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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

lunedì 10 maggio 2010

L'EMAIL Egregio Ministro Brunetta, bene la Pec, ma se non si colma il digital divide..

Egregio Ministro Brunetta,
nel congratularmi con Lei per la realizzazione e l'avvio del sistema di Posta elettronica certificata, vorrei però permettermi di darLe un suggerimento.
In occasione della conferenza stampa di presentazione della Pec Lei ha affermato che «50 milioni di italiani, ovvero tutti i maggiorenni dotati di codice fiscale, se lo vorranno avranno diritto ad attivare gratuitamente la loro Posta elettronica certificata» che «permetterà a chiunque di rivolgersi alla Pa da casa propria, con il proprio computer, avendo poi diritto da parte della Pa ad una risposta analoga, cioè con la stessa modalità e lo stesso valore legale». Lei ha giustamente parlato di “cambiamento rivoluzionario”, specie se si riuscirà ad ampliare la Pec anche alle public utilities. Concordo: si tratta senz'altro di un grande passo avanti, sia per la Pa che per i cittadini, in termini di risparmio economico ed anche di superamento di quel rapporto tra cittadino e amministrazioni fatto di carte e di code.
Solo non concordo con lei sul fatto che saranno tutti gli italiani maggiorenni col c.f. a poterne usufruire. Come sicuramente ben sa, il nostro paese è molto indietro nel superamento del digital divide. Lo scorso 28 settembre a Milano, proprio in Sua presenza, veniva presentato “L'osservatorio Italia digitale 2.0” un rapporto che metteva impietosamente in luce il ritardo dell'Italia nelle infrastrutture della banda larga e addirittura nella stessa diffusione di internet, cui non accederebbero tuttora un terzo delle nostre aziende ed alcune fasce di popolazione.
Al fine di rendere veramente possibile e di tutti il cambiamento rivoluzionario della Pec, e visto anche che mi sembra evidente che Lei crede molto nelle potenzialità di internet, come del resto molti di noi cittadini, non potrebbe porre all'attenzione di chi nel Governo ha le giuste competenze (penso per esempio ai Suoi colleghi Tremonti e Romani) le necessità di potenziamento della banda larga e più in generale le opportunità di sviluppo che offre la rete? Per arrivare magari a qualche intervento del Governo un po' più incisivo di quanto previsto per esempio nel recente Decreto incentivi..
Con viva cordialità
Un cittadino

(Questa email è stata effettivamente spedita al Ministro Brunetta)

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