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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

giovedì 14 gennaio 2010

# Il tempismo di Emma contro l'atrofia suicida del Pd

Ora che è ufficiale che la leader radicale correrà per la presidenza del Lazio non solo come candidata della Lista Bonino-Pannella ma come candidata di tutto il centrosinistra, è il momento di sottolineare il tempismo strategico con la quale si è mossa annunciando la sua candidatura, mettendo il Pd di fronte ad un aut aut che in realtà gli ha lasciato ben poche alternative. Nel momento in cui nel Lazio l'Udc è schierato con il Pdl a sostegno della Polverini - convogliando così buona parte dei tanto pesanti voti cattolici - scegliere di candidare la Bonino significa per il Pd optare per una scelta sì coraggiosa, ma anche obbligata. Il Pd nel Lazio dopo il caso Marrazzo parte sicuramente con l'handicap, e la candidatura (tardiva) di un nome magari non di primo piano che oltretutto desse la sensazione di essere frutto di un compromesso al ribasso o comunque di una scelta basata sugli equilibri interni all'apparato del partito avrebbe senz'altro significato la consegna anticipata delle chiavi della Regione al centrodestra; questo anche per l'emorragia di voti che contemporaneamente avrebbe comportato la Bonino come “terza incomoda”.
Nella migliore delle ipotesi sarebbe stato l'attuale presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti il candidato del Pd più adatto per il Lazio, col rischio però di perdere, in caso di sconfitta, non solo la presidenza della Regione, ma anche quella della Provincia (e molti romani simpatizzanti del centrosinistra ricordano ancora molto bene la mossa spericolata di Veltroni, “grazie” a cui in due mesi il Pd perse le politiche ed anche la poltrona di sindaco della Capitale...)
Emma Bonino come candidata del Pd rappresenta invece per questo partito, come già è stato detto da altri, una sorta di deus ex machina: anzitutto l'ex Ministro porta in dote una caratura e un'esperienza politica al momento difficilmente rintracciabili in altri possibili candidati targati Pd. Dalla lettura del suo lungo e prestigioso curriculum si evince come l'esponente radicale abbia sempre saputo affrontare abilmente e con successo i disparati incarichi istituzionali che è stata chiamata a ricoprire nella sua intensa carriera politica, anche al di fuori dei confini nazionali (dato questo alquanto raro tra i nostri politici...) . Inoltre se è vero che alcune tematiche radicali possono non essere condivise anche da parti dell'elettorato del centrosinistra, è però altrettanto vero che Emma Bonino gode di un appeal trasversale di doppia natura: per autorevolezza ed anche per visione politica raccoglie consensi in vari settori (veramente) liberal del centro-destra, oltre che tra laici, (ex?)socialisti ed ecologisti della sinistra. Poi non bisogna affatto sottovalutare quello che la donna di Bra da più di trent'anni rappresenta come simbolo dell'emancipazione femminile: dalle campagne per il referendum sull'aborto fino a quelle più recenti contro gli stereotipi e per una effettiva uguaglianza (vita natural durante) tra i generi, la Bonino ha sempre attratto molte simpatie nell'elettorato femminile, che mai come in questa competizione nel Lazio potrebbe essere determinante, in un duello che sarà tutto al rosa.
Quindi, al di là di quale sarà l'esito del voto, Bonino ha già avuto il merito di rimettere il Pd subito in partita, in una delle regioni dove fino a poco fa per il centrosinistra pareva molto complicato (se non impossibile) competere per vincere; e molto probabilmente con la Polverini se la giocheranno fino all'ultimo. D'altronde, per quello che valgono, i primi sondaggi già indicano un testa a testa.
Quindi complimenti ad Emma, che con la giusta tempistica si è strategicamente imposta al Pd, orientandolo verso la scelta sicuramente migliore che poteva fare in tempi brevi, per non partire già compromesso. Sintomo da una parte dell'abilità da politico navigato di Emma, ma dall'altra anche di un Pd ancora atrofizzato, a cui la scelta migliore più che fatta capire, va appunto imposta.



Avvertenza: Questo blog sostiene apertamente la candidatura di Emma Bonino alla Presidenza della Regione Lazio.
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