.

[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

mercoledì 13 ottobre 2010

VIDEOSTORIE Di chi sarà mai la colpa?



Questo è il video di un servizio della Fox News che racconta quanto avvenuto l'8 ottobre scorso in un quartiere orientale di Gerusalemme: Mufid Mansur, un bambino palestinese di otto anni, viene investito da un'auto guidata da un colono israeliano e perciò bersaglio di una sassaiola da parte di Mufid e altri ragazzini palestinesi.
Oggi Mufid è stato arrestato dalla polizia israeliana, che tra l'altro non ha concesso al padre del ragazzino di 8 anni di accompagnarlo in commissariato. Invece l'investitore, il colono israeliano David Beeri, dopo il fatto è stato fermato ma subito rilasciato: si è giustificato dicendo di aver investito il bambino involontariamente mentre cercava di sfuggire alla sassaiola, anche se, come il padre palestinese sostiene e le immagini sembrano confermare, l'auto procedeva a velocità elevata e non sembra fare molto per evitare l'impatto col bambino. Ma certo si può comprendere la paura di quei momenti, quando sassi ti piovono contro; tra l'altro in auto con Beeri c'era anche il suo figlioletto.
C'è da dire che David Beeri è il leader di Elad, un'organizzazione di estrema destra israeliana che si occupa di coordinare l'insediamento di un nutrito nucleo ebraico nel rione di Silwan - proprio quello dove vivono i ragazzini che lanciano i sassi - nell'ambito di un più grande ed evidente piano di colonizzazione di Gerusalemme Est da parte di Israele.
Quella della colonizzazione di aree strategiche di Gerusalemme Est così come di tutta la Cisgiordania è strategia acclarata degli israeliani, che, con il radicamento a macchia di leopardo sul territorio rivendicato dai palestinesi di comunità formate quasi sempre da israeliani fondamentalisti ultraortodossi - e quindi con la conseguente tessitura di check points e muri a difesa dei coloni - non solo azzera in partenza le chances di un territorio palestinese indipendente nel prossimo futuro, ma provoca anche l'effettivo strangolamento economico e sociale delle comunità palestinesi, impedendo di fatto lo svolgimento della vita di tutti i giorni in questi veri e propri ghetti. Quantomeno frustrante..
Di certo si potrebbe obiettare che senza le azioni terroristiche di Hamas e compagni non si sarebbe arrivati a questo...Ma perché quelli sono così incazzati?...A cercare giustificazioni delle azioni violente o prevaricatrici si potrebbe risalire indietro nel tempo all'infinito ma, basta un po' di obiettività per riconoscerlo, senza mai arrivare ad avere ben chiaro chi siano le vittime e chi i carnefici..
Qua finché non si capisce che nessuno ha completamente torto e nessuno ha completamente ragione sarà difficile andare avanti nel processo di pace. La storia di Mufid, ora sotto custodia delle autorità israeliane e con una gamba rotta, è il piccolo episodio che rappresenta fedelmente questa triste realtà.

Nessun commento:

Posta un commento