In una fase delicata e complicata come quella che sta attraversando il nostro paese, è fisiologico che anche all'interno delle coalizioni di governo più solide e compatte ci si divida e si discuta sulla base delle diverse sensibilità circa le modalità con cui tentare di sanare i conti pubblici e magari anche tentare di rilanciare la crescita di tutto il sistema Italia.
E ciò è effettivamente quello che sta accadendo all'interno della maggioranza tra Pdl e Lega, ed anche all'interno dello stesso Pdl. Tuttavia un percorso "dialettico" e costruttivo tra alleati che partono da orientamenti diversi ma che remano nella stessa direzione potrebbe comunque essere foriero di output positivi.
Purtroppo però osservando le appena appena accennate diversità di pensiero dei due principali leader della coalizione in merito a profondi ragionamenti sulle politiche di rigore e di sviluppo da attuare viene il sospetto che da quelle parti siano ancora un pochino in alto mare in questa processo di contaminazione che dovrebbe portare a proposte concrete, costruttive e condivise per il bene del paese.
Bossi: "L' Italia sta finendo male e bisogna prepararsi al dopo, che per noi è la Padania".
Berlusconi: "Sono profondamente convinto che l'Italia c'è e ci sarà sempre".(p.s......e io invece che pensavo che in fin dei conti l'Italia non ci è, ma ci fa.. e proprio per colpa loro, mica per altro. Silviaccio, mi hai tolto anche quest'ultimo barlume di ottimismo!)
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