Se è normale che in un paese dove si fa politica in tv tutti i giorni dell'anno, nel mese che precede importanti consultazioni elettorali vengano banditi i talk show in nome di una par condicio mal interpretata, di fatto azzerando quell'informazione sui candidati e sui programmi che perlomeno il servizio pubblico dovrebbe essere obbligato a fornire (anche in considerazione del fatto che in italia il 70% degli elettori forma i propri orientamenti e le proprie preferenze davanti allla tv);
Se è normale che tutti i candidati governatori della stessa parte politica di un governo che si appresta a rilanciare il nucleare affermino che il nucleare nella loro regione non si farà;
Se è normale che il governo giustamente indicherà i siti prescelti subito dopo le elezioni, alla faccia di quei cittadini che prima avevano creduto ai candidati della stessa parte politica del governo;
Se è normale che si sia abbondantemente deriso l'ennesimo e solito sciopero della fame dei radicali deciso per denunciare l'illegalità in cui si è svolta la fase della raccolta delle firme per la presentazione delle liste elettorali, quando poi pochissimi giorni dopo la questione è scoppiata in tutta la sua lampante evidenza;
Se è normale che il principale partito italiano non sia riuscito a presentare le liste elettorali in tempo all'ufficio elettorale del tribunale di Roma;
Se è normale che il ritardo probabilmentesia stato dovuto a correzioni dell'ultimo momento dei nominativi della lista del Pdl, quando le liste dovrebbero essere esattamente quelle precedentemente sottoposte ai cittadini per la sottoscrizione;
Se è normale che poi irresponsabilmente si accusi di violenza i radicali, pur dopo aver sostanzialmente ammesso le proprie palesi responsabilità nella faccenda;
Se è normale che un governo predisponga (e un Presidente della Repubblica firmi) un decreto “interpretativo” per riammettere liste di un solo partito politico escluse per mancanza dei requisiti necessari nella loro presentazione;
Se sono normali le telefonate di un Presidente del consiglio al direttore del tg1 o ad un commissario dell'autorità indipendente per le comunicazioni (che vigila sul rispetto del pluralismo) per tamponare notizie scomode e per chiudere programmi scomodi;
Se è normale che il commissario di questa autorità indipendente sia un ex dipendente di Mediaset ed ex-sottosegretario del Ministro delle Comunicazioni di un precedente esecutivo con lo stesso attuale premier;
Se è normale che a metà marzo l'autorità per le comunicazioni abbia richiamato praticamente TUTTE le televisioni nazionali ad un'informazione più bilanciata(tanto per fare un esempio tra l'11 ed il 27 febbraio le percentuali degli spazi concessi dal tg1 ai politici della maggioranza e dell'opposizione sono state 69,5% per i primi contro il 18,5% per i secondi, 30,4% per il Pdl, 9% per il Pd);
Se è normale che l'autorità per le comunicazioni soltanto a tre giorni dal voto si decida ad intervenire contro la totale illegalità in cui hanno agito indisturbate Rai e Mediaset nel fornire un'informazione politica leggermente sbilanciata, infliggendo a tg1 e tg5 due ridicole multe da 100.000 euro (che supponiamo la Rai pagherà coi soldi dei contribuenti);
Se è normale che a sostegno di una candidata del centrodestra siano scesi in campo con significativo impegno il sindaco della Capitale ed il Presidente del Consiglio, che si presume avrebbero anche altro da fare;
Se è normale che il Presidente del Consiglio incentri su di sé una campagna elettorale che deve sfociare nell'elezione di vari rappresentanti regionali;
Se è normale che il Presidente del Consiglio, non pago del decreto interpretativo, o forse accortosi del possibile effetto boomerang rappresentato dal rischio astensionismo indotto dal decreto stesso, senta il bisogno di far scendere in piazza il suo popolo al grido “L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio”, mettendo in viaggio da tutta italia a spese del partito i militanti della base ma anche comparse pagate 100 euro l'una, con scarso successo peraltro;
Se è normale che una campagna elettorale sia funestata e letteralmente sopraffatta da inchieste-scandalo a orologeria e senza soluzione di continuità, dove all'iniziale indignazione segue rapidamente l'oblio indotto dalla notizia-scandalo successiva;
