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[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

martedì 6 settembre 2011

MUSICLIBRARY Quello che Vasco non può dire


Con questo messaggio lasciato sulla propria pagina Facebook ieri Vasco Rossi ha criticato lo spot del Dipartimento politiche antidroga (vedilo qui sotto) in onda già da diversi mesi, e con esso la politica proibizionista del sottosegretario Giovanardi, noto per le sue posizioni bigotte e anacronistiche su droga, omosessuali, coppie di fatto, donne, eutanasia, e tutto quanto non lo fa dormire la notte.
La rockstar ha anche espresso la sua opinione sulla cannabis, affermando che "non è mai morto nessuno a causa di uso o abuso di maria.
Apriti cielo: il Codacons con un repentino comunicato ha comunicato di essersi rivolto alla polizia postale affinchè questa intervenga e chiuda la pagina facebook di Vasco, perché "un artista del suo calibro, proprio per l'elevato seguito di fan, non può abbandonarsi con tanta superficialità ad affermazioni a favore della droga, e soprattutto non può scrivere che l'abuso di marijuana non porta alla morte, perchè così facendo lancia un messaggio sbagliato e pericoloso".
E perché Vasco non può esprimere la propria opinione ? E perché quest'ultima dev'essere bollata come superficiale? In quanto personaggio pubblico Vasco non ha la dignità e la libertà per esprimersi liberamente? Siamo tutti così rincoglioniti e ansiosi di avere una nuova scusa per farci una canna? Tra l'altro il rocker non ha né incitato alla droga né detto una menzogna, in quanto è assolutamente vero e provato scientificamente che la cannabis non ha mai ucciso nessuno (casomai uccidono gli effetti collaterali delle sue modalità di assunzione, che poi sono le stesse del tabacco).
Inoltre fa una certa impressione e una certa tristezza che un'associazione dei consumatori rappresentativa come il Codacons se la prenda con i punti di vista inevitabilmente poco ortodossi di una rockstar e non abbia niente da dire per esempio sulle copiose elargizioni di denaro da parte del Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana ad un conclamato procacciatore di cocaina e di mignotte. Oramai una non-notizia. Assuefazione pericolosa e diseducativa, questa sì.

Come se non bastasse il povero Vasco in un'intervista a Vanity Fair si era permesso anche di spiegare cosa avrebbe fatto se fosse stato colpito da un cancro invece che dall'infezione da cui si sta curando: "Se avessi avuto un cancro non mi sarei curato. Antidolorifici ai Caraibi, ecco quello che avrei fatto. Perché non voglio soffrire, voglio morire allegro".
Ari-apriti cielo. A scendere sul piede di guerra stavolta sono stati gli oncologi, per la cui categoria si è espresso Umberto Tirelli, direttore del dipartimento di Oncologia dell' Istituto Nazionale Tumori di Aviano, che dalle pagine del Corriere della Sera ha attaccato il rocker di Zocca: "Quanto riferito pertanto da Vasco Rossi, pur rispettando la sua personale visione del problema, non si può assolutamente accettare come un eventuale consiglio a chi è affetto da una patologia oncologica" ha affermato Tirelli, dopo aver snocciolato una serie di dati che per fortuna confermano come le cure e i trattamenti contro le varie forme tumorali abbiano sempre più successo.
Il punto è che quella di Vasco andrebbe preso semplicemente e rilassatamente proprio come una opinione personale, la dichiarazione della propria legittima scelta in merito alle modalità di trattamento (o non-trattamento) di una eventuale malattia. E non come un invito a non curarsi: i fan di Vasco non sono così ottusamente influenzabili, e si spera anzi che ognuno abbia le proprie opinioni in merito a come affrontare la malattia e alle cure cui eventualmente sottoporsi.
Ed infatti va in tal senso la precisazione arrivata nella serata di martedì dallo stesso Vasco: "Ho dichiarato che se avessi avuto un tumore avrei preferito non curarmi, che non avrei detto niente a nessuno e sarei partito per i mari del Sud. Io avrei fatto così, ma questo però non vuol dire che lo consiglio a tutti. Io non voglio essere un maestro, dico solo quello che sento".
E Vasco, a chi lo segue, deve assolutamente poter dire quello che sente, anche perché tanto sono più di 30 anni che lo fa attraverso le sue canzoni.
Se poi il problema è che opinioni così esplicite che sembrano richiamare l'avversione per l'oncologia tradizionale (quella che si basa esclusivamente sulla chemioterapia) possano dare fastidio a chi alacremente procaccia i pazienti che mantengono le case farmaceutiche...beh allora questo è un altro discorso..






Sally (live 2009)

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