocatore di quella statura segnare con un colpo di testa...".
(gli stadi sudafricani)
Superbia
Lippi e Domenech hanno avuto lo stesso destino: i due allenatori della finale del 2006 si sono chiusi nella loro arrogante e cieca superbia, e con le loro scelte contro ogni logica hanno fatto la fine ignominiosa che si sono meritati, seppur ognuno a modo suo. La gestione del grande leader Domenech ha portato alla più ingloriosa fine che ci si potesse immaginare per una nazionale e una federazione che in anni recenti hanno vinto tutto: una squadra e un gioco inesistenti, insulti, ammutinamenti e litigi mai visti in un ritiro di una nazionale, figuracce a go-go fino al vergognoso rifiuto dello stesso Domenech a stringere la mano a Carlos Alberto Pereira dopo Francia-Sud Africa. Lippi, senza alcun sensazionalismo e anzi in un'atmosfera mogia e moscia che già faceva presagire l'incubo, ha fatto anche di peggio: con delle scelte e delle rinunce assurde ha cancellato quanto di buono aveva fatto 4 anni fa, facendo venire anche dei legittimi dubbi sulle sue qualità di allenatore, specie quando prima della terza e ultima partita è stato chiaro che ancora non aveva certezze non solo sui titolari, ma anche sul modulo con cui giocare. E i giocatori, sempre spaesati in campo, questa incertezza l'hanno percepita eccome. Ma nonostante tutto questo non si è mai potuto (e probabilmente non potremo mai) dire niente al superbo Lippi, né tantomeno chiedergli conto delle sue scelte...
Accidia
Vergognosa la gestione dei Mondiali da parte della Rai: delle 25 partite che ha trasmesso sulle 64 del mondiale, è evidente (basta consultare l'elenco) che molte delle dirette, specie del girone eliminatorio, sono state scelte più in base alla preferenza per la prima serata che per il livello delle sfide. Sai com'è...i pochi soldi spesi provo a farli fruttarli nel primetime...In compenso la Rai, con chissà quali costi, ha mandato in Sudafrica una pletora di giornalisti, tecnici e commentatori (ben 171), della stragrande maggioranza dei quali si poteva fare volentieri a meno.
Le “Notti Mondiali”, come già constatato dall'universo mondo, hanno rappresentato un grottesco spettacolo di rara bruttezza, la sintesi perfetta tra l'avanspettacolo delle emittenti locali e un reality per vip sfigati, con buona pace di chi, senza Sky, avrebbe gradito qualche approfondimento calcistico semplicemente sobrio ed esaustivo.
Queste le performances di un'azienda che ormai naviga a vista, che affonda nel confronto con le concorrenti (non c'è paragone col palinsesto che Sky ha dedicato al mondiale), che ozia, che se ne frega di quel che manda in onda, tanto in fondo basta andarci in onda...
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