Se è normale che nella regione più ricca e popolosa d'Italia un governatore si candidi per il quarto mandato consecutivo quando la legge stabilisce al massimo due mandati consecutivi (situazione simile anche per un candidato del centro sinistra in un'altra regione del centro-nord);
Se è normale che una candidata per farsi votare vada, a tre settimane di distanza, prima nella sede di una squadra di calcio della Capitale, poi direttamente in curva tra gli ultrà dell'altra squadra della capitale;
Se è normale che nel listino della stessa candidata trovino posto parenti, delfini o portavoce di politici a lei vicini, piuttosto che personalità della politica e della società civile atte a ricoprire il ruolo di consigliere regionale, apportandovi ognuna l'esperienza maturata nel proprio settore;
Se è normale che nelle edizioni principali dei telegiornali andati in onda dal 21 al 24 marzo il Presidente del Consiglio abbia occupato da solo il 22,2% del tempo di parola del TG1, il 21,8% del TG2, il 16,6% del TG3,il 56,8% del TG4, il 28% del TG5, l’81% di STUDIO APERTO;
Se è normale che a pochi giorni dal voto il Cardinale Presidente della Cei esorti i cattolici ad esprimere un voto contro l'aborto, quando l'aborto non è materia da campagna elettorale poiché non è di competenza regionale; se quindi è normale che un cardinale della Chiesa Cattolica dia un'indicazione di voto piuttosto chiara e netta intromettendosi in un importante passaggio della vita democratica della Repubblica italiana;
Se è normale che l'ultimo giorno di campagna elettorale il Presidente del Consiglio rientri in anticipo da Bruxelles lasciando a metà un importante Consiglio europeo per passare la giornata in tv, infischiandosi delle regole, lui così come le tv;
Se è normale che quel partito la cui lista nonostante il decreto interpretativo è rimasta esclusa dalla competizione elettorale nella provincia della Capitale annunci che propri gladiatori si adopereranno nei seggi per la convalida di schede in cui sono state espresse preferenze per i candidati della lista esclusa, schede quindi che normalmente sarebbero da annullare;
Bè se tutto questo è normale, è il caso di augurarsi qualcosa di speciale: delle elezioni tranquille e regolari in cui i cittadini facciano le loro scelte sulla base dei programmi e dei candidati, e da cui escano governatori e consiglieri regionali capaci e in grado di non tradire la fiducia degli elettori.
Troppo?
Se è normale che tutti i candidati governatori della stessa parte politica di un governo che si appresta a rilanciare il nucleare affermino che il nucleare nella loro regione non si farà;
Se è normale che il governo giustamente indicherà i siti prescelti subito dopo le elezioni, alla faccia di quei cittadini che prima avevano creduto ai candidati della stessa parte politica del governo;
Se è normale che si sia abbondantemente deriso l'ennesimo e solito sciopero della fame dei radicali deciso per denunciare l'illegalità in cui si è svolta la fase della raccolta delle firme per la presentazione delle liste elettorali, quando poi pochissimi giorni dopo la questione è scoppiata in tutta la sua lampante evidenza;
Se è normale che il principale partito italiano non sia riuscito a presentare le liste elettorali in tempo all'ufficio elettorale del tribunale di Roma;
Se è normale che il ritardo probabilmentesia stato dovuto a correzioni dell'ultimo momento dei nominativi della lista del Pdl, quando le liste dovrebbero essere esattamente quelle precedentemente sottoposte ai cittadini per la sottoscrizione;
Se è normale che poi irresponsabilmente si accusi di violenza i radicali, pur dopo aver sostanzialmente ammesso le proprie palesi responsabilità nella faccenda;
Se è normale che un governo predisponga (e un Presidente della Repubblica firmi) un decreto “interpretativo” per riammettere liste di un solo partito politico escluse per mancanza dei requisiti necessari nella loro presentazione;
Se sono normali le telefonate di un Presidente del consiglio al direttore del tg1 o ad un commissario dell'autorità indipendente per le comunicazioni (che vigila sul rispetto del pluralismo) per tamponare notizie scomode e per chiudere programmi scomodi;
Se è normale che il commissario di questa autorità indipendente sia un ex dipendente di Mediaset ed ex-sottosegretario del Ministro delle Comunicazioni di un precedente esecutivo con lo stesso attuale premier;
