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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

martedì 19 gennaio 2010

VERSUS Haiti vs Santo Domingo, ovvero i corpi nelle discariche vs il comunicato per rassicurare i turisti

Ieri ha destato scalpore la notizia della nave da crociera Independence of the Seas che come da programma lo scorso venerdì 15 ha fatto sosta sulle splendide spiagge di Haiti, nonostante il sisma di tre giorni prima e l'incubo apocalittico in pieno svolgimento nella repubblica caraibica: i morti causati dalla potente e lunga scossa ancora non sono quantificabili, ma si parla di cifre spaventose, a 5 zeri, e moltissimi cadaveri in queste ore sono raccolti con le macerie e seppelliti in fosse comuni più simili a discariche, come dimostra questo servizio molto crudo e macabro realizzato da un inviato della Cnn pochi giorni fa. Morti che non avranno mai degna sepoltura, e nemmeno più un nome o un volto. Cancellati.
Invece per i sopravvissuti (tra cui moltissimi bambini) il dramma è probabilmente ancora solo all'inizio, e il destino di tutti gli haitiani è legato a doppio filo alla solidarietà internazionale, e soprattutto a come saranno sostenuti dai vicini Stati Uniti, che, insieme ad altre potenze occidentali, hanno le loro responsabilità nella difficile storia di Haiti. I due paesi peraltro hanno in comune il fatto di essere stati i primi due del continente americano a dichiarare la loro indipendenza: gli U.S.A nel 1776, Haiti nel 1804. Eppure il terremoto della settimana scorsa ha devastato un paese che specialmente dagli anni '80 in poi ha visto gravemente incrementare la sua miseria ed il suo sottosviluppo, che ne hanno fatto il paese più povero di tutto l'emisfero settentrionale, e ne hanno aumentato il divario con la vicina Repubblica Dominicana. Se lì infatti solo il 3% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno, in Haiti il dato sale fino al 54%. (Qui altri cenni sullo stato dell'economia haitiana).
Ma la grande sfortuna di Haiti è soprattutto quella di essere situata nella parte occidentale dell'isola Hispaniola, sopra una faglia in continuo movimento, dove la placca caraibica si scontra con quella nordamericana, e non è un caso che da secoli si verificano in quest'area fortissimi terremoti . Che invece nella parte orientale dell'isola hanno luogo con intensità ed effetti molto minori, anche per la rilevante distanza dagli epicentri degli eventi sismici. Ed infatti un comunicato del ministero del turismo della meno povera e più fortunata Repubblica Dominicana tiene a specificare che Santo Domingo ed il resto del paese non hanno subìto alcun danno ai porti, agli aeroporti, alle infrastrutture di trasporto e della comunicazione, a hotel, resort, spiagge..e insomma proprio a niente. Il comunicato ci tiene a ribadirlo ben tre volte, concludendo che nessun volo o tour organizzato è stato fin'ora cancellato. Datato 13 gennaio, il giorno dopo il terremoto, la dichiarazione fa trasparire la preoccupazione del governo dominicano per eventuali ricadute negative sui flussi turistici e quindi sull'economia di tutto il paese. Qualcuno parlerà di cinismo, ma credo sia difficile in questo caso dare un giudizio equilibrato e scevro da ogni eccessivo moralismo. Solo più avanti si potrà invece giudicare l'atteggiamento complessivo della Repubblica Dominicana verso i vicini: sono sì stati messi a disposizione ospedali e strutture sanitarie, ed anche porti ed aeroporti per le missioni umanitarie (e ci mancherebbe altro!) ma sono stati anche parecchio rafforzati i presidi militari lungo la frontiera con Haiti, e il Corpo per la sicurezza alle frontiere dominicane ha l'ordine di contenere qualsiasi tentativo di valicare le frontiere da parte di haitiani, che quindi solo se gravemente feriti potranno godere della solidarietà dei loro dirimpettai.

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