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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

domenica 21 marzo 2010

IMAGO Molto rumore per (quasi) nulla



Quello che differenzia la manifestazione del Pdl di ieri a Roma da altre di segno opposto ma di grande successo - come per esempio il No B Day del 5 dicembre scorso o quella del popolo viola del 13 marzo - è proprio la spontanea partecipazione di chi vi prende parte. La decisione di scendere in piazza in quei casi è stata presa “dal basso”, spesso sul web, e chi ha creduto nei motivi alla base delle varie iniziative ha partecipato a spese proprie e raggiungendo la piazza prescelta con mezzi propri.
La manifestazione del Pdl culminata in piazza San Giovanni invece è stata frutto di un processo esattamente opposto: decisa dall'alto, dal premier stesso, non si è appoggiata su alcun tam tam in rete né sull'impegno volontario dei singoli, mentre ha potuto contare sui mezzi, le risorse economiche e l'organizzazione del partito di Berlusconi. Sono stati il partito, i Club della libertà, i Promotori della Libertà, e soprattutto il network Forza Silvio a richiamare i militanti e ad organizzare la trasferta romana. Hanno scatenato polemiche poi i tanti sms giunti a persone che non hanno mai dato autorizzazione all'invio di tali messaggi sul proprio numero, in palese violazione di quella privacy cui lo stesso Berlusconi si è appellato, in riferimento alle intercettazioni, nel chiamare a raccolta i suoi per la manifestazione.


Il blogger Gianfranco Mascia, leader del popolo viola, ha parlato addirittura di 100 euro che il Pdl avrebbe garantito ad ogni disoccupato che, cooptato da varie agenzie interinali, sarebbe andato a manifestare, rigorosamente con la maglietta "Meno male che Silvio c'è"....siamo alle comparse...
Lo sforzo economico maggiore tuttavia è stato senza dubbio quello per portare a Roma i manifestanti. Difatti tutti i mezzi di trasporto adoperati sono stati messi a disposizione dei pidiellini gratuitamente: tre treni (le “frecce azzurre”), diversi aerei, navi dalla Sardegna (a proposito di un traghetto Olbia-Civitavecchia c'è una inquietante segnalazione da parte della radicale Irene Testa), e pullman, tanti pullman. Il comitato organizzatore ha parlato di 3000 mezzi, anche se un migliaio di pullman è cifra più realistica (visto che la Lombardia, regione più popolosa oltre che roccaforte Pdl, ne aveva promessi 70-100).
Ieri a Roma anche la metro era gratuita per i pidiellini (ma solo per loro): l'assessore alle Politiche della Mobilità del comune di Roma Sergio Marchi ha infatti affermato che il Pdl "ha già provveduto al pagamento di una cifra congrua (rimasta però segreta, ndr) per garantire che non vi sia nessun costo aggiuntivo per la collettività nell'apertura dei tornelli della Linea B” (da Repubblica).
Ma pur con tutta questa profusione di mezzi il risultato è quello della foto qui sopra, che testimonia la presenza di non più di 100-150.000 persone e che qui sotto si può vedere in un confronto che circola in rete con analoga foto ripresa al concerto del primo maggio scorso.
Ma d'altronde non era chiaro a nessuno contro chi o che si sarebbe manifestato...
(Ci dobbiamo accontentare di parlare di cifre e organizzazione perché dalla manifestazione non è uscita una parola una, se non i soliti vuoti slogan, sul programma di governo dei prossimi mesi o sui programmi dei candidati alle regionali).

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