Mentre in tutti i paesi del vecchio continente la notizia del giorno è il crollo delle borse europee che ha comportato l'azzeramento dei guadagni messi a segno da inizio anno, da noi invece è di scena il solito "caso" politico totalmente avulso dalle questioni d'attualità che ci riguardano tutti: per la precisione oggi è il turno del caso Scajola, il quale con un atto dovuto, dopo che aveva sfacciatamente negato l'evidenza, ieri ha rassegnato le dimissioni da Ministro dello sviluppo economico, perché, sue parole, deve acclarare se la sua abitazione è stata effettivamente pagata da altri (siamo al neo-surrealismo).
La clamorosa notizia delle dimissioni (nell'aria ma non scontate, il Ministro non è formalmente indagato) è stata riportata con diverse sfumature dai telegiornali dell'ora di pranzo del 4 maggio:
Come al solito alcuni tg, tg1 in testa, riportano esclusivamente le affermazioni di autodifesa dell'invischiato di turno, e la solidarietà del governo, senza però indugiare sui vari aspetti dell'inchiesta in corso, che in questo caso inchiodano l'ormai ex-Ministro, in primis le testimonianze e i documenti bancari che certificano le modalità fraudolente dell'acquisto dell'immobile di Via del Fagutale. Solo il tg3 poi da conto anche di quanto accaduto alla fine della conferenza stampa con cui Scajola ha annunciato le sue dimissioni: finito di leggere il suo messaggio si è alzato e se ne è andato, senza dare ai giornalisti la possibilità di porgli alcuna domanda. Tra questi Luca Telese, il quale ha vivacemente protestato.
La vaghezza che per l'ennesima volta caratterizza il modo in cui il tg1 decide di dare alcune notizie scomode, è quindi l'occasione giusta per aggiornare il dossier Minzolini, fermo a metà marzo: in questi quasi due mesi, seppur siamo rimasti orfani di nuovi editoriali minzoliniani, il direttorissimo del Tg1 non ha comunque mai smesso di fare notizia. Invece che di dare notizie.
Intanto è da segnalare quanto materiale il nostro stia mettendo a disposizione della satira: su tutti due prodotti di Parla con me.
La satira creativa del Trio Medusa
L'imitazione di Minzolini di Max Paiella
Il 31 marzo si apprende che vengono sollevati dall'incarico di conduttore del tg tre giornalisti di lungo corso del tg1: Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso. Il fatto ha sollevato le numerose proteste dello stesso comitato di redazione del tg1, dell'Usigrai, del Presidente Garimberti, del Fnsi, la federazione nazionale della stampa, dei consiglieri di minoranza della commissione di vigilanza. Ufficialmente alla base di questa decisione c'è la volontà di “dare un segnale di cambiamento” . Minzolini stesso spiega: "Sono stati assunti diciotto precari e per dare un segnale di cambiamento al Tg1 bisogna mostrare volti nuovi. Sono decisioni prese da tempo e i documenti, né quelli a favore, né quelli contro, non c'entrano assolutamente niente. Sono liturgie che non mi appartengono”(da repubblica.it).
Ma i sospetti sono forti: una settimana prima era stato rimosso anche il caporedattore centrale al coordinamento Massimo de Strobel; egli insieme ai tre storici conduttori epurati fa parte dei ribelli che pochi giorni prima non avevano firmato una lettera in sostegno al direttore Minzolini. Questa lettera è stata ideata e sottoscritta dai fidati del direttorissimo a seguito di analoga missiva precedentemente inviata il 3 marzo dal Cdr del Tg1 ai vertici della Rai e in cui si esprimeva il disagio per come si era deciso di trattare alcune notizie - dall'epilogo del caso Mills, quando per errore prescrizione per il tg1 divenne assoluzione, alla disinformazione sul post-terremoto a L'Aquila.
(N.B: il 4 marzo è stato riportato che nella sottoscrizione della lettera pro-Minzolini furono coinvolti anche i “precari”...18 di loro ora sono stati assunti).
Il 10 aprile intanto ha luogo il secondo sit in di fronte alla sede Rai di Viale Mazzini da parte del movimento 'La valigia Blu'- La dignità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini, che su facebook può contare su più di 200.000 fans e che è nato per richiedere la rettifica e le scuse per come era stata data la notizia della prescrizione di Mills, ma che più genericamente si batte per una Rai libera dai partiti e pluralista.
Nel frattempo scoppia un'altra polemica: a metà aprile il consigliere di minoranza Rizzo Nervo annuncia che i dati auditel registrano che il tg1 in un anno di conduzione di Minzolini ha perso un milione di telespettatori, vuoi per l'informazione eccessivamente filo-governativa e scandalosamente di parte quando non omertosa quando si è trattato di dare notizie scomode, vuoi per alcune decisioni editoriali di dubbia efficacia, quale quella di ampliare nella seconda parte del tg la fascia delle notizie “leggere” (quando non ridicole, come testimoniato nel video del Trio Medusa).
