Questo è lo striscione esposto oggi pomeriggio a Roma al quartiere Lucio Sestio da alcuni ragazzi sul portone del palazzo dove vive il loro amico Alessio Burtone, il ventenne romano ora accusato di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi per il pugno letale che è costato la vita a Maricica Hahaianu. Per lui è scattata la richiesta del carcere, ma gli amici lo difendono a spada tratta. Un altro striscione recita "Alessio Libero. Siamo con te!!! Lucio Sestio".
Un amico dell'aggressore in un'intervista rilasciata a "Il Messaggero" nel manifestare solidarietà a Burtone tra le altre cose ha detto: "Non voglio neanche pensare all'ipotesi che vada in galera, Alessio non è tipo da stare li".
...E forse Maricica non era tipo che meritava di morire..
Ma il concetto che chi sbaglia deve pagare in questo paese esiste ancora? Non pare, nemmeno di fronte alla morte (per rimanere a Roma, ve lo ricordate il padre di Friedrich Vernarelli?)
E poi ve lo immaginate cosa sarebbe successo a parti invertite? Se cioè a esporre striscioni di solidarietà fossero stati gli amici rumeni di un rumeno autore di un'aggressione costata la vita ad una donna italiana?
solidarietà per alessio è innocente
RispondiEliminaDi sicuro non faccio parte di coloro che demonizzano Alessio sulla base di precedenti o altri dettagli che la stampa si diverte ad inventare. Purtroppo però con un suo gesto violento e spropositato, per quanto inconsapevole, Alessio ha finito per uccidere una persona. Per questo, a mio parere, è giusto che paghi per quello che ha fatto. Certo, è stata una tragedia, una tragica fatalità. Però lei è morta. Comunque. E quindi è giusto che il responsabile sia punito per questa morte assurda. Per nè più e nè meno di quello che si merita. Semplicemente quel violento cazzotto in faccia era troppo, non c'entrava niente: Alessio è stato provocato? Ciò non giustifica quella reazione, eccessiva rispetto alle provocazioni ricevute, e ancor più perché contro una donna. Semplicemente esistono delle regole che sono alla base della convivenza civile e che tendono a responsabilizzare ognuno di noi, e senza le quali probabilmente vivremmo nell'anarchia più totale.
RispondiEliminaE se le cose stanno così, se si intende non solo vivere ma anche e soprattutto con-vivere, le proprie responsabilità tocca imparare ad assumersele
Visto che secondo Alessandro "Semplicemente esistono delle regole che sono alla base della convivenza civile e che tendono a responsabilizzare ognuno di noi, e senza le quali probabilmente vivremmo nell'anarchia più totale"
RispondiEliminaSarebbe così gentile da spiegarci perchè le femmine violente come questa "infermiera" rumena (durante il regime Ciausescu solo alcune "privilegiate" potevano assurgere a ruoli professionali onorevoli) dovrebbe ora diventare la martire glorificata a futura memoria funzionale alla sadica umiliazione feroce di ogni giovane maschio italiano che ardisca a difendere la propria dignità di uomo invece di inginocchiarsi e pietire di fronte al dominio incontrastabile dell'amazzone femminista ????????
Solidarietà piena ad Alessio! forse la reazione è stata eccessiva ma forse se fossi stato un'uomo avrei fatto la stessa cosa..diciamo che lei se la è cercata..mi dispiace solo che un bambino piccolo crescerà senza la madre ma per il resto capisco Alessio pienamente..
RispondiEliminaInvito a leggere le "considerazioni" pubblicate sulla pelle Alessio da un consigliere comunale di Buccinasco (MI) sul suo blog.
RispondiEliminahttp://www.rinopruiti.it/dblog/articolo.asp?articolo=1954
Lascio a voi il commento
Bei commenti complimenti e parlo del papa' separato(bella educazione che propini ai tuoi figli!)e di francesca...siete razzisti ed incivili... il "povero alessio" ha commesso un atto orrendo per questo deve pagare...ditemi se fosse stata un'italiana la vittima avreste scritto le stesse fesserie? Sono convinto di no...e poi se uno ti insulta tu lo prenti a cazzotti in faccia? ma andate a quel paese (anzi probabilmete ci siamo gia tutti in quel paese)!!!
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