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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

martedì 16 novembre 2010

VIDEOSTORIE Il fastidio di chi è abituato troppo bene

L'altra sera a "Vieni via con me" ad essere smascherati non sono solo stati Bersani e Fini, che distorcendo in maniera arbitraria e maldestra il "canovaccio" dell'elenco hanno dimostrato soltanto di voler approfittare della tribuna televisiva loro concessa per fare il loro piccolo comizio. E non sono state smascherate soltanto le obsolete categorie "destra" e "sinistra", apparse così vuote e indistinte, così come sono state descritte da Fini e Bersani con una sequela di luoghi comuni: chi non si riconoscebbe in ognuno dei valori rivendicati dall'uno e dall'altro?
E non è stato toccato solo il nervo scoperto della Lega, affrontando il tema delle infiltrazioni delle mafie nel tessuto socio-economico (anche) del nord, e per cui il Ministro Maroni se la sta prendendo decisamente troppo, visto che non è stato messo in discussione il suo ottimo operato contro la criminalità organizzata, ma solo l'integrità di qualche esponente leghista colluso con la ndrangheta (per quanto con poca obiettività da parte di Saviano, visto che le mafie si infiltrano dovunque in tutti i partiti al potere). Col risultato che è emerso che i politici della Lega sono esattamente come tutti gli altri: ci sono i buoni e i meno buoni. Tutto qua.
E non è stato solamente sfatato (finalmente) un tabù che pareva insuperabile: martedì mattina Silvio Berlusconi, le cui aziende indirettamente controllano la Endemol, avrà potuto riflettere sul fatto che la sera prima ha guadagnato più da "Vieni Via con me" che dal "Grande Fratello", abbondantemente battuto negli ascolti e senza che su Raitre in tutta la sera si vedesse l'ombra di una figa.
No, anche se sta passando in secondo piano, ad essere smascherati in tutta la loro arroganza e ipocrisia sono anche coloro che si stanno scagliando contro la seconda parte della puntata dell'altra sera, dove sono intervenuti Beppino Englaro e Mina Welby (vedila qui, qui e qui). I drammi di Eluana e Piergiorgio per una volta sono stati ricostruiti con le umane e delicate parole di chi ha il pieno diritto di parlarne, ovvero chi più li ha amati, chi più ha sofferto con loro. Una volta tanto il grande pubblico ha potuto ascoltare, con calma e chiarezza, l'orientamento - e il dolore, il sentimento - di chi si è battuto per permettere al proprio caro di smettere di non-vivere, di sfuggire ad un accanimento non richiesto, insensato, doloroso e inappellabile, e imposto in nome di valori non universali. Una volta tanto il grande pubblico ha avuto l'occasione di riflettere sulle parole di chi ha dato voce e corpo al desiderio di pace di chi aveva perso la dignità di essere umano. E questo senza che ci fosse il tanto reclamato "contraddittorio", ovvero l'intrusione della politica, dei rappresentanti di loro stessi e dei loro partiti, di chi ha a che fare con le questioni di bioetica solo sulla carta, che sia una circolare ministeriale o un pagina della dottrina cattolica piuttosto che del diritto canonico. E' mancato il contraddittorio da parte di chi avrebbe dovuto rappresentare il pensiero dominante (per inteso: della classe politica, non certo dei cittadini), dominante e dominatore sempre e comunque in qualsiasi altro spazio televisivo dedicato a tali questioni. Ma dov'è lo scandalo? Possibile che se in un programma televisivo si vuole affrontare un tema bisogna invitare sempre e comunque tutte le campane? Pare di sì: evidentemente da troppo fastidio che possa trasparire umanità e amore anche dalle parole di chi si è battuto e si batte per istituire il diritto alla libertà di scelta, ad un'alternativa all'accanimento terapeutico. Sentite qua:
L'Avvenire:(martedì) Englaro in tv da Fazio, recita a senso unico ...ah allora lo capite che da fastidio?
Casini a "Otto e mezzo":"Invitate anche chi vuole vivere!”, ...E perché mai? il diritto "di chi vuole vivere" a combattere e a farsi curare fino all'ultimo non è mica in discussione...Il suo diritto è ampiamente garantito, e ci mancherebbe altro.
Eugenia Roccella, sottosegretario alla Salute con delega ai temi bioetici in una lettera a Saviano pubblicata oggi su'Libero': non ha avuto il 'coraggio' di pronunciare neanche una volta la parola 'eutanasia'...ma forse l'ha fatto volutamente, e non certo per paura di pronunciare una parola scomoda..forse il senso di tutto era proprio quello: focalizzare l'attenzione, una volta che si può, sulla persona che si trova di fronte ad un tale bivio, e non sulla categoria giuridica. Perchè qui è in gioco il destino e il dolore di vite umane, non la prevaricazione di un orientamento politico su di un altro.
Monsignor Serafino Sprovieri, Arcivescovo Emerito di Benevento, relativamente al fatto che, come ha ricordato Saviano, non sono stati concessi a Welby i funerali cattolici, nonostante fosse la sua ultima volontà, da buon cattolico, e mentre negli anni sono stati concessi ai peggiori dittatori e criminali: "Saviano é solennemente ignorante nel diritto canonico" .. Sarà, ma c'è anche chi è ignorante e arrogante e basta.
Ma soprattutto leggete i nuovi attacchi di oggi ancora in due editoriali de L'Avvenire:
Dall'editoriale di Davide Rondoni "Nel nuovo tempio un antichissimo livore"
"Quanta retorica. E che propensione al predicozzo"."Hanno dato fondo al repertorio più consono a somigliare a custodi di una verità"."La Rai coi nostri soldi ha permesso loro di celebrare la liturgia dell’attacco fazioso, del pensiero a senso unico su questioni drammatiche e discusse, su ferite aperte per migliaia di famiglie. Ha permesso di pontificare con sussiego su questioni gravi".
mmmm...custodi della verità.. attacco fazioso...ferite aperte...



E poi dall'editoriale di Lucia Bellaspiga Gli «indiscutibili» sanno disinformare:
"Anche la Rai di Fabio Fazio è (o dovrebbe essere) servizio pubblico, anche la sua è pagata da tutti gli italiani (almeno quelli che versano il canone), eppure l’uso che ne fa, in compagnia dei suoi ospiti, è di un salotto privato dal quale diffondere e inculcare quelli che ritiene «valori» e «princìpi di civiltà» (è suo diritto), ma che per la gran parte degli italiani sono disvalori gravissimi (e tener conto di questo è invece suo preciso dovere)".
...mmm salotto privato dal quale inculcare valori e principi di civiltà...mi ricorda un altro programma della Rai, un programma articolato non certo in sole 4 puntate:



Forse ad aver dato fastidio a molti è proprio il fatto che l'altra sera, per una volta, la tv è uscita fuori dal seminato..

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