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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

sabato 12 dicembre 2009

VERSUS Alba vs Albi (un'omonimia non casuale..)

Alba


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Albi


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Nell'etimologia di molti toponimi si nasconde spesso l'ancestrale motivo per cui l'uomo decise di appellarli proprio in quel modo, identificandoli spesso con la loro caratteristica più peculiare e immediata. La maggior parte delle volte creando nomi singolari e unici, qualche volta portando a omonimie..
Alba, in Piemonte, sorge sulla riva sinistra del fiume Tanaro.
Albi, nel sud della Francia, sorge sulla riva sinistra del fiume Tarn
Il Tarn ed il Tanaro hanno una sicura origine comune: dalla radice idronimica celto-ligure Tan-ar (falesia+ fiume). Secondo il filologo Giovanni Semerano, che rifiutava l'esistenza dell'indoeuropeo come lingua madre da cui avrebbero avuto origine molte delle attuali lingue euroasiatiche, propendendo piuttosto per una loro derivazione dagli idiomi delle antiche civiltà del medio-oriente, la radice Alb è da ricercarsi nell'accadico Halbi (fonte, sorgente) , da cui per esempio i nomi dei fiumi Elba e Albula (l'antico nome del Tevere), ma anche, per estensione, i nomi di luoghi che in un modo o nell'altro hanno a che fare con l'acqua ( per esempio Olbia, o l'antica Albalonga nei pressi del lago di Albano). A tal proposito va ricordato che sia il Tarn che il Tanaro sono da sempre propensi a improvvise piene e violente alluvioni, e che entrambi i centri sorgono in prossimità di anse dove i fiumi in piena potevano facilmente (almeno in passato) sfondare gli argini.

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