Come se non bastasse il truce approccio contabile con cui questo governo sta smontando l'istruzione pubblica, tagliando e basta invece che tentare perlomeno di riallocare più efficacemente le già poche risorse destinate al settore*; e come se non bastassero di conseguenza le scuole senza personale e senza forniture, come se non bastassero le aule con 30-40 alunni e senza cattedre (in tutti i sensi) , ora comincia a delinearsi più chiaramente anche l'idea, l'archetipo, di scuola che la Gelmini sta con successo facendo attecchire in un paese già devastato socioculturalmente e quindi fisiologicamente pronto a certe "innovazioni".
Partiamo dall'ultima novità, ovvero dall'istituzione e dal lancio nelle scuole superiori della Lombardia del corso teorico e pratico (per studenti volontari) "Allenati per la vita", frutto di un protocollo d'intesa tra Ufficio scolastico lombardo, Comando regionale dell'esercito, ministero dell’Istruzione e della Difesa. Il corso paramilitare tra le altre cose prevede nella parte teorica lezioni di "cultura militare", "armi e tiro","difesa nucleare, batteriologica e chimica", mentre nella parte pratica si articolerà in corsi di sopravvivenza in ambienti ostili, percorsi ginnico-militari di superamento ostacoli, primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e si insegnerà a tirare con l’arco e a sparare con la pistola ad aria compressa. Il protocollo prevede alla fine dei corsi una gara pratica tra pattuglie di studenti. "Pattuglie"...Forse è proprio la terminologia e una certa eccessiva inclinazione militaresca a non convincere pienamente: pensare che uno degli obiettivi dichiarati del progetto è quello di "contrastare il bullismo grazie al lavoro di squadra"...Chissà che invece qualche bulletto in tali contesti non possa venire ancor più stuzzicato..
La Gelmini in questo settembre ci ha fatto sapere poi che è favorevole alla lettura della Bibbia nelle scuole. La ragione sarebbe ben chiara: oltre infatti al solito discorso identitario delle radici cristiane dell'occidente, la Gelmini avvalla la Bibbia nelle scuole perché "La scuola deve istruire i ragazzi ma deve anche formare dei cittadini responsabili e degli adulti consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri".
Quindi la Bibbia come testo di educazione civica...Senza nulla togliere all'importanza della conoscenza da parte degli studenti italiani di un testo di importanza capitale per la cultura mondiale e per la nostra conoscenza del mondo antico e dell'origine delle tre principali religioni monoteistiche, forse però andrebbe prima garantito un decente insegnamento non solo della Costituzione, ma anche di materie fondamentali come l'italiano (ormai alle superiori si avviano corsi supplementari di Italiano per gli studenti in arrivo dalle medie, mentre nelle università già esistono corsi di alfabetizzazione per le matricole), le materie scientifiche, o la geografia, quasi scomparsa dalle aule, ma non affatto secondaria nel mondo globalizzato con cui gli studenti dovranno presto misurarsi.
Partiamo dall'ultima novità, ovvero dall'istituzione e dal lancio nelle scuole superiori della Lombardia del corso teorico e pratico (per studenti volontari) "Allenati per la vita", frutto di un protocollo d'intesa tra Ufficio scolastico lombardo, Comando regionale dell'esercito, ministero dell’Istruzione e della Difesa. Il corso paramilitare tra le altre cose prevede nella parte teorica lezioni di "cultura militare", "armi e tiro","difesa nucleare, batteriologica e chimica", mentre nella parte pratica si articolerà in corsi di sopravvivenza in ambienti ostili, percorsi ginnico-militari di superamento ostacoli, primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e si insegnerà a tirare con l’arco e a sparare con la pistola ad aria compressa. Il protocollo prevede alla fine dei corsi una gara pratica tra pattuglie di studenti. "Pattuglie"...Forse è proprio la terminologia e una certa eccessiva inclinazione militaresca a non convincere pienamente: pensare che uno degli obiettivi dichiarati del progetto è quello di "contrastare il bullismo grazie al lavoro di squadra"...Chissà che invece qualche bulletto in tali contesti non possa venire ancor più stuzzicato..
La Gelmini in questo settembre ci ha fatto sapere poi che è favorevole alla lettura della Bibbia nelle scuole. La ragione sarebbe ben chiara: oltre infatti al solito discorso identitario delle radici cristiane dell'occidente, la Gelmini avvalla la Bibbia nelle scuole perché "La scuola deve istruire i ragazzi ma deve anche formare dei cittadini responsabili e degli adulti consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri".
