Checché ne sarà di questa indagine, che come tante altre è uscita fuori con un tempismo un po' troppo sospetto, qui si intende focalizzare l'attenzione proprio sull'operato di Minzolini.
Peccato che solo 3 giorni prima l'authority per le comunicazioni aveva effettuato un richiamo alle emittenti per il rispetto del pluralismo politico : nelle ultime settimane quasi nessuna emittente nazionale ha rispettato la par condicio ad eccezione di Skytg24, e, in parte, di La7. Eloquenti i dati relativi al tg1: tra l'11 ed il 27 febbraio per esempio le percentuali degli spazi concessi ai politici della maggioranza e dell'opposizione erano 69,5% per i primi contro il 18,5% per i secondi (30,4% per il Pdl, 9% per il Pd)....alla faccia dell'equilibrio! Se la par condicio è una legge, il comportamento di chi dirige il Tg1 è criminale. Idem dicasi se ha forza legale il Contratto di servizio della Rai (quello 2007-2009, infatti quello 2010-2012 arriverà forse a primavera inoltrata ) che parla espressamente de “la libertà, la completezza, l’obiettività e il pluralismo dell’informazione" che la Rai in quanto servizio pubblico deve garantire.
Ecco perché nasce questo post, che più che interessante vuol essere utile. Utile a chi un domani voglia fare informazione nel servizio pubblico radiotelevisivo. Infatti questo post vuole essere un compendio di tutto ciò che in tale sede non bisogna fare: cedere alle pressioni di chi ha il potere, produrre un tg in palese contrasto con le regole poste a difesa del pluralismo e quindi della democrazia, tacere su alcune notizie scomode, usare il principale tg del servizio pubblico per rendere edotto il paese circa le proprie considerazioni o giustificazioni personali.
Non è un post interessante poiché non dice niente di nuovo, è solo una raccolta di files che già molti conoscono. Il fine però è quello di ottenere un sunto il più possibile completo dell'esperienza di Minzolini come direttore del Tg1 (in questo senso questo post sarà sottoposto a continue integrazioni, di cui purtroppo ci sarà sicuramente bisogno).
Prima di cominciare però una chicca: la prima “apparizione” di un giovane Augusto, nientemeno che in “Ecce Bombo” di Nanni Moretti (1978).
Ma veniamo a noi. Il 9 giugno 2009 Minzolini, giornalista politico di lungo corso de La Stampa, si insedia come direttore del Tg1. Già al momento della nomina c'erano state polemiche, poiché non pochi vedevano nei motivi della nomina solo il storico ossequio da sempre dimostrato dal giornalista verso il Cav.( effettivamente per sospettarlo basta leggere questa amorevole intervista del 2007 di Minzolini a Berlusconi su La Stampa, in cui alcune domande indubbiamente rasentano il ridicolo).
Le prime avvisaglie della nuova Minzo-linea editoriale risalgono al 16 giugno, quando in un servizio sul terremoto dell'Abruzzo il Tg1 riporta la notizia dell'impegno preso da Formigoni circa la ricostruzione della casa dello studente da parte della regione Lombardia, ma tace completamente sulle proteste degli aquilani davanti Montecitorio.
16 giugno 2009
Ma tutto diventa esplicito con lo scoppio del caso escort Tarantini-D'Addario. In questa faccenda il Tg1 di Minzolini inaugura il metodo del dico-non dico: si da spazio alle repliche e ai commenti, senza che si approfondisca minimamente la notizia principale (in questo caso le registrazioni di D'Addario&C. sulle serate a Palazzo Grazioli).
Scoppiano le polemiche e il direttore sente l'esigenza di scendere in campo col suo primo editoriale: è solo gossip, il tg1 non si occupa di non-notizie (a differenza di tutte le altre testate però).
22 giugno 2009
Va notato che quanto Minzolini esprime nel suo editoriale è leggermente in contraddizione con quanto dichiarato nel 1994 in un'intervista a Repubblica :
"[...]Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia [...] La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico".
3 ottobre 2009: Minzolini nel suo nuovo editoriale definisce “incomprensibile” la manifestazione che lo stesso giorno si è tenuta per la libertà di stampa, accentuando con questo suo personale giudizio la sensazione di un suo misunderstanding circa la responsabilità che gli è stata affidata.
3 ottobre 2009
A seguito di questo editoriale il povero Comitato di Redazione del tg1 il giorno dopo sente l'esigenza di diramare un comunicato con cui la redazione prende le distanze dal suo direttore.
Il 9 novembre Minzolini, ormai assuefatto agli editoriali, sostiene l'istituto dell'immunità, a difesa del Lodo Alfano e in contestazione delle tesi espresse a Napoli dal Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, scatenando le immancabili polemiche.
9 novembre 2009
Il 23 novembre, come già sottolineato in questo blog, un servizio del tg1 fraintende e mistifica alla grande l'assegnazione a Berlusconi del titolo di Rockstar dell'anno da parte della rivista Rolling Stones, quella italiana, non quella internazionale come invece viene lasciato intendere.
L'11 dicembre 2009 invece editorializza per commentare le rivelazioni di Spatuzza, scatenando nuove polemiche soprattutto per l'ormai evidente uso improprio che Minzolini fa del tg1.
11 dicembre 2009
Il 13 gennaio 2010 Minzolini invece tiene una lezione di storia in cui riabilita Craxi, presentandoci la verità assoluta su una fase della storia italiana controversa per tutti ma non per lui.
