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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

venerdì 10 dicembre 2010

# La favola della moralità e la morale della favola


Così il Presidente del Consiglio ieri sera, intervenendo telefonicamente ad un'iniziativa del Pdl organizzata a Verona da Aldo Brancher. (Che scena: Berlusconi che parla di moralità ospite di Brancher, il ministro meteora dalle deleghe sconosciute anche a lui stesso).
Il concetto dell'importante innovazione berlusconiana era stato già espresso in passato dal Premier:

(da SkyTg24 - 27/09/2009)

(da Il Messaggero - 28/05/2010)

Allora, il gioco è molto semplice: qui di seguito vengono riportati alcuni fatti salienti della favola della moralità introdotta in politica da Berlusconi; per carità: fatti salienti limitati alla stringente attualità, sennò occorrerebbe partire perlomeno dai primi anni '80.
Poi sarà il lettore a dover dedurre da solo la morale di questa favola.

La Camera è chiusa, ferma, per dieci giorni, in attesa del 14 dicembre: dovesse mai il governo andare sotto già prima del voto di fiducia...sia mai. D'altronde c'è da fare il possibile, da far quadrare i numeri, perché i numeri sono l'unica inappellabile legittimazione ad andare avanti senza alcun ritegno. E allora stop a tutto il resto. Bisogna fare una rapida campagna acquisti, che ci vuole?..e così si mettono sul piatto consulenze d'oro, e nascono partiti fatti da tre deputati con tre diverse posizioni. A volte la realtà supera di gran lunga la più grottesca delle finzioni.
E fa niente se così sono congelate (chissà fino a quando, visto l'incerto esito del voto di martedì prossimo) tutte le leggi che erano in discussione al momento dello stop: tutte rimandate a data da destinarsi, a parte la Legge di stabilità, l'unica calendarizzata dopo l'orizzonte temporale del 14 dicembre. Il Sole24 ore ha contato perlomeno 25 iter bloccati, e ce n'è per tutti i gusti: si va dal federalismo, alla contestata riforma dell'Università, dalla Legge Comunitaria allo statuto per le imprese, dal pacchetto giustizia tanto caro al premier alle misure anti-corruzione. Il paese evidentemente ha altre priorità.
E fa niente se è praticamente certo che con la chiusura della Camera non sarà più possibile reintegrare i fondi del 5permille (rimane solo una piccola possibilità legata ad un inserimento nel decreto c.d.Milleproroghe). Tremonti si era appena giustificato promettendo un pronto reintegro in Parlamento, e spiegando che quei fondi (tagliati del 75% , da 400 a 100 milioni) erano stati erosi da scelte parlamentari in favore di editoria e televisioni private. Ora il mondo del volontariato rischia la paralisi.
E fa niente se è saltata anche la mozione di sfiducia a Bondi, il Ministro dei Beni culturali che ha tagliato i fondi allo spettacolo e alla cultura in ogni sua forma di espressione ma ha trovato i soldi per sistemare due casi umani, l'ex marito e il figlio dell'attuale moglie, e per finanziare una ridicola e costosa messa in scena per far contenta un'attricetta bulgara entrata nelle grazie del Cavaliere. Intanto Pompei crolla, ma non fa niente.
Tuttavia questo stop non inciderà più di tanto sulla media della "produttività" di Montecitorio: nei 32 mesi di vita di questa legislatura la Camera ha prodotto 195 leggi, circa 6 al mese, feste comandate escluse, al costo calcolato da Il Sole 24 Ore di 20,7 milioni di euro a legge, considerando tutte le spese di funzionamento comprese le remunerazioni dei deputati. Dopo il caro-benzina e il caro-vita adesso abbiamo anche il caro-legge.
Alcuni cablogrammi pubblicati da Wikileaks hanno rivelato il grave fastidio provocato agli americani dalla stretta amicizia tra Berlusconi e Putin, e dall'uso privatistico che il Premier fa probabilmente anche della politica estera italiana. Non gli bastava Palazzo Chigi.
A proposito, la vicenda del bunga bunga, oltre a svelare strampalate pratiche di abuso di potere ha messo in risalto il dubbio uso che il Premier fa di uomini e mezzi delle forze dell'ordine, di cui peraltro per le strade si avverte la scarsezza.
Importanti esponenti del Pdl sono stati arrestati o sono indagati per tangenti dal nord, al centro, e al sud, mentre altri sono collusi con la ndrangheta in Lombardia, con la camorra a Napoli, con la mafia in Sicilia.
In Lombardia il ventennio formigoniano ha prodotto una sanità più simile ad una cosca che a una struttura di assistenza pubblica.
Il Pdl che per la prima volta due anni fa ha conquistato Roma, da due anni la sta depredando, non soltanto con le colate di cemento in arrivo grazie alla ditta Polverini-Alemanno, ma anche con la sistematica opera di clientelismo e nepotismo che ha portato alla parentopoli senza precedenti che proprio in questi giorni sta emergendo in tutta la sua maestosità, facendo impallidire gli analoghi malcostumi che erano prevalenti anche nelle passate giunte di centrosinistra. Al momento l'unico ad essersi dimesso è il caposcorta di Alemanno; il sindaco invece è irremovibile, nonostante lo scandalo sia proliferato sotto la sua "ala protettiva", e nonostante l'evidenza sul fatto che ha mentito sulla sua presenza al matrimonio della figlia del suo bodyguard. Evidentemente solo al di fuori dei quadri dirigenti, molto al di sotto, si possono riscontrare ancora accettabili livelli di lucidità e pudore.

Ora che sono state elencate tutte le più recenti novità introdotte dalla nuova moralità in politica, tocca a voi chiedervi qual'è la morale di questa ennesima favola che a Papi Esopo piace tanto raccontarci mentre ci tiene sulle sue ginocchia.

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