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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

venerdì 30 aprile 2010

VERSUS Ci sono scandali e scandali, perbacco!

Povero Ministro Scajola.. Come se già non bastassero le continue polemiche sulle alterne fortune dell'inutile e costoso aeroporto di Albenga che "riapre" ogni qualvolta egli viene nominato Ministro, per quell'unico volo di linea che può permettergli di fare la spola tra Roma e la sua terra natìa (adesso la tratta è nuovamente sospesa), ora, nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti "Grandi Eventi", lo accusano pure di aver acquistato nel 2004 con modalità illecite e con denaro conferitogli da Anemone lo splendido appartamento di Via Fagutale 2 a Roma, con vista sul Colosseo.
Ma il Ministro dello Sviluppo Economico - artefice del rilancio del nucleare in Italia e di ben poco altro, considerando che il suo dicastero dovrebbe essere iperattivo in questa difficile fase che anche oggi le statistiche continuano a dipingere sempre più fosca - si sente con la coscienza a posto e può giustamente contare sull'appoggio del Premier e di tutto il governo, e quindi a dimettersi non ci pensa neanche. E ci mancherebbe altro.
D'altronde, nonostante le carte lo incastrino, il suo caso non è mica come quello che nel 2006 in Svezia fece dimettere due ministri, finiti nella bufera perché da anni non pagavano il canone televisivo. Una delle due (già.. erano pure due donne...) pagava addirittura in nero la tata. Birboncelle!

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