(Auto blu in seconda fila dietro Montecitorio - foto del marzo 2011 da Romafaschifo.com)
"Oggi non ero in Aula perche' purtroppo, a differenza di altre volte, ho preso l'auto invece che il treno. Al parcheggio della Camera abbiamo regole ferree e severissime: se si arriva oltre il 70° posto, non si puo' parcheggiare. Quindi ho impiegato circa due ore prima di poter arrivare a Montecitorio".
Ieri, con questa dichiarazione rilasciata all'Adnkronos, Arturo Iannaccone grazie alla classica scusa del parcheggio si è giustificato per non essere stato presente alla Camera, insieme ad altri 11 deputati dei 29 che formano il gruppo dei Responsabili: è soprattutto a causa loro (insieme alle assenze in aula di alcuni deputati del Pdl e di alcuni membri del governo, chiaramente tutti impegnati più di prima in campagna elettorale) se ieri alla ripresa dei lavori della Camera dopo il voto amministrativo il governo, non pago della batosta elettorale, è caduto ben 5 volte su altrettante mozioni (afferenti la situazione nelle carceri e l'uso delle bombe a grappolo) presentate dall'opposizione e approvate nonostante il parere negativo dell'esecutivo.
Oltre a Iannaccone tra gli altri responsabili assenti in aula si annoverano Francesco Pionati e Maria Grazia Siliquini, ovvero altri due "scontenti:" tutti e tre infatti sono stati esclusi dalla infornata di sottosegretari con cui un paio di settimane fa Berlusconi ha tentato (evidentemente inutilmente) di puntellare una maggioranza moribonda. Il sospetto è quindi che la cospicua assenza di ieri non fosse che una ripicca, un capriccio, una decisa richiesta di attenzione.
Ma Iannaccone nega qualsiasi addebito di questo genere: almeno per quanto riguarda lui era solo una questione di parcheggio, che a Roma, specie in centro, non è certo cosa da poco.... (che diamine ma diamoglieli un'auto e un autista a sto povero deputato...cavolo, sarà rimasto l'unico a esserne sprovvisto!).
Tuttavia la beata semplicità, genuinità e sfacciataggine dimostrata dall on. sta diventando leit-motiv e vero e proprio tratto distintivo di questo gruppo di uomini virtuosi scesi in campo per salvare il governo, e con esso il mondo intero (come ebbe a dire Scilipoti); per esempio come non ricordare il candore con cui il responsabile Antonio Razzi, fresco di nomina, spiegava ad un giornalista del Tg3 le sue competenze nella materia di cui era appena diventato consulente?
Lei è diventato consulente del Ministro dell'Agricoltura per la lotta alla contraffazione: ma che cos'è?
E' una bella nomina, c'è molto da lavorare
Ma lei è un esperto di lotta alla contraffazione?
Io ho lavorato tanto diciamo con gli amici ristoratori
Ma lei non è un ristoratore..
No io non sono ristoratore però sono un buongustaio, ma devo dire un buon cuoco: a tempo perso molte volte aiuto anche mia moglie a cucinare.
(vedere per credere)
Al di là dei bei ricordi tuttavia, purtroppo per la credibilità di Iannaccone (fin qui mai messa in discussione....), mentre i Responsabili in aula contribuivano con le loro assenze ad affossare il governo, in Commissione Giustizia i membri della terza gamba dell'esecutivo erano presenti eccome, ed insieme ai colleghi del Pdl e della Lega votavano contro e bocciavano la proposta di legge sull'omofobia presentata dalla deputata Pd Paola Concia, facendo arrabbiare la Ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna, che ha preso le distanze dai suoi stessi colleghi di partito.
La proposta di modifica legislativa (leggila qui) non intendeva istituire il reato di omofobia (non sia mai), ma prevedeva soltanto l'introduzione di aggravanti per reati commessi a scopo discriminatorio: una piccola, piccolissima tutela in più a difesa delle persone omosessuali e transessuali, niente di più. Peraltro a essere sinceri sfugge quali possano essere gli aspetti lesivi di diritti e dignità di altri soggetti, e dunque si fa fatica a comprendere le ragioni e le resistenze di chi è contrario alla proposta di legge della Concia.
A nulla è servito l'appello rivolto il giorno prima dal Presidente Napolitano alle Camere in occasione della giornata mondiale contro l'omofobia: irrisione, discriminazione e comportamenti ostili contro le persone omosessuali sono atti che purtroppo si riscontrano ancora troppo spesso, anche nella vita pubblica del paese, seppure siano in contrasto con la Costituzione e la Carta dei diritti fondamentali della Ue; e comunque si tratta di fatti inammisibili in società democraticamente adulte.
Sempre l'altro ieri Paola Concia si era appellata con una lettera ai deputati della maggioranza sollecitandoli affinché contribuissero ad approvare una legge utile solo per arginare l'odio e la violenza omofoba: d'altronde quel testo era il compromesso raggiunto dopo un lunghissimo iter durato ben 959 giorni. Ma niente.
Ed inoltre la bocciatura di questa norma di civiltà è arrivata pochi giorni dopo la pubblicazione da parte dell'associazione Ilga-Europe di un rapporto da cui si evince come nell'Ue il nostro Paese si classifichi come penultimo, davanti solo a Cipro, in materia di tolleranza verso gay e lesbiche, senza peraltro che le nostre istituzioni stiano facendo alcunché per migliorare questa situazione non degna di un paese civile.
Ma niente. I Responsabili si sono accodati ai "moderati" del Pdl e della Lega e non ne hanno voluto sapere, checché ne dicesse il Capo dello Stato. E checché ne dicesse la logica e la coerenza, visto che contemporaneamente altri responsabili rimasti a casa stavano cercando di fare un dispetto a Berlusconi e ai suoi.
Non c'è che dire: proprio un mercoledì da leoni.
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