La guerra globale alla droga “e’ fallita” con devastanti conseguenze per gli individui e le comunità di tutto il mondo, e i paesi dovrebbero valutare l’ipotesi di legalizzare alcune sostanze stupefacenti, come la marijuana, per indebolire la criminalita’ organizzata. Insomma occorre abbandonare il proibizionismo e seguire la strada della “riduzione del danno”, contrastando prima di tutto la vera base del traffico di droga: la criminalità organizzata. In una parola occorre un nuovo approccio per ridurre il consumo e che sostituisca la strategia di criminalizzazione delle droghe e l’arresto dei consumatori. In sostanza, “vanno cambiati radicalmente i sistemi usati finora dagli Stati e dagli organismi internazionali per contrastare la tossicodipendenza”.
Queste dichiarazioni, che statuiscono il fallimento del proibizionismo - per molti di noi niente più che la scoperta dell'acqua calda - hanno fatto un certo clamore perché sono il succo delle raccomandazioni contenute nel rapporto della Global Commission on Drug Policy presentato ieri nel corso di una conferenza stampa. Dell'organismo fanno parte alcune eminenti personalità come l'ex segretario generale dell'Onu Kofi Annan, numerosi ex capi di stato, l'ex commissario Ue Javier Solana, l'ex segretario di stato americano George Schultz e importanti nomi della cultura come il nobel per la letteratura peruviano Mario Vargas Llosa e lo scrittore messicano Carlo Fuentes, oltre a esperti, attivisti e alti funzionari di organismi internazionali.
Insomma un prestigioso consesso che dopo mesi di attività non ha potuto che constatare il fallimento di decenni di politiche proibizioniste che non hanno fatto altro che arricchire e rendere ancor più potenti le organizzazioni criminali di tutto il mondo.
"Sono totalmente disinformati, non e’ vero che la lotta al consumo di droga e’ fallita [...]
Il contrasto alla tossicodipendenza ha tenuto il consumo, pur sempre preoccupante, a percentuali neanche lontanamente paragonabili, ad esempio, a quella di sostanze come il tabacco. Come spesso viene ricordato, all’inizio del ’900 il consumo di droga era molto piu’ alto di quanto sia adesso”. Inoltre, continua, “questi signori sono rimasti indietro, gli sono sfuggiti i progressi delle neuroscienze che hanno mostrato i danni cerebrali provocati dalle sostanze stupefacenti, dall’eroina e dalla cocaina ma anche dai derivati della cannabis".
Con queste parole rilasciate all'Ansa il sottosegretario con delega alle politiche antidroga Carlo Giovanardi si è affrettato a puntualizzare l'ignoranza e l'incompetenza di "questi signori", riportandoci tutti alla realtà, per fortuna.
E' poi arrivato il comunicato ufficiale del dipartimento per le politiche antidroga, in cui si parla di un comitato composto fra gli altri da ex cantanti e attori...Ora, vi prego, andatevi a leggere qui l'elenco dei membri della Global Commission e scoprirete che non c'è niente di più falso: di cantanti e attori neanche l'ombra, solo un ex presidente svizzero che fa Dreifuss di cognome ....Già soltanto per questa menzogna scritta nero su bianco in un comunicato ufficiale il dipartimento e chi lo dirige andrebbero aboliti seduta stante.
A essere sinceri poi fa un certo effetto sentire parlare di persone disinformate e rimaste indietro un bigotto oltranzista che parla di diminuzione dei consumi di droga senza citare alcuna fonte (poco tempo fa ebbe a dire che a Milano i consumi di cocaina sono calati del 50%!!), che considera l'eutanasia al pari delle idee di Hitler, le unioni omosessuali una parodia del matrimonio che mette a rischio il futuro della società, e Stefano Cucchi uno che si è meritato la morte perché era drogato.
...Incominciamo a legalizzare Giovanardi, ovvero obblighiamolo a dire cose sensate, non offensive, e soprattutto vere, almeno fino a quando avrà un incarico di governo!
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