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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

martedì 1 giugno 2010

VERSUS Israele spara,ma pure Mantica e Feltri non scherzano

Quanto accaduto la notte scorsa nelle acque internazionali a 130 km dalla costa di Gaza ha suscitato la condanna pressoché unanime di tutta la comunità internazionale: l'esercito israeliano è responsabile di una rappresaglia spropositata costata la vita ad almeno dieci persone che erano sulla nave turca Marmara, una delle sei imbaracazioni di diverse Ong che erano dirette verso la striscia di Gaza per forzarne il blocco imposto da Israele e portare ai palestinesi 10 mila tonnellate di aiuti umanitari.

(Soldati israeliani su una delle navi della flottiglia umanitaria - Foto Reuters)


Ha detto bene oggi Umberto de Giovannangeli su Limes online:

"Di fronte alle immagini dei commandos israeliani che aprono il fuoco sul ponte della nave della Freedom Flotilla, è impossibile, anche per il più strenuo difensore dello Stato ebraico, parlare di diritto di difesa, di pericolo immanente. Quelle navi portavano aiuti umanitari, non armi. E l'eventuale resistenza opposta dagli assaliti non può giustificare la reazione assolutamente spropositata dei soldati di Tsahal. E tutto questo in acque internazionali. Per Israele è un'onta destinata a durare nel tempo".

L'Ue si è fatta subito sentire: l'Alta Rappresentante dell'Ue per gli affari esteri, l'inglese Catherine Ashton, in mattinata si è detta “profondamente angosciata per la perdita di vite umane in conseguenza dell'operazione militare israeliana”, e ha affermato:

“L'Ue condanna fortemente ogni atto di violenza e deplora qualsiasi uso eccessivo della forza. A questo proposito, a nome dell'Ue, l'Alto Rappresentante richiede un'immediata indagine sull'accaduto da parte delle autorità israeliane”. Parole e concetti ribaditi qualche ora più tardi dagli ambasciatori di tutti i 27 Stati membri dell'Ue.

Ma l'isolamento di Israele stavolta è totale: non solo ora deve fare i conti con i forti attriti con la Turchia - una volta unico partner di Israele nell'area mediorientale - e ovviamente con tutto il mondo musulmano, ma anche con le critiche provenienti da molte cancellerie europee e con quelle espresse da Ban Ki Moon, il segretario generale dell'Onu, che si è detto "sconvolto" per l'accaduto. E la stessa solidissima amicizia/alleanza con gli Usa è ai minimi storici: un Obama gelido al telefono ha fatto pressioni su Netanyahu affinché si faccia chiarezza al più presto su quanto accaduto.

E quindi? Chi ha preso le difese della scellerata azione militare israeliana?? Tranquilli, ci ha pensato il nostro sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica:

"Questa vicenda si può classificare come una voluta provocazione: aveva un fine preciso, politico. [...] Possiamo discutere sulla reazione israeliana ma pensare che tutto avvenisse senza una reazione di una qualche natura era una dilettantesca interpretazione di chi ha provocato questa vicenda."

D'altronde lui almeno ha detto qualcosa: Frattini al solito è come se non parlasse (oggi ha vaticinato: "Israele deve dare una spiegazione, anche se l'Italia rimane il suo miglior amico in Europa"...), Berlusconi invece è stato uno dei pochi leader di governo a tacere completamente..forse distratto, forse imbarazzato.

E poi c'è il buon Feltri che, in leggera controtendenza, sul suo prestigioso Il Giornale oggi titola in prima pagina a grandi caratteri: "Israele ha fatto bene a sparare".
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Al momento ancora nulla di ciò che è accaduto è chiaro, ed è probabile che su quelle navi qualche pacifista “anomalo” e poco pacifista ci fosse veramente, anche se è difficile credere che abbiano addirittura aperto il fuoco per primi. Intanto stanotte ancora non si hanno notizie di alcuno dei 700 attivisti arrestati dagli israeliani sulle sei navi..
Fatto sta che, se non per alcuni nostri eccentrici sottosegretari e direttori di giornale che amano sparare cazzate, per tutti quanti ciò che è accaduto all'alba di ieri è stato un grosso autogol del governo israeliano, ed anche un grosso regalo ad Hamas. Come già sottolineato in questo blog relativamente ad un altro recente grave caso ma a parti invertite, in quella che ormai è soprattutto una lenta guerra di stillicidio mediatico a fronte di uno stallo totale nelle negoziazioni e nel processo di pace, Hamas e Tel Aviv (che per fortuna non sono il popolo palestinese e il popolo israeliano) procedono più che a passi avanti a passi indietro, nel senso che ogni nefasto autogol dell'uno è l'unico "passo avanti" (ma solo verso il martirio) che riesce a fare la controparte. Segno di una situazione in terra palestinese estremamente intricata e lontanissima dal poter dare speranza per una soluzione prossima che possa essere pacifica e condivisa.

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