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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

martedì 6 settembre 2011

# Un successo annunciato

Ci siamo.
Mercoledì 7 sarà sottoposta al voto dell'Aula del Senato la manovra tutto rigore e zero crescita, ma di cui al momento ancora non si conoscono molti altri fondamentali dettagli. E al Senato il voto sarà sottoposto alla fiducia, e porre la fiducia su un provvedimento così delicato e controverso è senz'altro il modo più efficace ed immediato per diffondere ulteriore sfiducia presso i mercati finanziari..
Il giorno seguente, l' 8 settembre - data quantomeno simbolica - sarà presumibilmente il giorno della verità: mentre infatti i mercati daranno i loro nuovi impietosi giudizi su quanto votato a Palazzo Madama, a Francoforte si riunirà il Consiglio direttivo della Bce, e sarà valutato se è il caso che l'autorità monetaria europea continui a comprare i titoli di stato italiani. Una decisione che potrebbe essere cruciale, e che appare tutt'altro che scontata anche alla luce della recente sconfitta della Merkel nel test elettorale in Pomerania-Mecleburgo e che evidenzia come i tedeschi siano stanchi di un governo troppo disponibile a farsi carico dei problemi finanziari degli stati europei meno virtuosi.
Come andrà a finire lo sapremo presto - andiamo verso un probabile taglio del rating? e il rischio default sarà più vicino o si allontanerà? -, certo è che all'estero non scommettono più un centesimo sulla capacità di questo governo di intervenire efficacemente e con raziocinio per arginare la nostra crisi del debito.
Anzi alcuni impietosi giudizi formulati nelle ultime ore da parte di prestigiosi commentatori internazionali sull'operato del governo (giunto alla quarta versione di una manovra che non ha mai entusiasmato nessuno) non fanno presagire niente di buono.

Foreign Policy, prendendo spunto dalla recente notizia dell' intercettazione in cui B. definisce l'Italia un paese di merda, ipotizza che il nostro Presidente del Coniglio, tra una sfilza di scandali, gaffe, figuracce, processi, conflitti di interessi, dimostrazioni di inadeguatezza a guidare l'Italia, possa essere al momento il peggior leader del G20 e, pure in un momento in cui sulla scena internazionale latitano leader forti e unanimemente apprezzati e anzi abbondano i poco democratici Medvedev, Hu Jintao e Re Abdullah di Arabia Saudita, si chiede se oggigiorno non sia il nostro premier il leader che rappresenti il più grande imbarazzo per il proprio paese.

Il Wall Street Journal e il New York Times stigmatizzano il "flip-flop" del governo sui contenuti della manovra, che sta creando ulteriore confusione sui mercati finanziari. Il Wsj sottolinea come così facendo il governo italiano stia ulteriormente perdendo credibilità presso gli investitori e i policy maker europei. Il Nyt invece nota che i continui "dietrofront e zuffe politiche" sulle misure contenute nella manovra stanno allarmando l'intera Europa.

Ma conviene soffermarsi su quanto denunciato dal Financial Times nella sua Lex Column, in un pezzo dal titolo "Fiasco Fiscale", in cui molte delle colpe della grave situazione finanziaria dello Stato italiano che rischia di far precipitare nel baratro tutta l'Europa vengono addebitate soprattutto alla politica: "Un sistema politico incompetente l'ha lasciata paralizzata di fronte al brusco repricing del rischio italiano da parte di investitori sempre più nervosi" [...]E non vengono risparmiate critiche alla politica tremontiana di tamponamenti una-tantum e alla manovra depressiva che si vota domani al Senato :"Un altro po' di temporeggiamento fiscale questa volta non risolverà il problema dell'Italia"[..] "La manovra da 45 miliardi di euro "è stata annacquata così tanto che rappresenta solo un gioco di prestigio"[...]" Il pacchetto d'austerità sul piatto probabilmente "danneggerà l'economia italiana piuttosto che accelerare la crescita"[...]"Il governo italiano, ancora una volta, ha "evitato ogni riforma strutturale che potrebbe aumentare il tasso di crescita"...

Nella speranza che questi commentatori pecchino di pessimismo (anche se rappresentano una schiera sempre più folta), c'è comunque la sensazione che la saga tragicomica del cavalier Berlusconi alla guida dell'Italia si avvicini pericolosamente a quel finale esplosivo che tutti sapevano un giorno sarebbe arrivato, ma nessuno sapeva come, nè quale sarebbe stato il campo della debacle definitiva. Le insulse performance del suo governo e della sua maggioranza di yesmen e incompetenti allo sbaraglio, puntellate peraltro dalle scabrose vicende private e giudiziarie che inchiodano il suo destino personale alla sua sopravvivenza politica, potrebbero trascinare non solo l'Italia, ma anche l'eurozona, e forse molte altre economie mondiali, verso una nuova recessione globale. Il politico imprenditore che doveva risollevare le sorti dell'economia italiana che affonda mezzo mondo fallendo sul "suo" terreno, e condannando l'Italia ad un'insolvenza tutt'altro che inevitabile. Un finale col botto. Intriso di "ironia della sorte". Un successo annunciato.

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