Quindi la Bibbia come testo di educazione civica...Senza nulla togliere all'importanza della conoscenza da parte degli studenti italiani di un testo di importanza capitale per la cultura mondiale e per la nostra conoscenza del mondo antico e dell'origine delle tre principali religioni monoteistiche, forse però andrebbe prima garantito un decente insegnamento non solo della Costituzione, ma anche di materie fondamentali come l'italiano (ormai alle superiori si avviano corsi supplementari di Italiano per gli studenti in arrivo dalle medie, mentre nelle università già esistono corsi di alfabetizzazione per le matricole), le materie scientifiche, o la geografia, quasi scomparsa dalle aule, ma non affatto secondaria nel mondo globalizzato con cui gli studenti dovranno presto misurarsi.
Ma l'uscita della Gelmini forse non è che la logica conseguenza del forte sostegno del governo all'insegnamento religioso nelle scuole, dove infatti gli unici stipendi aumentati negli ultimi anni sono quelli dei professori di religione, che anzi, tra una falciata e l'altra ai loro colleghi, sono anche gli unici ad essere aumentati di numero (e si ricorda che anche se li paghiamo noi italiani, li sceglie la Curia).
A completare il programma didattico di educazione civica poi secondo Mariastella ci vorrebbe un po' di Mike Bongiorno, magari mettendo anche una tv in ogni aula: "Bisognerebbe ricordare lui, quando si studiano i principi della carta costituzionale" ha detto.
A completare il programma didattico di educazione civica poi secondo Mariastella ci vorrebbe un po' di Mike Bongiorno, magari mettendo anche una tv in ogni aula: "Bisognerebbe ricordare lui, quando si studiano i principi della carta costituzionale" ha detto.
Bibbia, tv e cultura militare per preparare le giovani generazioni al futuro...
Chissà, forse l'orologio di Mariastella ha le lancette che vanno in senso anti-orario..
*La quota di spesa pubblica destinata in Italia alle istituzioni scolastiche, come evidenziato dal rapporto Ocse Education at a glance 2010 , è stata del 4,5% del Pil, contro una media Ocse del 5,7%, nel biennio 2007-2008. Ovvero prima dell'attuazione del piano di tagli previsto dalla Riforma Gelmini.
Infine un'annotazione interessante: il rapporto Education at a Glance 2006, relativamente all'Italia riservava al solito molte ombre (soprattutto relative ai costi elevati in confronto agli scarsi risultati) e pochissime luci, tra cui un dato positivo che oramai però ci possiamo scordare.
Da Repubblica: "Eppure, in Italia, le condizioni per fare funzionare la macchina scolasticà sembrano esserci tutte: le classi sono mediamente meno affollate rispetto alle altre realtà europee e non (18 alunni per classe in Italia contro i 21,5 della media Ocse), il numero medio di ore di lezione rivolte agli alunni è più alto che negli altri paesi membri e il rapporto alunni insegnanti è favorevole: 11 alunni per insegnante nelle scuole superiori, contro i 13,3 della media Ocse".
Altri tempi.
Chissà, forse l'orologio di Mariastella ha le lancette che vanno in senso anti-orario..
*La quota di spesa pubblica destinata in Italia alle istituzioni scolastiche, come evidenziato dal rapporto Ocse Education at a glance 2010 , è stata del 4,5% del Pil, contro una media Ocse del 5,7%, nel biennio 2007-2008. Ovvero prima dell'attuazione del piano di tagli previsto dalla Riforma Gelmini.
Infine un'annotazione interessante: il rapporto Education at a Glance 2006, relativamente all'Italia riservava al solito molte ombre (soprattutto relative ai costi elevati in confronto agli scarsi risultati) e pochissime luci, tra cui un dato positivo che oramai però ci possiamo scordare.
Da Repubblica: "Eppure, in Italia, le condizioni per fare funzionare la macchina scolasticà sembrano esserci tutte: le classi sono mediamente meno affollate rispetto alle altre realtà europee e non (18 alunni per classe in Italia contro i 21,5 della media Ocse), il numero medio di ore di lezione rivolte agli alunni è più alto che negli altri paesi membri e il rapporto alunni insegnanti è favorevole: 11 alunni per insegnante nelle scuole superiori, contro i 13,3 della media Ocse".
Altri tempi.
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