Se è normale che a metà marzo l'autorità per le comunicazioni abbia richiamato praticamente TUTTE le televisioni nazionali ad un'informazione più bilanciata(tanto per fare un esempio tra l'11 ed il 27 febbraio le percentuali degli spazi concessi dal tg1 ai politici della maggioranza e dell'opposizione sono state 69,5% per i primi contro il 18,5% per i secondi, 30,4% per il Pdl, 9% per il Pd);
Se è normale che l'autorità per le comunicazioni soltanto a tre giorni dal voto si decida ad intervenire contro la totale illegalità in cui hanno agito indisturbate Rai e Mediaset nel fornire un'informazione politica leggermente sbilanciata, infliggendo a tg1 e tg5 due ridicole multe da 100.000 euro (che supponiamo la Rai pagherà coi soldi dei contribuenti);
Se è normale che a sostegno di una candidata del centrodestra siano scesi in campo con significativo impegno il sindaco della Capitale ed il Presidente del Consiglio, che si presume avrebbero anche altro da fare;
Se è normale che il Presidente del Consiglio incentri su di sé una campagna elettorale che deve sfociare nell'elezione di vari rappresentanti regionali;
Se è normale che il Presidente del Consiglio, non pago del decreto interpretativo, o forse accortosi del possibile effetto boomerang rappresentato dal rischio astensionismo indotto dal decreto stesso, senta il bisogno di far scendere in piazza il suo popolo al grido “L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio”, mettendo in viaggio da tutta italia a spese del partito i militanti della base ma anche comparse pagate 100 euro l'una, con scarso successo peraltro;
Se è normale che una campagna elettorale sia funestata e letteralmente sopraffatta da inchieste-scandalo a orologeria e senza soluzione di continuità, dove all'iniziale indignazione segue rapidamente l'oblio indotto dalla notizia-scandalo successiva;
Se è normale che nella regione più ricca e popolosa d'Italia un governatore si candidi per il quarto mandato consecutivo quando la legge stabilisce al massimo due mandati consecutivi (situazione simile anche per un candidato del centro sinistra in un'altra regione del centro-nord);
Se è normale che una candidata per farsi votare vada, a tre settimane di distanza, prima nella sede di una squadra di calcio della Capitale, poi direttamente in curva tra gli ultrà dell'altra squadra della capitale;
Se è normale che nel listino della stessa candidata trovino posto parenti, delfini o portavoce di politici a lei vicini, piuttosto che personalità della politica e della società civile atte a ricoprire il ruolo di consigliere regionale, apportandovi ognuna l'esperienza maturata nel proprio settore;
Se è normale che nelle edizioni principali dei telegiornali andati in onda dal 21 al 24 marzo il Presidente del Consiglio abbia occupato da solo il 22,2% del tempo di parola del TG1, il 21,8% del TG2, il 16,6% del TG3,il 56,8% del TG4, il 28% del TG5, l’81% di STUDIO APERTO;
Se è normale che a pochi giorni dal voto il Cardinale Presidente della Cei esorti i cattolici ad esprimere un voto contro l'aborto, quando l'aborto non è materia da campagna elettorale poiché non è di competenza regionale; se quindi è normale che un cardinale della Chiesa Cattolica dia un'indicazione di voto piuttosto chiara e netta intromettendosi in un importante passaggio della vita democratica della Repubblica italiana;
Se è normale che l'ultimo giorno di campagna elettorale il Presidente del Consiglio rientri in anticipo da Bruxelles lasciando a metà un importante Consiglio europeo per passare la giornata in tv, infischiandosi delle regole, lui così come le tv;
Se è normale che quel partito la cui lista nonostante il decreto interpretativo è rimasta esclusa dalla competizione elettorale nella provincia della Capitale annunci che propri gladiatori si adopereranno nei seggi per la convalida di schede in cui sono state espresse preferenze per i candidati della lista esclusa, schede quindi che normalmente sarebbero da annullare;
Bè se tutto questo è normale, è il caso di augurarsi qualcosa di speciale: delle elezioni tranquille e regolari in cui i cittadini facciano le loro scelte sulla base dei programmi e dei candidati, e da cui escano governatori e consiglieri regionali capaci e in grado di non tradire la fiducia degli elettori.
Troppo?
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