Succede che alla Camera si vota la pregiudiziale dell'Idv sul decreto "recante temporanea sospensione di talune demolizioni disposte dall'autorità giudiziaria in Campania".
Succede che la presidente di turno della Camera, Rosi Bindi, apre le votazioni e le chiude 51 secondi dopo. Succede che la pregiudiziale passa con 249 voti a favore, 231 contro e un astenuto. Una vittoria dell'opposizione: decade il decreto legge sull'abusivismo in Campania.
Succede allora che scoppia la bagarre: si perché al momento dell'apertura del voto molti deputati non erano al loro posto, e soprattutto molti della maggioranza non hanno fatto in tempo a tornare al proprio banco a votare. E allora giù con le urla, giù con “Vergogna, vergogna!”, giù con Cicchitto che prende la parola e accusa la Bindi di aver pilotato con dolo questo voto, si parla di prevaricazione e vulnus al sistema democratico (azz..il primo), giù con la convocazione da parte di Fini di una riunione dei capigruppo domattina alle 08:30....Insomma ferro e fuoco sulla Bindi.
Dai tabulati risulta che effettivamente al momento del voto erano assenti il 23,79% dei deputati del Pdl, il 25% dei leghisti, il 20,5% dei centristi, il 20% dell'Idv e solo il 5,85 dei deputati del Pd.
Succede però che nel marzo del 2009 il sito fondazioneitaliani.it parlando delle allora nuove norme entrate in vigore alla Camera e in Senato per arginare il fenomeno dei c.d pianisti, citava “dati forniti da Fini”:
[...]In totale, dunque, la media rimane di una – due votazioni al minuto, pressoché identica a quella con il sistema finora adottato. Secondo i dati forniti da Fini, infatti, “su 2.667 votazioni effettuate in questa legislatura fino ad oggi, in oltre 2.000 casi se ne è fatta una al minuto, in 276 casi due al minuto, in 41 casi tre, in 33 casi quattro”.
Alla luce di questi numeri il tempo di votazione concesso dalla Bindi sembra rientrare perfettamente nella norma.
Succede allora che uno finisce per pensare che tutto il gridare allo scandalo che si è fatto dai banchi della maggioranza così come gli anatemi di Cicchitto (capogruppo e quindi “responsabile” per la performance dei deputati pdiellini) non siano altro che disperati tentativi di depistare, e dare la colpa a qualcun altro per una magagna di cui si è colpevoli: una grave leggerezza causata forse dall'inesperienza di molti deputati nominati e quindi assoldati come si assoldano le comparse, comparse che ora temono gli strali e i rimproveri del grande capo che li ha assoldati.
Succede che alla fine sembra solo questo.
Nessun commento:
Posta un commento