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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

martedì 4 ottobre 2011

# Una colata di incapacità

Quelli che... per 17 anni hanno parlato di riforme, senza riuscire mai a portarne a casa una; quelli che per anni hanno sbandierato il loro più fermo proposito di non aumentare mai la pressione fiscale, salvo poi portarla ad essere la più alta d'Europa e , non paghi, fare cassa intervenendo con l'aumento di un punto percentuale di iva, ovvero nel modo più ingiusto (uguale aumento dell'aliquota per tutti) e probabilmente più dannoso (con gli arrotondamenti l'inflazione potrebbe schizzare); quelli che hanno scelto di definirsi popolo della libertà ma che più di ogni altra formazione politica avversano le nuove libertà civili o la libertà di internet e dell'informazione tutta; quelli che con più convinzione hanno evocato il federalismo ma poi hanno tagliato risorse enormi agli enti locali, peraltro senza che questi ultimi siano mai stati coinvolti nel processo decisionale delle manovre; quelli che per restituire prestigio e centralità all'Italia volevano fare politica estera solo col protagonismo del premier, e che ora si ritrovano con un leader deriso da tutto il mondo, e con un paese senza uno straccio di dignità in campo internazionale, vittima pure di omissioni tecniche; quelli che da due decenni invocano una riforma per una giustizia più giusta, e che però lavorano a tempo pieno per sfornare leggi ad personam o ad aziendam o per stravolgere i processi, troppo lunghi prima, troppo brevi adesso; quelli che riempendosi la bocca di morale hanno finito per consumarne il significato..
Ecco quelli ora si sono accorti della crisi economica e annunciano un decreto sviluppo.....ma da quelli che cosa mai ci possiamo aspettare? Intendo oltre al rilancio di qualche infrastruttura obsoleta e a qualche stimolo per l'edilizia..

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