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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

venerdì 24 settembre 2010

# Il Presidente di tutti noi


In un paese civile, normale, se un sindaco (di centrosinistra) di un piccolo paesino del sud viene assassinato in un agguato di probabile stampo malavitoso perché a quella malavita il primo cittadino si era sempre coraggiosamente opposto, sarebbe normale che le principali istituzioni del paese si stringessero attorno ai cari della vittima, condannando il gesto e facendo sentire forte la voce dello Stato.
E invece purtroppo il Presidente del Consiglio se ne è dimenticato, preso com'è dal mercanteggio di onorevoli e senatori, dallo scontro con Fini, dai fastidi che gli danno alcuni programmi tv non allineati, e dalla perenne ricerca dell'impunità per lui e i suoi colleghi.. E' proprio il Presidente di tutti noi.

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