Anche se non se ne parla più....
...Sta assumendo proporzioni bibliche l'emergenza in Pakistan dopo le devastanti alluvioni dello scorso agosto: allagata un'area più vasta dell'Italia, oltre 20 milioni di persone senza casa, il 14% delle aree coltivabili distrutte, così come il 70% delle riserve agricole del paese, danni economici per 5 miliardi di euro. Ora la devastazione dei terreni disseminati di milioni di carcasse di animali (annegati o rimasti senza cibo) sta causando il diffondersi di infezioni e malattie respiratorie, e ha reso inutilizzabile anche tutta l'acqua che si è riversata. Paradossalmente in questa fase la vera emergenza è proprio l'acqua: al momento sono già almeno 500.000 le persone colpite da epidemie legate all’assenza di acqua potabile: si stanno diffondendo disidratazione, dissenteria, tifo e colera.
(da Corrieredelveneto, 11 ott - La Stampa , 13 sett)
...Recenti test effettuati da ricercatori della Oregon State University hanno dimostrato che nelle acque del Golfo del Messico colpite dalla fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma della BP sono attualmente presenti livelli fino a 40 volte superiori rispetto alla "normalità" di tossine cancerogene come gli idrocarburi policiclici aromatici, che attraverso plancton e pesci potrebbero entrare nella catena alimentare umana.
(da ok-ambiente.com, 4 ott)
....Nel mondo nei primi otto mesi del 2010 256 milioni di persone sono state colpite da catastrofi naturali come terremoti, alluvioni, uragani. 236mila le vittime (dati Onu).
(da Corriere.it, 20 ott)
... Ad Haiti la situazione dopo il terremoto del 12 gennaio scorso rimane ancora molto grave: nonostante le promesse gli aiuti internazionali arrivano col contagocce e nelle tendopoli vivono ancora un milione e mezzo di persone, in condizioni di estrema povertà e degrado; per le strade è molto facile imbattersi in bambini malnutriti, e tra l'altro fattori come la scarsità di strutture igieniche o di elettricità sembra stiano favorendo il moltiplicarsi di soprusi e violenze sulle donne.
(da Global Voices, 14 ott)
...In Abruzzo la ricostruzione (che è altro rispetto alla "costruzione") è praticamente ferma in quasi tutti i 57 comuni colpiti dal sisma. Anzi, a parte qualche messa in sicurezza e puntellamento, non è mai partita. Addirittura si prevede che al ritmo attuale di smaltimento le zone terremotate saranno libere dalle macerie non prima del 2079. E normalmente ci si disfa delle macerie prima di ricostruire...
(da Corriere.it, 11 ott)
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