La cosa più triste della pagliacciata andata in scena ieri a Palazzo Grazioli non è tanto lo squallore della barzelletta sulla mela che sa di figa, e neanche l'ennesima riprova che il Cavaliere manca un attimino di classe e di rispetto per la carica che porta. La vera tristezza è la ruffianeria di quella marmaglia di sindaci campani pidiellini (a Roma per chiedere un intervento del premier che fermi gli abbattimenti delle case abusive nei loro comuni) pronti a profondersi in grasse risate ad ogni acuto e ogniqualvolta la lunga (e a dir la verità noiosissima) barzelletta sembrava giunta a conclusione. D'altronde erano lì per chiedere qualcosa a chi già aveva avuto la bontà di spendere il proprio nome per farli eleggere, e poi in ballo c'era il voto di quei poveri cittadini che si sono fatti la casa abusiva - fa niente poi che appena piove un po' più del normale quegli scempi edilizi causino morti e disastri.
Mi chiedo se ci sia qualche differenza fra questa claque istituzionale e quella retribuita a 20 euro più bibita e panino che ormai da diversi giorni staziona davanti al palazzo di giustizia di Milano.
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