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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

domenica 14 marzo 2010

# Gli anatemi del Vescovo di Otranto

Il vescovo emerito di Otranto, Monsignor Vincenzo Franco, di cui già avevo citato alcune sante dichiarazioni, commentando in un intervista rilasciata al sito pontifex.roma la recente strage di cristiani in Nigeria, fa sfoggio di tolleranza e amore, e ci spiega come arginare l'odio religioso:

"Non é una scoperta che l' Islam sia una religione, ammesso che tale la si possa definire, basata sulla violenza e la menzogna. Il suo concetto base, al contrario della regola dell' amore e della misericordia, é la guerra santa, la violenza per convertire o meglio sottomettere chi é infedele".
(mmm a me questa descrizione ricorda qualcosa....anzi tante cose..)

Il vescovo emerito continua: “L' Islam é una punzione della storia […] bisognerebbe restaurare lo spirito glorioso della battaglia di Lepanto. Loro predicano odio, disprezzo, animosità verso Cristo e invece credono ad un mezzo profeta, tal Maometto che non sappiamo chi fosse, come fosse e la cui moralità é tutta da valutare".
Infine ce n'è anche per gli ebrei: “non capisco perché mai fu cancellata la espressione perfidi ebrei del venerdì santo. Perfidi non era un insulto, ma esprimeva la realtà di coloro che non credono, che non hanno mai amato Cristo e lo hanno rinnegato e inconsapevolmente ucciso in Croce".

..Due domande: che ne pensa il Vaticano di queste affermazioni? Le condivide? e invece cosa scatta nelle testa dei fedeli che ascoltano dal loro sacerdote cotante parole improntate al rispetto reciproco e al superamento dei conflitti religiosi (o "di civiltà")?

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