Sibillina intervista del 1986 di un particolarmente duro Enzo Biagi al 49enne imprenditore Silvio Berlusconi, sempre sorridente e abile nel fare buon viso a cattivo gioco.
Del Cavaliere si nota di primo acchito la totale immutabilità negli anni, deducibile dagli ingredienti delle sue dichiarazioni: il Milan, la battuta sulle donne belle e costose, la citazione culturale (Asterix, ma anche la città ideale di Tommaso Moro, tradotta in Milano2), la pienezza di sé, la centralità della tv nella sua visione politico-sociale, i sondaggi, il fatto che non appena si cominci a parlare dei suoi affari spuntino decreti e sentenze.
Ma in qualcosa Silvio è cambiato: nella parte finale (ultimi 3 minuti), incalzato da Biagi, Berlusconi elenca gli effetti positivi per l'Italia derivanti dalla grande novità mediatica di quegli anni, ovvero dall'ascesa delle sue televisioni commerciali. Queste a suo dire hanno dato impulso all'economia, hanno aumentato e migliorato l'offerta televisiva generale, avendo creato la concorrenza per la tv pubblica, e hanno aumentato il pluralismo e di conseguenza il tasso di democrazia in Italia, secondo l'equazione più voci = più democrazia. Affermazioni assolutamente vere - anche se dietro quell'ascesa c'è tutta una storia...- , sarebbe però interessante sapere se il Presidente del Consiglio oggi, mutatis mutandis, applicherebbe le stesse parole non tanto a Sky, quanto piuttosto a quella che è la più grande e rivoluzionaria novità degli ultimi anni nel mondo dei media e della comunicazione, ovvero a internet.
Del Cavaliere si nota di primo acchito la totale immutabilità negli anni, deducibile dagli ingredienti delle sue dichiarazioni: il Milan, la battuta sulle donne belle e costose, la citazione culturale (Asterix, ma anche la città ideale di Tommaso Moro, tradotta in Milano2), la pienezza di sé, la centralità della tv nella sua visione politico-sociale, i sondaggi, il fatto che non appena si cominci a parlare dei suoi affari spuntino decreti e sentenze.
Ma in qualcosa Silvio è cambiato: nella parte finale (ultimi 3 minuti), incalzato da Biagi, Berlusconi elenca gli effetti positivi per l'Italia derivanti dalla grande novità mediatica di quegli anni, ovvero dall'ascesa delle sue televisioni commerciali. Queste a suo dire hanno dato impulso all'economia, hanno aumentato e migliorato l'offerta televisiva generale, avendo creato la concorrenza per la tv pubblica, e hanno aumentato il pluralismo e di conseguenza il tasso di democrazia in Italia, secondo l'equazione più voci = più democrazia. Affermazioni assolutamente vere - anche se dietro quell'ascesa c'è tutta una storia...- , sarebbe però interessante sapere se il Presidente del Consiglio oggi, mutatis mutandis, applicherebbe le stesse parole non tanto a Sky, quanto piuttosto a quella che è la più grande e rivoluzionaria novità degli ultimi anni nel mondo dei media e della comunicazione, ovvero a internet.
4 febbraio 1986: Biagi intervista Berlusconi - Parte I
Parte II
Nessun commento:
Posta un commento