(Foto da: Adnkronos - 25/02/2010)
Dopo Silvio:
(Foto da: Repubblica 18/11/2010)
Il celebre gruppo marmoreo del 175 d.c. composto da Marte con la testa di Marco Aurelio e da Venere con la testa della moglie dell'imperatore Faustina da febbraio scorso è in prestito a Palazzo Chigi, dove resterà fino a fine legislatura. E in questi mesi sulla scultura, su espresso ordine del Presidente del Consiglio, è stato portato a termine un restauro che, in violazione delle regole che vietano nei restauri ripristini e falsi storici che alterino l'autenticità dell'opera d'arte, ha permesso la ricostruzione con materiali posticci delle tre mani mancanti nella scultura e del pene di Marte. Pare infatti che Berlusconi non sopportasse l'idea di quelle statue monche, al confronto di quelle cinesi che appaiono sempre come nuove. E d'altronde il tocco del Cavaliere si percepisce anche dal cielo alquanto kitch che ora fa da sfondo al gruppo marmoreo.
Il restauro è stato fatto a tempo di record, è costato 70 mila euro, ed è stato pagato da Palazzo Chigi; ma come fa notare Repubblica con quei soldi si sarebbe potuto fare qualcosa di meglio, magari un "intervento di massima urgenza nell'Italia delle mille Pompei che franano invece di essere spesi per un maquillage", anche perché è più che probabile che quando Marte e Venere torneranno al loro posto - alle Terme di Diocleziano - le protesi artificiali verranno rimosse (si spera senza che tutti questi maneggiamenti provochino danni alla scultura).
In effetti, tanto per rimanere all'attualità, mentre a Palazzo Chigi spuntano cazzi effimeri, a Pompei permangono cazzi amari e stanziali, come per esempio dimostra il breve reportage andato in onda ieri sera ad Anno Zero:
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