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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

martedì 28 settembre 2010

# Sette nani alla corte di un altro nano


Oggi, in zona cesarini, si sono registrati degli importanti colpi di marciomercato: la maggioranza ha acquistato (ma non a titolo definitivo, non si può mai sapere..) l'appoggio di 7 deputati, 5 provenienti dall'Udc e 2 dall'Api, il fondamentale partito di Rutelli. Aderendo al gruppo misto, già domani, durante il voto sul discorso di Berlusconi e su cui sarà posta la fiducia, i sette potranno dare il loro decisivo contributo alla sopravvivenza del governo, aumentando le probabilità che i voti della Camera favorevoli al Premier raggiungano la fatidica quota 316, anche in caso di non appoggio da parte dei finiani.
Fuoriescono dall'Api: Massimo Calearo (alle legislative del 2008 capolista del Pd in Veneto, passato poi all'Api e ora pronto anche a fare il Ministro nel governo Berlusconi) e Bruno Cesario (fino a oggi coordinatore regionale dell'Api in Campania).
Dall'Udc invece fuoriescono 5 esponenti siciliani, tutti legati all'ex governatore Salvatore Cuffaro, pluri-condannato per fatti di mafia: Giuseppe Drago (condannato in primo grado a tre anni e tre mesi per peculato, sentenza confermata in cassazione), Michele Pisacane (spinto da nobili ragioni), Giuseppe Ruvolo, Francesco Saverio Romano (pluri-indagato per mafia e corruzione), e Calogero Mannino (ex ministro democristiano con alle spalle una lunga storia giudiziaria per l'accusa di concorso in associazione mafiosa).

Non sorprende che personaggi con tale fedina penale, o con tale faccia tosta, o con entrambe, approdino alla corte di Re Silvio. Sette nani che vanno da un altro nano. Stessa statura. Stessa statura morale, si intende..

P.s. A proposito, quest'estate Silvio redarguiva Fini e i suoi a rispettare il voto degli elettori: rispetto che evidentemente non meritano gli elettori dei 7 transfughi, eletti all'interno di forze attualmente all'opposizione, e ora neo-acquisti della maggioranza.

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