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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

lunedì 19 settembre 2011

# Simonia

E' assordante il benevolo silenzio della Chiesa, ad ogni livello delle sue gerarchie (anche se per fortuna nella "base" qualcosa sta cambiando), e presso i suoi principali organi di informazione (vedasi per esempio gli unici articoli che Avvenire online sabato 17 e lunedì 19 ha dedicato alle intercettazioni tra Papi& Gianpi, in versione pia ed edulcorata, avara dei dettagli pruriginosi pur così tanto ripresi dalle altre testate), sui sempre più scabrosi aspetti che emergono circa il comportamento e le frequentazioni del premier.
Nessuna condanna esplicita, e neppure implicita, nè delle pratiche sessuali poco ortodosse con numerose e giovanissime escort, né sul generale contesto di tristissima immoralità che si declina secondo la dialettica di scambio tra uomo anziano ma potente e avvenente donna giovane e "ambiziosa", per usare un'eufemismo ("d'altronde per lui più è disperata meglio è, è proprio il suo tipo" : così la Minetti e la sua assistente Clotilde commentano Catarina, una ragazza montenegrina instabile psicologicamente di cui il Cav. si sarebbe invaghito). E non si è levato neanche un mugugno che fosse uno sulle varie blasfemie che ogni tanto emergono a completare un quadro non proprio incensato di santità, come la pratica tanto amata da B. di giocare con crocifissi di legno da sistemare un po' dovunque, non tanto sui muri delle aule scolastiche e degli uffici pubblici, quanto fra le tette della Minetti vestita da suora.
Ma d'altronde perchè il Vaticano dovrebbe mai alzare la voce per tutto questo? Dall'altra parte del Tevere è bastato alzare la voce un paio di settimane fa, a difesa dei privilegi e delle esenzioni fiscali di cui godono migliaia di strutture para-religiose, sembrati solo per un attimo messi in discussione da una sollevazione popolare virtuale ma vigorosa, ma cui non è seguito alcunché in sede di definizione dei provvedimenti della manovra finanziaria, né in Parlamento, nè tantomeno a Palazzo Chigi.
Esenzioni Ici e Ires su immobili e attività che hanno più a che fare con il business che con il sacro, il meccanismo truffaldino per la spartizione dell’8 per mille, i contributi alle scuole cattoliche, il trattamento riservato dallo Stato ai professori di religione: tutti privilegi assolutamente intoccabili (peraltro secondo una consolidata tradizione bipartisan), al pari di tutte quelle tematiche scippate a monte al popolo italiano, come i diritti per le coppie di fatto e per le coppie omosessuali, o come efficaci leggi contro l'omofobia, o come una civile legge sul testamento biologico...
In Italia è salda l'alleanza tra potere temporale e potere "spirituale" (di spirituale in verità c'è rimasto ben poco), e pazienza se lo è a scapito degli italiani tutti, privati anche soltanto della possibilità di dibattere di diritti e libertà civili affinché almeno uno di loro, molto più che un primus inter pares evidentemente, possa godere pienamente della libertà più assoluta e totale, in barba alle leggi, alla Costituzione, all'autorevolezza, al prestigio e alla credibilità delle istituzioni e di tutto il paese.


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