13 gennaio 2010
Il 12 febbraio 2010 Repubblica tv documenta come due giorni prima il tg1 ha trattato lo scoppio del caso Bertolaso-Grandi Eventi, in confronto agli altri tg rai, con la solita parzialità nel riferire le notizie avvalendosi del solito metodo di dare più spazio alle repliche dei coinvolti piuttosto che alla notizia vera e propria.
E allora il 18 febbraio 2010 arriva puntuale l'editoriale sul caso Bertolaso, sull'uso delle intercettazioni, e sulla giustizia ad orologeria.
18 febbraio 2010
Il 21 febbraio 2010 a L'Aquila i cittadini protestano contro una troupe del tg1: il tg della rete ammiraglia a loro dire avrebbe nascosto per mesi agli italiani la realtà sulla ricostruzione nel capoluogo abruzzese.
21 febbraio 2010
Il 26 febbraio 2010 per via di una “svista” figlia di una legittima approssimazione (così ne ha parlato il Minzo da Mentana) nell'edizione delle 13:30 del Tg1 quella di Mills viene presentata non come una prescrizione ma come un'assoluzione.
26 febbraio 2010
Svista o approssimazione che sia, intanto però si è levata forte la protesta di 100.000 cittadini indignati, che hanno sottoscritto un appello a Rai e Ordine dei Giornalisti.
Il 03 marzo 2010, nell'ambito delle indagini su Protezione Civile e Grandi Opere, spunta un'intercettazione in cui Minzolini è protagonista:
(dal Corriere della sera)
"Sia Balducci, sia Anemone mostrano di essere in confidenza con il giornalista Augusto Minzolini. E quando questi diventa direttore del Tg1 lo chiamano per congratularsi, ma non solo. Alle fine di settembre scorso, dopo una serie di telefonate, i tre si incontrano. E, annotano gli investigatori «la ragione di questo incontro si trae dalla conversazione del 2 ottobre tra Patrizia Cafiero e Anemone; la donna lo informa che intanto sta andando all’appuntamento (con Giancarlo Leone) e per l’indomani pomeriggio ha organizzato un incontro al TG1 fra il giornalista Vincenzo Mollica e Lorenzo Balducci per la promozione del film «Io, don Giovanni», nel cui cast compare appunto il figlio dell’ingegner Balducci.
Tre giorni dopo Minzolini chiama Balducci.
Minzolini: allora ... ti è piaciuto?
Balducci:... grazie ... bellissimo.
Minzolini:... è stato proprio bello il servizio ... devo dire che lui è bravo ma anche Mollica è per queste cose.
Balducci:... guarda.. il servizio è venuto benissimo proprio, anche le scene poi si prestavano bene. Minzolini:...come no, infatti erano proprio bellissimi quei...
Balducci: io non ho parole.
Minzolini:...macchè! ... lascia perdere ... volevo soltanto sapere se ti è piaciuto... lui è contento? Balducci:... molto guarda ...
Minzolini:... memo male ... lì è una specie di investitura sai no? ... in quel mondo lì ...(ride)
Balducci: io ti, ovviamente ti avrei chiamato stasera perché non ti volevo
Minzolini: ma che scherzi? ... non ti preoccupare ... volevo sapere così .. son contento
Balducci:...ci vediamo presto?
Minzolini:...quando ti pare."
In merito a ciò di cui si discute nella telefonata, Minzolini adduce le sue spiegazioni...Povero Minzolini....il 10 marzo, lo stesso giorno in cui affermava che Balducci (che a tutt'oggi, 15 marzo, resta in carcere ) era una sua ottima fonte in Vaticano, è uscita la pruriginosa notizia dei favori sessuali gay che la sua ottima fonte Balducci procurava ai suoi corrotti tramite un corista nigeriano del Coro di San Pietro.
E arriviamo ai giorni nostri: Minzolini è indagato a Trani per violazione del segreto istruttorio nell'ambito dell'inchiesta sui tassi usurai praticati dal servizio revolving offerto dalle carte di credito American Express (proprio quella violazione del segreto istruttorio a indagini in corso che tanto non gli va giù!), e da qui si arriva alle intercettazioni che lo vedrebbero conversare con Berlusconi su Annozero e il da farsi al Tg1 (per esempio nel caso delle rivelazioni di Spatuzza: alla telefonata con Berlusconi sarebbe seguito il giorno successivo l'editoriale di Minzolini di cui sopra).
Tac, visto l'uso personale che Minzolini fa del tg1 arriva tempestivo anche in questo caso l'editoriale-autoassoluzione (altra innovazione minzoliniana...d'altronde affinchè ciò potesse essere già accaduto ci sarebbe voluta la contemporanea presenza di due peculiarità in un direttore del tg1: un' inclinazione per gli editoriali, e l'essere invischiato in poco limpide conversazioni su ciò che infastidisce il capo del governo..).
13 marzo 2010
Qui è facile essere d'accordo con il direttorissimo quando dice che il direttore del tg1 non deve essere muto e sordo, ci mancherebbe altro, meno facile concordare con lui quando dice che egli ha il diritto di dare indicazioni o dire la sua all'interno del principale tg nazionale!
Il fatto è che forse Minzolini ormai è troppo "dentro" al personaggio che sta interpretando per rendersi conto di quanto stia travisando il ruolo così delicato che ricopre e che presupporrebbe un suo atteggiamento molto diverso.
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