Domenica negli Stati Uniti la Camera dei Rappresentanti ha approvato la riforma del sistema sanitario nazionale fortemente voluta da Obama e che estende l'assicurazione medica a 32 milioni di americani finora sprovvisti, coprendo così, quando entrerà in vigore, il 95% della popolazione non anziana. Se sulla stampa internazionale si parla di una svolta storica per gli U.s.a, è pur vero che la riforma fa molti scontenti, visto che la copertura finanziaria della manovra è garantita da tagli sui programmi sanitari e da nuove tasse sulle assicurazioni. E difatti la popolarità di Obama è ai minimi storici: è il prezzo da pagare per una scelta coraggiosa e controversa, ma che rappresenta il primo grande obiettivo centrato dall'attuale Presidenza.
Domenica in Francia socialisti ed ecologisti hanno stravinto sull'Ump di Sarkozy anche nel secondo turno delle regionali . Il Presidente francese ha subito riconosciuto l'esito del voto come un giudizio negativo sul suo operato ed ha rapidamente proceduto ad un mini-rimpasto di governo, per dare un segnale al paese e per riequilibrare il contributo delle varie formazioni politiche alla composizione dell'esecutivo. D'altronde nell'agenda del governo di Fillon paiono essere prossime importanti e delicate riforme (procedura penale, pensioni, carbon tax) che necessitano di ampio consenso. Il responso delle urne ha avuto i suoi effetti, ed il rimpasto è stata una prova di democrazia e rispetto per gli elettori.
Domenica in Italia Berlusconi, dopo aver rimarcato il successo della manifestazione “L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio”(che a dispetto del nome non è stata organizzata da una minoranza perennemente emarginata e discriminata), ha chiuso all'ipotesi di un confronto pubblico con Bersani prima del voto affermando “Le dichiarazioni quotidiane di Bersani nei miei confronti ci hanno fatto perdere la fiducia che si possa arrivare a un interscambio produttivo basato sulla realtà” (da corriere.it). Frasi non proprio inedite. Berlusconi tenta di affogare in un profondo vuoto anche questa campagna elettorale mai nata, complici il caos liste, le inchieste, i dibattiti tv oscurati, puntando a trasformare le elezioni in un nuovo plebiscito su di lui ,sul suo presunto operato, e sulla sua (molto) presunta innocenza; il tutto per vincere laddove altrimenti sarebbe difficile, per la tradizionale ostilità di alcune regioni, o per via delle attuali debolezze del suo partito e dei suoi candidati.
Domenica in Francia socialisti ed ecologisti hanno stravinto sull'Ump di Sarkozy anche nel secondo turno delle regionali . Il Presidente francese ha subito riconosciuto l'esito del voto come un giudizio negativo sul suo operato ed ha rapidamente proceduto ad un mini-rimpasto di governo, per dare un segnale al paese e per riequilibrare il contributo delle varie formazioni politiche alla composizione dell'esecutivo. D'altronde nell'agenda del governo di Fillon paiono essere prossime importanti e delicate riforme (procedura penale, pensioni, carbon tax) che necessitano di ampio consenso. Il responso delle urne ha avuto i suoi effetti, ed il rimpasto è stata una prova di democrazia e rispetto per gli elettori.
Domenica in Italia Berlusconi, dopo aver rimarcato il successo della manifestazione “L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio”(che a dispetto del nome non è stata organizzata da una minoranza perennemente emarginata e discriminata), ha chiuso all'ipotesi di un confronto pubblico con Bersani prima del voto affermando “Le dichiarazioni quotidiane di Bersani nei miei confronti ci hanno fatto perdere la fiducia che si possa arrivare a un interscambio produttivo basato sulla realtà” (da corriere.it). Frasi non proprio inedite. Berlusconi tenta di affogare in un profondo vuoto anche questa campagna elettorale mai nata, complici il caos liste, le inchieste, i dibattiti tv oscurati, puntando a trasformare le elezioni in un nuovo plebiscito su di lui ,sul suo presunto operato, e sulla sua (molto) presunta innocenza; il tutto per vincere laddove altrimenti sarebbe difficile, per la tradizionale ostilità di alcune regioni, o per via delle attuali debolezze del suo partito e dei suoi candidati.
Ma chissà...stavolta potrebbe andare diversamente e ci potrebbe essere una "notizia" anche in Italia, a dimostrazione che non siamo un paese sottovuoto.
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