Ebbene i dati forniti da Rizzo Nervo hanno scatenato la pacata reazione del tollerante Minzolini: "E' un fazioso e non sa leggere i dati. E' un uomo ridicolo"; inoltre il direttorissimo accusa Rizzo Nirvo di fare "da sei mesi solo una campagna contro questa testata" e sostiene che in realtà il suo risultato c'è, ed è quello di aver "contenuto la perdita". (da repubblica.it)
Tornando all'epurazione dei tre conduttori, se c'è qualcuno a cui la cosa proprio non è andata giù, questi è Tiziana Ferrario, volto storico del tg1.
Il 12 aprile la Ferrario torna sull'argomento con una lettera affissa nella bacheca della sua redazione in cui denuncia come a suo avviso la redazione del tg1 nel corso della sua lunga storia non fosse mai scesa così in basso: gli uni contro gli altri, chi è emarginato e chi ha tripli incarichi; niente più scoop, e credibilità al minimo.
Il 22 aprile la giornalista spiega chiaramente il suo punto di vista sull'accaduto:
Il 28 aprile poi, alla manifestazione della Fnsi contro il ddl intercettazioni, la Ferrario dice la sua sul Tg1 e in generale sulla libertà di stampa in Italia.
Minzolini però continua a ripetere che ha fatto qualcosa che andava fatto molto prima, citando gli esempi di Frajese e Vespa, rimasti al tg1 per non più di 10 e 6 anni rispettivamente (la Ferrario è in rai da 29 anni, De Strobel riveste la stessa carica da 18 anni, tanto per fare un paio di esempi). Tuttavia permane il sospetto che si sia trattato di raprresaglia minzoliniana contro i dissidenti, viste le modalità (senza preavviso e senza concordare l'impiego sostitutivo con i diretti interessati, come da prassi), la mancanza di reali motivazioni per la rimozione dei tre, la tempistica, dato che la decisione è stata presa molto poco dopo l'ammutinamento di chi non aveva firmato la lettera a sostegno del direttorissimo.
Ora il prossimo atto è domani giovedì 6 maggio, quando quelli della Valigiablu si riuniranno nuovamente di fronte alla sede della Rai, per chiedere la rettifica e un mea culpa pubblico per la disinformazione sulla prescrizione di Mills; dimostranti ci saranno anche di fronte ai cancelli della Bbc a Londra e di fronte a quelli delle sedi locali della Rai.
Intanto ieri Berlusconi, nel corso della presentazione di un rapporto OCSE ha avuto modo di dichiarare che in Italia c'è troppa libertà di stampa (memore forse dei problemi intercorsi mentre tentava di chiudere Anno Zero). Caro Premier, ammettendo per un attimo che si vogliano prendere seriamente le sue parole, quand'è che si può parlare di "troppa" libertà di stampa ?? La libertà di stampa può essere troppa? E rispetto a quale limite?
La clamorosa notizia delle dimissioni (nell'aria ma non scontate, il Ministro non è formalmente indagato) è stata riportata con diverse sfumature dai telegiornali dell'ora di pranzo del 4 maggio:
Come al solito alcuni tg, tg1 in testa, riportano esclusivamente le affermazioni di autodifesa dell'invischiato di turno, e la solidarietà del governo, senza però indugiare sui vari aspetti dell'inchiesta in corso, che in questo caso inchiodano l'ormai ex-Ministro, in primis le testimonianze e i documenti bancari che certificano le modalità fraudolente dell'acquisto dell'immobile di Via del Fagutale. Solo il tg3 poi da conto anche di quanto accaduto alla fine della conferenza stampa con cui Scajola ha annunciato le sue dimissioni: finito di leggere il suo messaggio si è alzato e se ne è andato, senza dare ai giornalisti la possibilità di porgli alcuna domanda. Tra questi Luca Telese, il quale ha vivacemente protestato.
La vaghezza che per l'ennesima volta caratterizza il modo in cui il tg1 decide di dare alcune notizie scomode, è quindi l'occasione giusta per aggiornare il dossier Minzolini, fermo a metà marzo: in questi quasi due mesi, seppur siamo rimasti orfani di nuovi editoriali minzoliniani, il direttorissimo del Tg1 non ha comunque mai smesso di fare notizia. Invece che di dare notizie.
Intanto è da segnalare quanto materiale il nostro stia mettendo a disposizione della satira: su tutti due prodotti di Parla con me.
La satira creativa del Trio Medusa
L'imitazione di Minzolini di Max Paiella
Il 31 marzo si apprende che vengono sollevati dall'incarico di conduttore del tg tre giornalisti di lungo corso del tg1: Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso. Il fatto ha sollevato le numerose proteste dello stesso comitato di redazione del tg1, dell'Usigrai, del Presidente Garimberti, del Fnsi, la federazione nazionale della stampa, dei consiglieri di minoranza della commissione di vigilanza. Ufficialmente alla base di questa decisione c'è la volontà di “dare un segnale di cambiamento” . Minzolini stesso spiega: "Sono stati assunti diciotto precari e per dare un segnale di cambiamento al Tg1 bisogna mostrare volti nuovi. Sono decisioni prese da tempo e i documenti, né quelli a favore, né quelli contro, non c'entrano assolutamente niente. Sono liturgie che non mi appartengono”(da repubblica.it).
