Ieri dopo un sopralluogo al reparto detenuti del Pertini, cinque parlamentari Pd-Pdl facenti parte del comitato “Verità per Stefano” hanno dichiarato che Stefano Cucchi sarebbe morto per abbandono terapeutico . Se così fosse significherebbe che in Italia, nell'anno del signore 2009, si è lasciato morire chi doveva e poteva essere salvato, mentre si è cercato in tutti i modi di impedire l'interruzione di alimentazione e idratazione forzata ad una povera ragazza in stato vegetativo permanente da 17 anni, e il cui padre ha lottato per anni per poter permettere alla figlia di esercitare il proprio diritto ad una morte dignitosa ponendo drammaticamente fine ad un'inutile agonia.
Dieci giorni fa è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl Calabrò, e quindi si sta per riaprire alla Camera il dibattito sul testamento biologico...
Una rapida lettura del ddl presentato lo scorso febbraio dalla maggioranza può essere utile per farsi un'idea di come si voglia imporre a tutti gli italiani alimentazione e idratazione forzata sempre e comunque (interessante il secondo comma dell'articolo 3, in leggera contraddizione col titolo dell'articolo stesso...).
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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)
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