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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

domenica 3 aprile 2011

# Cercasi disperatamente Ministro per le Politiche Europee


Che l'Unione Europea stia dando pessima prova di sè è un dato di fatto incontrovertibile: da Bruxelles a parte qualche vago monito alla Francia non sta arrivando alcun contributo nè politico nè tantomeno economico per la risoluzione o perlomeno per l'attenuamento della questione degli sbarchi di migranti a Lampedusa.
Tuttavia è un altro dato di fatto incontrovertibile che l'euro-amnesia che colpisce i governi gelosi della propria autonomia e gli stessi attuali vertici delle istituzioni europee colpisce anche il nostro governo, che mentre da una parte reclama un serio (e obiettivamente dovuto) impegno dell'Ue e degli Stati membri nel farsi carico tutti insieme dell'accoglienza, dei respingimenti, dei rimpatri e dei ricongiungimenti familiari necessari, dall'altra dimostra di snobbare alla grande l'integrazione europea.
Difatti da quando lo scorso 15 novembre il finiano Andrea Ronchi si è dimesso da ministro in concomitanza con l'uscita di Fli dalla maggioranza, questo governo non ha più un Ministro per le Politiche Comunitarie, con il conseguente grave indebolimento sia nell'azione di difesa delle istanze italiane a Bruxelles, sia nel complesso processo interno di recepimento delle direttive comunitarie e di correzione di quelle norme in contrasto con l'ordinamento comunitario per cui vengono aperte procedure d'infrazione che se non sanate in tempo portano a costose multe giornaliere. Tanto per avere un'idea, a fine gennaio la Commissione Europea ha comunicato l'apertura di 24 nuove procedure d'infrazione per mancato recepimento di direttive.
Da lunedì scorso è all'esame della Camera la Legge Comunitaria 2010 (che è il principale strumento di attuazione della normativa comunitaria visto che regola modalità e tempi per la trasposizione delle varie direttive), ma non c'è il Ministro competente, ovvero, per dirla col finiano Benedetto Della Vedova - uno dei pochissimi a denunciare la gravità di questa poltrona vacante - inizia l'iter della comunitaria senza che per il governo nessuno se ne occupi in via esclusiva e nel pieno della titolarità. Uno scandalo, ancor più grave se si pensa a tutte le cene, riunioni, promesse ed elargizioni, insomma a tutto il gran lavoro del Cavaliere nel ricostruire la sua maggioranza e nel comporre nuovi delicati equilibri, per l'assestamento dei quali è necessaria una accorta distribuzione di poltrone. La poltrona per i c.d. responsabili di Scilipoti &C. - i cui voti sono determinanti specie sulle questioni della giustizia dove di sicuro non c'è l'appoggio di Fli - è arrivata molto presto, e come si sa è andata ad un indagato per concorso in associazione mafiosa e per corruzione con l’aggravante del metodo mafioso.
Chissà invece quanto ancora bisognerà attendere per un nuovo Ministro per le Politiche Comunitarie, che a dirla tutta avrebbe potuto pure avere la sua utilità in questa fase. E pensare che sembrava di aver già toccato il fondo nel 2008, proprio con la nomina di Andrea Ronchi a titolare di quel dicastero: data la sua pressocché nulla esperienza in campo europeo, al momento della nomina si vociferò che la scelta era caduta sul finiano doc per una mera questione "geografica". A Roma infatti la sede del Ministero per le Politiche Comunitarie è a Piazza Nicosia, in fondo a Via della Scrofa, e quindi a poche decine di metri dal palazzo che fu sede storica di A.N. nonché quartiere generale del Presidente della Camera e dei suoi uomini.

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