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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)
martedì 22 giugno 2010
# Due banner, due iniziative da seguire
Generalmente L'interessante, per quanto sfacciatamente di parte, cerca di non schiacciarsi mai sulla linea editoriale dei media ritenuti "amici" o comunque "vicini". Men che meno poi questo blog intende farsi portavoce delle istanze del Pd, verso la cui quasi totalità dei vertici permane la più totale e profonda disistima (per usare un eufemismo).
Quando però l'attività parlamentare e il dibattito politico sono da settimane e settimane focalizzati su un ddl liberticida e fortemente debilitante nei confronti del diritto di cronaca e del dovere di magistrati e forze dell'ordine di indagare per assicurare alla giustizia chi delinque, può succedere che per una volta non si faccia questione di lana caprina e ci si metta tutti insieme, al di là delle differenze e dei diversi orientamenti, a contrastrare, a resistere, contro la deriva antidemocratica portata avanti da un uomo che ormai sta perdendo lucidità e purtroppo anche ogni pudore, lasciando il paese sempre più al buio, in preda a dinamiche che lo stanno riportando indietro di anni, e senza risposte di fronte a quelle che sono le vere priorità ed urgenze che dovrebbero monopolizzare l'agenda politica.
E così da una parte questo blog sostiene e tifa per il nuovo sito de Il fatto quotidiano, da oggi online in una versione sperimentale che dovrebbe assestarsi durante l'estate sulla base degli input di chi vorrà dire la sua. Fino ad oggi de il Fatto Quotidiano esisteva solo un blog con obiettivamente pochi aggiornamenti giornalieri: Padellaro, Travaglio, Telese & C. adesso tentano di dar più peso alla loro versione online proprio alla luce dei reiterati tentativi di imbavagliare la stampa scomoda, nella consapevolezza che la rete è per definizione fluida, non imbrigliabile, in una parola libera.
L'Interessante sponsorizza l'avvio di questo sito, poi se non vi interesserà consultarlo amen, non ci andrete e stop. D'altronde il mouse è molto più democratico del telecomando. Se invece ritenete preziosa una voce in più in grado di informare e diffondere quanto non si vorrebbe che si sapesse, allora passate parola, perché la libertà e un virus che oggi dobbiamo di nuovo diffondere.
Questo blog poi aderisce (ed invita a fare altrettanto) alla campagna lanciata da alcuni esponenti del Pd "Nessuno Tocchi i Blog", nata a seguito della ennesima - anzi trentesima - fiducia posta dal governo in Senato e che ha portato all'approvazione in quel ramo del parlamento del Ddl intercettazioni. Cito dalla pagina della campagna:
Il comma 29 dell’art. 1 prevede che la disciplina in materia di obbligo di rettifica prevista nella vecchia legge sulla stampa del 1948 si applichi anche ai “i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”! I blogger all’entrata in vigore della nuova legge anti-intercettazioni, dovranno provvedere a dar corso ad ogni richiesta di rettifica ricevuta, entro 48 ore, a pena, in caso contrario, di vedersi irrogare una sanzione fino a 12.500 euro.. Ma un blog non è un giornale, il blogger non è un redattore, spesso gli aggiornamenti sono saltuari. Si può rischiare una maximulta perché magari si è in vacanza o non si controlla la posta? Ciò significa rendere la vita impossibile a migliaia di siti e di blog, ben diversi dalle testate giornalistiche. Lo fanno dimenticando che la rete è proprio un'altra cosa.
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