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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

venerdì 1 ottobre 2010

VERSUS Non c'è proprio da stupirsi

Se il capo si diverte così:


(12 settembre 2010 nel corso di Atreju 2010)

non c'è da stupirsi se poi lo scagnozzo di turno se ne esce così :


(30 settembre 2010, Senato della Repubblica)

Fortuna che poi il capo ci ha messo una pezza affermando: «Io da ragazzo ho avuto molti amici ebrei».

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