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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

sabato 29 maggio 2010

L'EMAIL Le aggressioni ai gay e il peso delle parole


Esimio Prof. Bruno,
ho avuto modo di leggere un'intervista da lei recentemente rilasciata al sito di informazione cattolica pontifex.it, in cui ha esposto il Suo parere in merito alle circostanze alla base dell'attuale crisi del matrimonio e della procreazione. Tra le altre cose Lei ha affermato: “Reputo l'omosessualità un atto contronatura e disturbato”, peraltro in linea con quello che è sempre stato il Suo pensiero in materia (per esempio nei mesi scorsi hanno destato un po' di clamore le sue dichiarazioni sull'omossessualità come patologia, o sulla lobby gay che governerebbe il mondo).
Contestualmente nella giornata di oggi ho letto anche della violenta aggressione subìta da un giovane omosessuale qualche notte fa nel centro di Roma: il malcapitato ventiduenne, dopo essere stato preso a calci e pugni mentre veniva ripetutamente apostrofato "frocio", ha rischiato di perdere un occhio, e oltretutto, al momento di essere soccorso, privo di sensi, i due amici che erano con lui si sono addirittura visti rifiutare in un bar dei fazzoletti di carta necessari a tamponargli il sangue. Con questo, nella sola capitale negli ultimi dieci mesi sono stati ben nove gli episodi di aggressioni a sfondo omofobo raccontati dalle cronache cittadine, a conferma che tali gravi episodi di intolleranza e violenza invece di farsi più rari si fanno sempre più frequenti.
Lei è dottore iscritto all'ordine dei medici dal 1974, è docente universitario di criminologia, psicopatologia forense e pedagogia sociale, ha svolto funzioni di consulenza per il governo e altri enti pubblici e oltretutto gode di una notevole visibilità mediatica.
Non crede che personalità accreditate ed in vista come Lei e che come Lei incarnano gli orientamenti più intransigenti del Vaticano e del mondo cattolico nei confronti della libertà sessuale dovrebbero interrogarsi su una loro eventuale responsabilità per un clima intollerante ed avvelenato che poi per forza di cose rende possibile e più facile l'intensificarsi di tali vergognosi episodi di violenza?

(L'email è stata effettivamente inviata al Prof. Francesco Bruno)

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