Ma i sospetti sono forti: una settimana prima era stato rimosso anche il caporedattore centrale al coordinamento Massimo de Strobel; egli insieme ai tre storici conduttori epurati fa parte dei ribelli che pochi giorni prima non avevano firmato una lettera in sostegno al direttore Minzolini. Questa lettera è stata ideata e sottoscritta dai fidati del direttorissimo a seguito di analoga missiva precedentemente inviata il 3 marzo dal Cdr del Tg1 ai vertici della Rai e in cui si esprimeva il disagio per come si era deciso di trattare alcune notizie - dall'epilogo del caso Mills, quando per errore prescrizione per il tg1 divenne assoluzione, alla disinformazione sul post-terremoto a L'Aquila.
(N.B: il 4 marzo è stato riportato che nella sottoscrizione della lettera pro-Minzolini furono coinvolti anche i “precari”...18 di loro ora sono stati assunti).
Il 10 aprile intanto ha luogo il secondo sit in di fronte alla sede Rai di Viale Mazzini da parte del movimento 'La valigia Blu'- La dignità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini, che su facebook può contare su più di 200.000 fans e che è nato per richiedere la rettifica e le scuse per come era stata data la notizia della prescrizione di Mills, ma che più genericamente si batte per una Rai libera dai partiti e pluralista.
Nel frattempo scoppia un'altra polemica: a metà aprile il consigliere di minoranza Rizzo Nervo annuncia che i dati auditel registrano che il tg1 in un anno di conduzione di Minzolini ha perso un milione di telespettatori, vuoi per l'informazione eccessivamente filo-governativa e scandalosamente di parte quando non omertosa quando si è trattato di dare notizie scomode, vuoi per alcune decisioni editoriali di dubbia efficacia, quale quella di ampliare nella seconda parte del tg la fascia delle notizie “leggere” (quando non ridicole, come testimoniato nel video del Trio Medusa).
Ebbene i dati forniti da Rizzo Nervo hanno scatenato la pacata reazione del tollerante Minzolini: "E' un fazioso e non sa leggere i dati. E' un uomo ridicolo"; inoltre il direttorissimo accusa Rizzo Nirvo di fare "da sei mesi solo una campagna contro questa testata" e sostiene che in realtà il suo risultato c'è, ed è quello di aver "contenuto la perdita". (da repubblica.it)
Tornando all'epurazione dei tre conduttori, se c'è qualcuno a cui la cosa proprio non è andata giù, questi è Tiziana Ferrario, volto storico del tg1.
Il 12 aprile la Ferrario torna sull'argomento con una lettera affissa nella bacheca della sua redazione in cui denuncia come a suo avviso la redazione del tg1 nel corso della sua lunga storia non fosse mai scesa così in basso: gli uni contro gli altri, chi è emarginato e chi ha tripli incarichi; niente più scoop, e credibilità al minimo.
Il 22 aprile la giornalista spiega chiaramente il suo punto di vista sull'accaduto:
Il 28 aprile poi, alla manifestazione della Fnsi contro il ddl intercettazioni, la Ferrario dice la sua sul Tg1 e in generale sulla libertà di stampa in Italia.
Minzolini però continua a ripetere che ha fatto qualcosa che andava fatto molto prima, citando gli esempi di Frajese e Vespa, rimasti al tg1 per non più di 10 e 6 anni rispettivamente (la Ferrario è in rai da 29 anni, De Strobel riveste la stessa carica da 18 anni, tanto per fare un paio di esempi). Tuttavia permane il sospetto che si sia trattato di raprresaglia minzoliniana contro i dissidenti, viste le modalità (senza preavviso e senza concordare l'impiego sostitutivo con i diretti interessati, come da prassi), la mancanza di reali motivazioni per la rimozione dei tre, la tempistica, dato che la decisione è stata presa molto poco dopo l'ammutinamento di chi non aveva firmato la lettera a sostegno del direttorissimo.
Ora il prossimo atto è domani giovedì 6 maggio, quando quelli della Valigiablu si riuniranno nuovamente di fronte alla sede della Rai, per chiedere la rettifica e un mea culpa pubblico per la disinformazione sulla prescrizione di Mills; dimostranti ci saranno anche di fronte ai cancelli della Bbc a Londra e di fronte a quelli delle sedi locali della Rai.
Intanto ieri Berlusconi, nel corso della presentazione di un rapporto OCSE ha avuto modo di dichiarare che in Italia c'è troppa libertà di stampa (memore forse dei problemi intercorsi mentre tentava di chiudere Anno Zero). Caro Premier, ammettendo per un attimo che si vogliano prendere seriamente le sue parole, quand'è che si può parlare di "troppa" libertà di stampa ?? La libertà di stampa può essere troppa? E rispetto a quale limite?
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